L’Ancora: n. 6/7 – giugno/luglio 1960 – pag. n. 1-9
La Casa di Re è una grande e consolante realtà.
Salga quindi dal più profondo del nostro cuore il Magnificat della più viva riconoscenza, avendoci la Vergine Santa procurato, nonostante la nostra grandissima nullità, la gioia di poterLe presentare il dono della Sua Casa, che raccoglierà presso di Lei tanti figli doloranti, desiderosi di porsi a Suo servizio per la salvezza della Società.
Il 23 di maggio, in forma quanto mai privata, ho benedetto la nuova Casa Cuore Immacolato di Maria ed il 24 abbiamo incominciato ad abitarla.
Mentre va in macchina questo numero della rivista, già due corsi di Esercizi Spirituali si sono tenuti nella nuova Casa, quello per gli ammalati della Diocesi di Novara e quello per l’Archidiocesi di Torino.
La Madonna non ha deluso le aspettative di tanti ammalati! Ancora una volta abbiamo avuto un segno della grande benevolenza di Maria Santissima verso di noi, figli Suoi prediletti, perché sofferenti. Sembrava una follia l’inizio dei lavori, avvenuto nel 1954 con 9.000 lire, date dagli ammalati presso il Santuario di Oropa.
Ma i sofferenti volevano una casa, ove apprendere ed attuare le richieste della Vergine Santa e la Madonna non li deluse Gli ammalati sono poveri e Maria Santissima è stata la loro ricchezza. Gli ammalati non hanno credito e la Vergine Santa ha ispirato tanta fiducia in chi doveva eseguire i lavori, affinché questi potessero procedere senza lentezza.
La Madonna è Madre ed ha donato ai Suoi figli una casa ove essi, ammalati, possono avere tutti i confort possibili ed immaginabili.
La Madonna è Regina ed ha fatto sì che la Casa fosse bella, maestosa, degna di un grande cuore.
Tutto è giunto al momento opportuno perché al termine dei lavori la Casa potesse entrare in esercizio.
Occorreva mobiliare la Casa, e la Madonna ha illuminato una delle più grandi Aziende d’Italia, la FIAT affinché venisse incontro, donando tutto il necessario per ricevere i cari ospiti doloranti.
Moltissimo è stato fatto, moltissimo resta però ancora da fare.
Con l’espressione più gioiosa del nostro animo presentiamo altresì alla Madonna l’ardente supplica di non lasciarci soli, di non abbandonarci.
Alla Vergine Santa quindi il più filiale e commosso ringraziamento col proposito di voler essere sempre più coerenti alla nostra vocazione.
LA CASA É FUNZIONALE! – I primi Corsi di Esercizi Spirituali già hanno dimostrato quanto essa sia pratica.
Un visitatore, che ha realmente girato le più grandi nazioni del mondo esclamò: – si trovano qui per gli ammalati tutti quei conforts che non si trovano nei più grandi alberghi di soggiorno estivo!
Ed è vero.
La Casa di Re è stata costruita col criterio di grande albergo, tecnicamente perfetta, diretta ad accogliere gli ammalati ed a conciliare il raccoglimento per i loro incontri.
Ecco quindi numerose terrazze, che permettono il soggiorno all’esterno in tutte le ore della giornata. Ecco quattro ascensori, di cui due montalettighe per dare comodità di ricevere gli ammalati al loro arrivo da quota zero e portarli anche al nono piano, ove un ampio terrazzo coperto permette di sostare in contemplazione del Santuario della cara Vergine del Sangue che spicca proprio dinanzi alla Casa, circondato da un’ampia catena di montagne che si perdono nelle Cento Valli del Canton Ticino.
– Possiamo, Padre, farci portare con la barella fino al nono piano?
– Come, no? La Casa è vostra ed è tutta per voi.
Così a due ammalate che erano recentemente venute a Re e che non conoscevano altro orizzonte al di fuori della Corsia in cui vivevano e della stazione di Porta Nuova.
L’ampio salone, capace di riunire anche quattrocento sofferenti, è perfetto nell’acustica, mentre i due ampi refettori, uno per il personale e l’altro per gli infermi, danno la possibilità di portare nelle sale di refezione anche gli ammalati immobili, donando ad essi la possibilità di cambiare continuamente ambiente e facilitando il personale nel servizio e nella pulizia.
Cucina, ultimo modello, ed un grande lavapiatti semplificano il lavoro delle dame, mentre grandi lavatrici elettriche ed essicatoi permettono il rapido cambio della biancheria.
Una cappella interna già è pronta, quella dedicata a Santa Bernardetta. Da 60 a 70 ammalati possono comodamente prendere posto in essa ed alternarsi in turni di adorazione dinanzi a Gesù solennemente esposto, durante la giornata Eucaristica. Un bel mosaico, eseguito negli “ Studi del Mosaico in Vaticano “, pende sull’altare maggiore: la Vergine di Lourdes nell’atteggiamento di tracciare su di Sé un ampio segno di Croce con la Croce del Rosario che le pende al braccio, mentre la Bernardetta, in ginocchio dinanzi a Lei, traccia anch’essa su di sé un ampio segno di croce.
