L’Ancora: n. 5/6 – maggio/giugno 1980 – pag. 2-6
Il programma della Vergine Santa è programma di preghiera, di penitenza, di testimonianza a di sottomissione alla Chiesa. (Mons. Novarese)
La promessa dell’Immacolata fatta alla Sue piccola confidente di Lourdes è avvenuta durante la terza apparizione, allorché Bernardetta accondiscese all’invito di volersi recare per 15 volte alla Grotta di Massabielle. “ La bianca Signora – afferma il Lassere – alla pronta risposta della fanciulla sorrise di nuovo e fece un segno di soddisfazione, dimostrando così la Sua piena fiducia nella promessa fatta da quella povera figliola quattordicenne, ed Essa pure rispose con un solenne impegno: “Ed io vi prometto di rendervi felice, non in questo mondo, ma nell’altro” “.
“ Fortunate voi, – avrebbero detto un giorno le Suore di Nevers a Suor Maria Bernarda – voi siete sicura di andare in Paradiso, ve 1’ha promesso la Madonna”.
“Sì, se sarò fedele ai miei impegni “.
Ed ancore in fin di vita, al pensiero del giudizio eterno, Suor Maria Bernarda, nonostante la promessa dell’Immacolata, molto giustamente con insistenza pregava la Vergine Santa: “ Prega per me, povera peccatrice… povera peccatrice! “. E con queste parole chiudeva la Veggente di Lourdes la sua giornata terrena. Ho bisogno di te, le aveva detto nella stessa apparizione l’Immacolata e, in cambio di questo suo inserimento nel piano trinitario manifestato dalla Vergine benedetta, la piccola figliola riceveva la solenne promessa della felicità eterna al termine della sua missione terrena. In Bernardetta possiamo vedere la materna promessa estesa a quanti fedelmente si sarebbero inseriti nel programma della Regina del Cielo e della terra per l’avvento del Regno di Dio.
Anche nel programma dell’Immacolata viene, infatti, affermato che l’uomo è al centro del piano della creazione e della Redenzione; la terra è luogo di passaggio; sulla terra l’uomo è chiamato a dominarla e a servirsi di essa quale scala per il benessere umano, ordinato al fine supremo, per tutti uguale, il Cielo.
La promessa fatta dall’Immacolata alla Sua piccola confidente ed a quanti con Lei si allineano per la salvezza dei fratelli, non è una promessa marginale o alternativa come per altre felicità, ma ben precisa ed individuante l’obiettivo che mira, il conseguimento di quella felicità di cui il cuore dell’uomo è intimamente è sempre assetato e che non può conseguire al di fuori di Dio, matrice dell’uomo, Suo Creatore e Redentore.
Non poteva, del resto, la Vergine Santa tergiversare di fronte alla pronta a precise risposta positive della fanciulla; la giovinetta doveva, per prima, udire la proclamazione del frutto del programma di preghiera e di penitenza che avrebbe appreso durante i 15 giorni del Suoi incontri con la Madre Spirituale del genere umano.
Uguale linea seguì, poi, la Vergine Santa a Fatima con i tre pastorelli.
“ La domanda riguardo all’uomo, spiega Giovanni Paolo II – 10-11-79, coinvolge la corrispondente domanda riguardo a Dio; la grandezza o la piccolezza dell’uomo, infatti, dipende, in ultima analisi, dall’identità col suo Dio o col suo idolo. Tra i due poli c’è un’interdipendenza tale che anche noi, rivolgendoci all’uomo di oggi, siamo costretti a ripetere le parole di un antico apologista cristiano: “Mostrami il tuo uomo, e io ti mostrerò il mio Dio” (Teofilo Ant Ad Aut. 1, 2) “.
La promessa della Madonna va direttamente all’essenza dell’uomo, la ricomposizione di tutte le sue componenti – umane e divine – restituite dalla passione del Cristo, mirando, così, ad attirare la sua attenzione sull’essenza della vita, che non è soltanto quella che viviamo sulla terra, ma che unisce anche l’altra, quella che si prolunga per 1’eternità, oltre la morte del corpo, e che sarà felice o meno, secondo il modo con cui abbiamo vissuto.
