L’Ancora: n. 8 – agosto 1964 – pag. n. 13-14
Il pellegrinaggio dei Sacerdoti ammalati a Lourdes rappresenta un punto dell’attività dei « Silenziosi Operai della Croce », attuato in unione agli aderenti alla Consociazione e Lega Sacerdotale Mariana ».
Il Pellegrinaggio non è un’iniziativa a sé stante ma fa parte del grande piano di voler aiutare gli ammalati nella valorizzazione della propria sofferenza.
I sacerdoti, infatti, sono coloro a cui compete il dovere ed il diritto di guidare le anime; quando però questi sacerdoti uniscono in sé il dono prezioso e l’esperienza del dolore, allora essi possono dare anche qualcosa di più nell’esercizio del proprio ministero, l’insegnamento e la esperienza pratica; i sacerdoti ammalati a Lourdes sono stati esempi viventi del modo, con cui si accetta e si valorizza il dolore. Sono essi gli “alter Christus” non soltanto per l’esercizio del mandato apostolico, ma altresì perché “sacerdoti e ostia”, come Cristo sul Calvario, per la salvezza del mondo. La loro vita dolorante, ha solennemente detto Paolo VI, è una “ Messa che ottiene ai confratelli, impegnati nel ministero grazie più abbondanti di santificazione e di efficace apostolato “.
E’ in questa luce che i Silenziosi Operai della Croce e gli aderenti alla Lega Sacerdotale Mariana vedono il Sacerdote ammalato; è per questa ragione che non esitano di affrontare anche i più duri sacrifici pur di dare ad ogni sacerdote ammalato la possibilità di recarsi a Lourdes.
L’incontro con l’Immacolata, alla Grotta dei Pirenei è sempre determinante per un’anima; per i sacerdoti sofferenti questo incontro vuole essere anche un invito a lavorare per gli ammalati, a sostenere l’apostolato che migliaia di volontari della sofferenza stanno svolgendo in Italia.
Per questa ragione lo Statuto dei Silenziosi Operai della Croce dice: “ Aiutare i Rev.mi Sacerdoti ammalati o impediti e accoglierli in case adatte se desiderosi di darsi all’apostolato della valorizzazione del dolore “.
Dal Pellegrinaggio a Lourdes deve fiorire un più intenso apostolato tra le anime; uno stuolo sempre più numeroso di sacerdoti ammalati si deve stringere attorno ai Silenziosi Operai della Croce per collaborare all’apostolato della santificazione del dolore.
Parecchi Sacerdoti, al ritorno da Lourdes, giunti a Genova, si sono diretti a Re, per aiutare i confratelli sani nel loro apostolato, nella Casa Cuore Immacolato di Maria, voluta e costruita dagli ammalati.
Un sacerdote ammalato anche in barella può confessare, dirigere preghiere, giornate di studio, pu6 predicare. Quali possibilità enormi per l’apostolato se riuscissimo a valorizzare e sostenere tante sacerdotali energie che andrebbero disperse se non convogliate in ambienti adatti!
E’ certamente un lavoro delicato ed impegnativo che lega tutti i settori del nostro apostolato. Ma è pure uno spiraglio di luce che si schiude su tante vite di sacerdoti che trovano in tale maniera la possibilità di vivere ed esercitare la propria missione. Sono aiuti nuovi e più abbondanti che vanno su tanti sofferenti.
E’ la vita che fiorisce attorno la Croce, è la luce che si spande, sono le anime che trovano il proprio orientamento.
L.N.
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