É così rappresentato il tema fondamentale della Casa di Re: gli ammalati alla scuola della Vergine Santa per imparare presso di Lei a continuare la passione del Suo Gesù.
LE GIORNATE DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI E GIORNATE DI STUDIO volano e si susseguono con ritmo sempre più serrato.
Altri due corsi sono stati programmati al di fuori di quelli stabiliti, uno a fine del mese di settembre per soli ciechi, l’altro in ottobre per la diocesi di Casale Monferrato.
Il metodo degli Esercizi Spirituali che si tengono a Re è quello di Sant’Ignazio, silenzio compreso.
Agli ammalati piace osservare il silenzio.
Ed anche il personale di assistenza, che viene dalle più svariate organizzazioni per aiutare ed assistere i cari infermi, si adattano con vera facilità ad un sistema di vita raccolto, che facilita la meditazione ed il silenzio nella Casa.
– Questa vita di servizio agli ammalati sembra faticosa ai primi giorni – dice una giovane di 14 anni che ha voluto restare a Re per servire gli ammalati già durante due corsi di Esercizi Spirituali – ma poi diventa bella, attraente. Credo che finirò anch’io con l’aderire all’ideale delle “ Sorelle “ della Casa (le Silenziose Operaie della Croce, che guidano la Casa di Re). Un’altra Dama con un gruppo di altre dame, viene da Novara, per assistere i cari ospiti sofferenti, provenienti da Torino. É l’ora della partenza. Già la Dama ha deposto la sua divisa. É ora di riprendere il trenino che riconduce a Domodossola ed a Novara. Gli ammalati però sono in Santuario e stanno sfilando dinanzi alla cara e venerata reliquia del sangue miracolosamente sgorgato dalla fronte dell’immagine della Madonna di Re. La Dama non resiste all’attrattiva degli ammalati, ritorna in Chiesa, prende sotto il suo braccio due ammalate che camminavano stentatamente e con esse sfila ancora una volta dinanzi alla cara effige della Vergine Santa, ricevendo la Benedizione del Sacerdote. Alla Sorella Maggiore dice:
– Sono tanto felice di restare a Re che ci vorrei restare sempre!
Un’altra Dama di Novara, e diverse sono state quelle venute a Re per aiutarci in questo “ rodaggio della Casa “, prima di partire mi saluta:
– Padre, ho fatto così poco! Si vorrebbe fare molto di più. Quando le sembra che siamo necessarie, ci chiami, verremo sempre tanto volentieri!
LE FUNZIONI si susseguono ed ogni giorno è diverso dall’altro.
Cerimonie nuove, giornata Eucaristica, giornata Mariana in preparazione alla grande e totale consacrazione alla Madonna, e infine, la Benedizione degli ammalati e dei sani con la reliquia del sangue miracoloso sgorgato dall’immagine della Madonna, mentre si recitano le stesse preghiere che si usano recitare a Lourdes, quando i pellegrini vengono immersi nelle piscine.
– Quanto siamo riconoscenti all’Arcivescovo di Novara che ha permesso questa simpatica e tanto suggestiva funzione, diceva un ammalato che aveva sostato, dinanzi alla reliquia del sangue miracoloso.
All’ultima sera di permanenza a Re si fa anche la processione della fiaccolata. Gli ammalati con il personale partono dalla Casa “ Cuore Immacolato di Maria “ e con la fiaccola in mano si dirigono al Santuario, cantando l’Ave di Lourdes.
Un gruppo di Dame, guidate da una Dama più anziana, tanto benemerita degli infermi, l’ottima Signora Cav. Musso di Novara, canta al microfono che riporta lontano nella valle il canto dell’Ave di Massabielle. Un’ammalata, nella cabina della Radio della Casa, stona un poco, ma… canta con tanta gioia.
L’ottima Signora Musso la guarda con compiacenza, fa un’alzata di spalle come dire: e che importa? La Madonna è contenta lo stesso!
SI FANNO SOLTANTO ESERCIZI SPIRITUALI PER AMMALATI nella Casa di Re? ci chiede Sua Eccellenza Mons. Piana, Vescovo Ausiliare di Novara.
– No, nella Casa della Madonna si potranno tenere incontri sacerdotali, Esercizi per Sacerdoti, per personale, per infermieri, medici, per tutte quelle persone che hanno piacere di sostare in preghiera e meditazione presso la Madonna del Sangue. Gli ammalati e il personale iscritti al Centro “Volontari della Sofferenza“ possono inoltre recarsi a Re per periodi di soggiorno in qualsiasi stagione dell’anno.
Sua Eccellenza Mons. Ugo Poletti, Vescovo Ausiliare di Novara e Presidente dell’Oftal novarese. viene a visitare gli ammalati al loro arrivo. Con essi sosta nella Casa della Madonna, per essi celebra la Messa nel bel Santuario, dettando la prima meditazione degli Esercizi Spirituali.
