L’Ancora: n. 7/8 – luglio/agosto 1980 – pag. 22-24

SETTORE BAMBINI
un contributo
una testimonianza
un esempio

PRESENTO, con intima e profonda gioia, la vita di Pietro Salvi Alessio, dal titolo “ Missionario anche così “, scritta da una Carmelitana del Monastero dei Tre Orologi di Roma, che si presenta con lo pseudonimo “ Romanella “.
Ho conosciuto Pietro attraverso una sua prima lettera scrittami il 20 febbraio 1951, da cui immediatamente emergevano le doti profonde dell’animo suo:
accettazione consapevole e gioiosa della propria sofferenza;
azione missionaria di conquista di anime attraverso la preghiera ed il dolore;
amore ardente verso l’Immacolata fino a fare proprio il Suo programma manifestato a Lourdes ed a Fatima;
soddisfazione dei metodi formativi del Centro, che allora stava affermandosi: trasmissioni per ammalati dalla Radio Vaticana (‘Quarto d’ora della serenità ’ ), rivista di collegamento tra i “ Volontari della Sofferenza “, L’Ancora.
In tale lettera Pietro mi scriveva:
“ Io non sono mai triste, ma sono sempre sereno perché offro tutto a Gesù per portarGli tante anime; particolarmente offro a Gesù la mia sofferenza per la santificazione dei Sacerdoti, l’aumento di sante vocazioni religiose e il ritorno a Gesù di tanti sacerdoti che si sono allontanati da Lui “.
Se confrontiamo quanto scritto con quello che affermava Giacinta di Fatima, proprio sullo stesso argomento relativo agli ex sacerdoti, allorché malata era ricoverata a Lisbona, non soltanto sentimenti di stupore, ma di gioia sorgono in noi per 1’evidente azione dello Spirito Santo che spinge le anime candide ad intuire i segreti dell’amore del Cuore di Gesù verso i Suoi eletti, i sacerdoti.
Nella medesima lettera, Pietro sottolineava la fonte della sua grande gioia: “ Ma Gesù mi ha fatto una grande grazia di venire nel mio cuoricino molto presto, soltanto a tre anni e mezzo “.
Pietro, anche se con fatica, scriveva personalmente; scriveva a caratteri stampatello con linee sicure, che anche grafologicamente rivelano carattere forte, volitivo, aperto, desideroso di esprimersi.
La vita di questo fanciullo, presentata a distanza di quasi 30 anni dalla morte, è ancora di attualità ?
Senz’altro affermo di sì, perché l’opera della grazia è sempre di attualità e la testimonianza della Croce, data con tanta consapevolezza, è sicuramente esempio e spinta alle esigenze del tempo che viviamo. L’edificante testimonianza di Pietro è risposta allo Spirito, a “ Colui – quindi – che e’ “, ossia a Dio, Immenso, Eterno, a Colui che è un eterno presente, per cui la manifestazione della Sua azione santificante attraverso la grazia è sempre di attualità, specialmente ora, in cui il materialismo mira a voler oscurare i valori eterni dello Spirito. La risposta di Pietro, inoltre, manifesta un inserimento nel programma dell’Immacolata; ed il programma dell’Immacolata è il punto di partenza dell’attività dei Volontari della Sofferenza, guidata dai Silenziosi Operai della Croce.
In Pietro è evidente l’uguaglianza del desiderio accorato di Francesco di Fatima di voler “ consolare “ il Cuore di Gesù, già tanto offeso.
Ma tanta finezza e tanta profondità di chiara intuizione sono veramente possibili in un bimbo così piccolo?
Rispondo con le parole di Lucia di Fatima dette al compianto Card. Piazza, meravigliato dell’eroismo dei due cuginetti nel fare tanti sacrifici e morti in concetto di santità:
“ Eminenza, i bimbi possono commettere peccati? “.
“ Oh, certamente “, rispose il porporato.
“ Allora possono compiere anche atti di virtù “.
Questa è la risposta che possiamo dare a quanti potrebbero meravigliarsi della maturità di espressioni di Pietro Salvi Alessio.
La vita scritta da “ Suor Romanella “ è una vita di interiorità vissuta, di intuizione dell’azione dello Spirito che opera nel cuore di un bimbo illuminato dalla grazia, fortificato dal Cibo Eucaristico, cresciuto in un ambiente totalmente cristiano con il solito ed immutabile metodo tradizionale, che mira a formare alla vita di fede, conosciuta, accettata, quale espressione della volontà di Dio e costantemente professata quale apporto d’amore all’eterno Amore che chiama, invita, sostiene, trasporta.
Benedica la Vergine Immacolata la brava suora carmelitana, che nella sua lunghissima sofferenza ed immobilità ha trovato forza e coraggio di allargare le sue visuali apostoliche, scrivendo la vita del nostro piccolo protagonista; benedica ancora la Vergine Santa la famiglia del nostro Pietro, il quale, col suo esempio, continua l’opera di missionario, iniziata con la sua chiamata alla sofferenza; illumini inoltre quanti leggeranno questa biografia; in modo particolare, la Vergine Santa, Madre di tutte le mamme e che nei Suoi vari interventi nella vita della Chiesa ha dimostrato di prediligere i bimbi, benedica i più piccoli, i più sofferenti, perché anch’essi siano gioiosi e contenti come lo fu, nonostante la sua lunga malattia, il loro caro, piccolo e grande amico, Pietro Salvi Alessio e benedica ancora tutti i genitori che, con i propri figli, continuano la passione di Gesù.

Ogni Iscritto dove essere un seminatore gioioso,
perché, richiamando il messaggio della Croce,
per forza deve essere anche un annunciatore della Risurrezione.
(Mons. NOVARESE)

Sac. Luigi Novarese