L’Immacolata alla Bernardetta che aderisce al Suo programma promette l’unica realtà che interessa l’uomo, ogni uomo, la felicità totale, sicura ed immutabile nell’altra vita.
Ma perché l’Immacolata promette felicità soltanto in quella vita e non anche in questa?
Perché ogni felicità terrena che non sia relativa a Dio, che sia senza Dio o contro Dio, non soltanto è un nulla, ma potrebbe anche essere sommamente dannosa in vista della beatitudine eterna da conseguire.
Qualsiasi evento della nostra vita, posto in confronto con Dio, Essere assoluto, ultimo, che può beatificare o condannare secondo l’operato di ciascuno con sanzione eterna, e che riguarda inoltre tutti, redenti o meno, prende le sue giuste proporzioni e, di conseguenza, viene ridimensionato.
Dinanzi al prisma di Dio facciamo passare pure tutti i gradi delle varie soddisfazioni o dei valori umani, e vedremo che unicamente resta ciò che a Dio è innestato e, siccome Dio è CARITA’, di tutti gli eventi della nostra vita resta soltanto ciò che ha il sapore della divina carità.
“ La carità è paziente, non viene meno, spera, si fida “, e l’Immacolata, infatti, a Fatima dice a Lucia: “ Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio nelle tribolazioni “”. A Lourdes, con l’aiuto divino, la povera figlia del mugnaio, indotta e timida, divenne intrepida, forte, paziente di fronte a tutte le prove.
Non è la carità forte come la morte? L’amore va dimostrato e non immaginato; per questo Bernardetta, negli snervanti interrogatori, assumeva quell’aspetto calmo, fermo, preciso, fino a farla sembrare un’altra figliola. Chi la illuminava, chi la sosteneva, chi la guidava?
Colei che l’aveva chiamata, alla quale aveva prestato fiducia e si era abbandonata; la Madonna si serviva di lei, la guidava e la sosteneva, ecco tutto.
La piccola figliola era nelle mani della Vergine Santa come uno strumento docile, malleabile, desiderosa di poter essere utilizzata e di portare il proprio servizio di testimonianza, di preghiera e di sacrificio.
Ma non è così anche per tanti nostri iscritti?
Chi li illumina, chi li sostiene ed apre visuali nuove ed inesplorate per l’apostolato a tanti nostri cari capigruppi e Incaricati diocesani se non l’Immacolata, la quale tratta con loro come già con la Sua piccola confidente che si era fidata di Lei e si era posta al Suo servizio?
E che vuole, il Centro Volontari della Sofferenza se non trovare anime fiduciose, che smettano di fare i simpatizzanti della Madonna restando ai margini dell’apostolato e diventino figli Suoi, figli operosi che fanno proprie le Sue materne richieste per aiutarLa a salvare l’umanità?
L’Immacolata a Lourdes richiama tutto il Santo Vangelo e soltanto coloro che totalmente abbracciano e vivono tale programma incideranno nella storia del mondo.
Il programma della Vergine Santa è programma di preghiera, di penitenza, di testimonianza e di sottomissione alla Chiesa.
I tempi che stiamo vivendo esigono posizioni impegnate e decise. La Croce soltanto, oggi come ieri, salverà l’uomo, tutti gli uomini. La Croce, oggi come ieri, ha valore redentivo soltanto se portata con Gesù Cristo.
L’umanità si salva con la preghiera e con la Croce.
Oggi l’umanità attende tale apporto.
Per quanti decisamente diventano strumenti docili ed attivi nelle mani dell’Immacolata, uguale è la promessa dell’Immacolata, “ non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro “; e questo o quel che conta, al di sopra di tutti gli onori, di tutte le gioie, di tutte le sofferenze.
Sac. Luigi Novarese
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