NONOSTANTE TUTTO i lavori nella Casa di Re sono fermi!!! Quanto resta ancora da fare! La Cappella esterna non è stata fatta, quantunque sia essa tanto necessaria, non si sa quando i lavori incominceranno.
Occorrono inoltre ancora lenzuola in quantità federe asciugamani per stabilire il giro del cambio. Un Sacerdote ammalato viene a farmi gli auguri; sorridendo impacciato lira fuori dalla borsa due asciugamani ed una bottiglia di Cinar:
– É tutto quello che ho potuto fare, lo accetti!
Una infermiera viene a Re e porta cinquanta bicchieri! E così tanti altri. Ma oltre alle necessità indicate occorre pagare ancora gran parte di quanto fino ad oggi è stato costruito.
Eravamo con gli ammalati di fronte alla facciata del Santuario. Dalla strada si stava ammirando la casa “ Cuore Immacolato di Maria “ con i barellati.
– Quanto è bella, dicevano gli ammalati!
– Sì, ma quanta preghiera occorre ancora, quanti mezzi bisogna ancora trovare!
– Padre, non si preoccupi, ci siano noi, la sosterremo!
La sera, vigilia della partenza di uno dei pellegrinaggi sono stato chiamato da una malata:
– Volevo dire che al mio ritorno dovrò entrare in ospedale per l’amputazione del braccio destro. Ora ho visto che cosa è la Casa di Re. Se permette offrirò l’amputazione del braccio per la casa “ Cuore Immacolato di Maria “.
Alla sera dell’arrivo dei “ Volontari della Sofferenza “ di Torino, un caro iscritto, da 56 anni ammalato e da 16 anni completamente immobile per artrite deformante, mi chiama. Mi tende la Sua mano rattrappita e rigida dicendomi:
– Prenda, Padre, è per la Casa di Re. Voglio anch’io essere presente nella costruzione della Casa della Madonna. Mi dà cinque mila lire.
L’ammalato vive in un ricovero di Torino.
Un’ammalata invece si accorge che occorrono cestini per le camere e per i corridoi:
– Se non si offende, Padre, al mio ritorno a Torino metterò da parte qualche soldo per comprare cestini per carta straccia.
E così di seguito!
Gli ammalati hanno compreso lo sforzo che tutte le anime di buona volontà, il Centro e l’Impresa hanno fatto per fare sì che la Casa fosse funzionante!
L’inaugurazione della Casa però non e ancora stata fissata. L’inaugurazione si farà quando sarà costruita la grande Cappella annessa. Allora solennemente si porterà in essa la Statua del Cuore Immacolato di Maria che per tanti anni ha vegliato vicino al Cantiere di lavoro e sarà incoronata con una corona, costruita con l’oro offerto dagli ammalati del “ Centro Volontari della Sofferenza “.
Cari ammalati, quanta preghiera ci occorre ancora!
La preghiera deve attirarci la grazia della continuità dell’assistenza da parte di Maria Santissima sull’opera che è stata compiuta.
La preghiera deve ottenerci il dono di numerose vocazioni di personale sano, femminile e maschile, per poter affrontare il vasto lavoro che si presenta con la gestione della Casa.
Un Prelato della Segreteria di Stato, recatosi in visita a Re, dice meravigliato alle Sorelle:
– Ma ce ha fate? Non siete stanche? Siete contente?
– E come no? L’abbiamo attesa tanto questa Casa che non ci par vero di dedicarci al servizio degli ammalati per la Madonna.
Le vostre preghiere, cari amici, sostengano l’apostolato e attirino dalla Madonna tutto quello che ci è necessario.
Occorrono, inoltre, tanti mezzi!
I sani che visitano la Casa non si possono capacitare che una costruzione così perfetta e così confortevole sia stata fatta per incontri di ammalati, per laboratori e per esercizi spirituali.
Eppure agli ammalati, che con la santificazione del loro dolore sono i primi benefattori della Società, non si può negare ciò che la società ha di meglio e che può in qualche modo contribuire alla loro maggior santificazione.
Mettiamoci oggi adunque all’opera come non mai.
Abbiamo la Casa? Sia essa da ora in avanti il punto dei nostri incontri.
É bella? Sia la nostra gioia ed il nostro conforto il pensiero che essa è il monumento che tutti assieme abbiamo elevato a Maria Santissima per rispondere alle Sue richieste rivolte a Lourdes ed a Fatima.
C’è molto da pagare? Pagheremo, sforzandoci tutti di mettere da parte quelle piccolissime offerte che ci possono capitare per la casa della Madonna.
Non basta ciò che ci offrono? Domanderemo. Dimostreremo che non chiediamo per noi. E se l’umiliazione della domanda è necessaria per andare incontro ai pagamenti, noi l’affronteremo, lieti di poter dire a Maria Santissima il nostro più vivo ringraziamento per averci chiamati a collaborare presso di Lei in una iniziativa che tanto bene dovrà spandere attorno a sé nella Società.
L.N.
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