L’Ancora: n. 7 – luglio 1963 – pag. n. 4-8
Edificati e profondamente addolorati, abbiamo seguito gli ultimi giorni del « Papa buono », Giovanni XXIII, che è passato accanto a noi, proprio come il Divin Maestro, facendo del bene.
L’umanità attratta per così rara bontà, quasi tratteneva il respiro in quei giorni strazianti di agonia, mentre migliaia di figli, in piazza S. Pietro, in orazione, vegliavano in preghiera senza sosta accanto al Padre.
Giorni di smarrimento seguirono i giorni di lutto; giorni di preghiera e di fiducia incrollabile nelle parole del Signore, “ i cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai “.
Lo Spirito Santo sarebbe intervenuto; lo Spirito Santo aveva già dinanzi a Sè l’eletto, preparato attraverso le cause seconde per essere il Vicario visibile del Cristo. Gli uomini docili alla divina grazia elessero infatti quello che « in Domino » credevano il più adatto a reggere la Chiesa Santa di Dio.
Paolo VI risultò l’eletto del Signore.
Inutile dire la gioia del popolo intero. La Sua lunga e silenziosa preparazione al supremo soglio di Pietro è nota a tutti. Il Suo raro intuito e la Sua fine e delicata capacità umana e sacerdotale di far presa sul cuore degli uomini, è stata sperimentata da molti.
La successione del Vicario di Cristo avveniva nel momento della preparazione del nostro pellegrinaggio sacerdotale a Lourdes; avvenimento questo che già altre volte ci aveva fatto sentire vicino il cuore del Papa.
Paolo VI però già conosceva l’apostolato del Centro Volontari della Sofferenza, già era al corrente dei pellegrinaggi sacerdotali a Lourdes e questo non per sentito dire, ma per avere direttamente ed efficacemente partecipato alle prime pietre dell’apostolato, ottenendo proprio da Pio XII i primi appoggi tanto per l’apostolato dei volontari della Sofferenza, quanto per il pellegrinaggio dei sacerdoti ammalati a Lourdes.
Fu proprio l’allora Sua Eccellenza Montini, Sostituto della Segreteria di Stato a rispondermi che vedeva bene un apostolato tra i sofferenti, nelle linee che sono rimaste immutate fin dal nascere. Fu ancora Sua Eccellenza Mons. Montini a presentarmi a Pio XII a Castel Gandolfo in occasione del primo Messaggio Pontificio agli ammalati. Ed è stato quello il primo incontro con il Pastore Angelico:
— Ecco Don Novarese, che si interessa degli ammalati, disse Mons. Montini.
Ed il Papa:
— So quanto fa tra gli ammalati, sono contento, continui, benedico.
Da allora, quanto lavoro! La benedizione del Pastore Supremo era la nostra forza. Il settore della Radio trasmissione dal Vaticano, « Quarto d’Ora della Serenità » porta la Sua impronta, non solo nella concessione, ma nella stessa pratica impostazione di una trasmissione che fu la prima a distaccarsi dall’unica emissione, diffondere la voce del Papa nel mondo.
Era la carità del Papa che scendeva accanto ad ogni ammalato, e, attraverso le Sue disposizioni, leniva i dolori di tanti Suoi figli e diceva una parola di conforto. Anche la nostra rivista porta l’espressione della premura dell’allora Sostituto della Segreteria di Stato, Mons. Montini e della carità di Pio XII.
La Benedizione Apostolica che venne pubblicata fin dal 2° numero della nostra rivista ben dice la presenza del Vicario di Cristo anche in questo settore.
Tutto quello che si è svolto nell’Apostolato, tutto è passato sotto lo sguardo prudente e profondamente sacerdotale di Sua Eccellenza Mons. Montini e da Lui tutto è passato all’esame del Papa. I passi, uno dopo l’altro ci hanno introdotti nella strada che ora stiamo percorrendo, sorretti dall’aiuto di chi con tanto amore ci aveva sostenuti.
– «Dica agli ammalati di pregare per me» — così Paolo VI, mi disse proprio lo stesso giorno della Sua elevazione al Pontificato.
« Ne sia certo, Beatissimo Padre », gli risposi con tutto lo slancio del mio cuore e con la più grande gratitudine, fin da quel momento, in cui mi trovavo in ginocchio ai Suoi Piedi con le mie mani nelle Sue ho posto a disposizione del Vicario di Cristo le preghiere e le sofferenze di tutti gli ammalati del Centro. Come sono grandi le vie del Signore! Colui che ha guidato i nostri passi nella vita della Chiesa oggi è il nostro padre, pastore, maestro, guida indefettibile.
So, che non è necessario raccomandarvi di pregare per il Papa. Avremmo pregato per qualsiasi Papa, anche se non l’avessimo mai conosciuto prima, ma quando in Lui vediamo Colui che ci ha sostenuti dal nostro nascere, la nostra preghiera diventa più calda, viva, riconoscente, incessante.
Avanti, adunque, ammalati carissimi, nel nostro apostolato!
Il mondo ha tanto bisogno di noi!
La sofferenza, santificata dalla grazia sarà il mezzo migliore per attirare dal Cielo le più elette grazie sull’umanità.
Don Novarese
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