L’Ancora: n. 12 – dicembre 1976 – pag. n. 1-3

Alla chiusura dell’anno 1976 assieme ad ogni iscritto e a nome di ciascuno di essi rivolgo alla Vergine Santa il grazie più filiale per quanto è stato svolto nell’apostolato.
Ringraziamo prima di tutto per la solenne Inaugurazione della Cappella, Cripta ed Aula Magna avvenuta nella Casa “Cuore immacolato di Maria”.
L’Incoronazione della Statua della Madonna è stato il momento più forte attraverso cui abbiamo cercato di manifestare la nostra più fervida riconoscenza alla Vergine Santa, per gli innumerevoli aiuti che con materna e sovrana bontà continua ad elargire sul nostro Centro.
Difficilmente tale giorno potrà essere dimenticato dal cuore di chi ha partecipato a così raccolta e fervida manifestazione di fede.
Il desiderio che in ciascuno di noi è rimasto è quello di essere strumenti vivi ed operanti per l’attuazione dei programma della Madre della Chiesa, fiduciosamente manifestato alla Chiesa stessa per il Suo rinnovamento e rinvigorimento spirituale.
Più degli altri anni nell’estate si sono avvicinati gli ammalati e si è anche parlato loro sulla necessità di una vera e soda evangelizzazione sul problema dei dolore, affinché ogni cristiano non soltanto non abbia a soffrire inutilmente, ma, proprio attraverso la propria croce, possa dare un positivo contributo alla salvezza della Società.
Frutto di tale incontro è la circolare inviata affinché ogni Centro Diocesano riprenda vigore e consapevolezza di impegno di testimonianza e di attività a sostegno della Chiesa locale.
Non è il numero degli iscritti che conta ma la qualità.
Su questa prospettiva deve agire il Centro se non vuole essere un peso morto nella vita della Chiesa.
Ancora in questa prospettiva, a chiusura dell’anno, non ho mancato di inviare i Sacerdoti del Centro in alcune Diocesi per aiutarle a liberarsi da tutte quelle scorie che con il trascorrere di tanti anni si erano depositate sul Centro.
Il Centro vale solo in quanto è aderente alle linee dell’Immacolata; al di fuori di quell’ideale il Centro non ammette alcuna sovrastruttura.
Punto fortemente richiamato in quest’anno è stato pure la vera, filiale sottomissione alla Gerarchia: troppo i figli si sono permessi di contestare i propri Pastori! E’ ora di finirla! E’ ora di dare testimonianza di unità, di amore sincero allo Spirito Santo, che attraverso i Vescovi guida la Chiesa.
Il Pellegrinaggio Sacerdotale, poi, a Lourdes e gli Esercizi spirituali hanno segnato il XXV di attività.
La lettera che il Santo Padre ha benevolmente fatto inviare al nostro Centro, tramite il Suo Sostituto della Segreteria di Stato, Sua Ecc.za Mons. Giovanni Benelli, ben dice la soddisfazione e l’incoraggiamento che Sua Santità si è compiaciuto di dare a queste iniziative.
Nella medesima circostanza il Santo Padre ha pure fatto pervenire, a perenne ricordo dei XXV, un magnifico calice d’argento, opera dei prof. Manfrini di Milano.
Gli Esercizi spirituali dei Sacerdoti, tenuti rispettivamente da Sua Em.za il Cardinal Pericle Felici e da Sua Ecc.za Mons. Salvatore De Giorgi Vescovo ausiliare di Oria, hanno segnato la ripresa di una attività tanto desiderata e tanto attesa.
L’incontro per Capi gruppo, presieduto da Sua Em.za il Cardinal Pietro Palazzini, ha risposto ad una precisa necessità dei nostri iscritti: prendere consapevolezza delle realtà soprannaturali insite nel Dogma dei Corpo Mistico.
Gli incontri per Capi gruppo si ripeteranno nell’anno entrante e vogliono essere mezzi di formazione ed animazione all’apostolato.
L’incontro degli Assistenti e degli Incaricati diocesani è stato, come per i giorni dell’inaugurazione della Cappella – Cripta ed Aula Magna, un momento decisivo per la ripresa dell’apostolato dell’Immacolata.
Mai come in tali giorni ci siamo sentiti uniti e decisamente protesi a voler realizzare il programma, che è stato ancora una volta riscontrato rispondente e di grande attualità per la Chiesa.
Ciò che è programma dell’anno entrante ne parleremo nel prossimo numero de “L’Ancora”.
Qui ho soltanto voluto schematicamente indicare i motivi principali per cui chiudiamo l’anno di lavoro con lo sguardo proteso verso l’immacolata, consapevoli che la nostra forza viene unicamente dalla stretta nostra adesione al Suo programma.
Se anche i numeri de “L’ Ancora” quest’anno non hanno potuto essere inviati con la solita regolarità, e ciò non soltanto per l’aggravio di spese di stampa, penso però che il nutrimento spirituale, il senso di unità dei Centro non ne abbiano sofferto.
A tutti, con tanta cordialità e fraterno affetto, auguro un felice e fruttuoso anno.

Sac. Luigi Novarese