L’Ancora: n. 7 – luglio 1975 – pag. n. 1-7

L ‘affermazione è del Santo Padre, il quale considerando le miserie del nostro tempo, e proprio in considerazione di esse, dice: « E’ l’era di Maria » (Signum Magnum n. 23).
Il Papa nel discorso del 24 aprile 1970 inoltre dice: « Dobbiamo cercare di comprendere nuovamente le ragioni della nostra venerazione e della nostra fiducia verso la Madonna. Ne abbiamo bisogno? Sì. Tutti ne abbiamo bisogno. Bisogno e dovere ».
In linea con questa direttiva, dataci dal Vicario di Cristo, che vede la necessità della Chiesa in piano universale e sente la responsabilità del rendiconto che deve fare a Colui che gli ha affidato il Suo gregge, mi pare doveroso, per il Centro Volontari della Sofferenza, considerare il fine e lo scopo del proprio essere nella Chiesa.
I 10 milioni di fratelli cattolici italiani che, con animo tranquillo hanno testimoniato l’ateismo, impongono a noi il coraggio di capire il significato del loro gesto, di ve-derne le conseguenze e di ricorrere, in piano di salvezza, ai mezzi spirituali necessari ed insostituibili per la nostra e loro sicurezza, in vista del fine, per cui siamo stati creati, il Cielo.
La Vergine Immacolata nel cammino storico della Chiesa, è personalmente intervenuta. Lourdes e Fatima dicono interessamento della nostra Madre spirituale, per richiamare la via della salvezza.
A Lourdes la Vergine Santa denuncia il razionalismo ed il positivismo e a tali errori oppone il piano della redenzione. Il segno di croce tracciato « per prima » su se stessa e poi seguito dalla Bernardetta ben dice il tema dell’intervento delle 18 apparizioni: « Sono venuta a richiamare Cristo e Cristo crocefisso ».
A Fatima la Madre della Chiesa denuncia gli errori dell’ateismo, propagato dalla Russia.
Per comprendere ed inserirsi nel piano della Madonna due punti sono indispensabili: preghiera e penitenza.
Per indicarci la linea della preghiera la Vergine Santa si serve del Rosario e sarebbe sufficiente, per comprenderla, considerare in silenziosa meditazione i Suoi gesti:

1) come Ella recitasse la corona con la Sua piccola confidente: faceva scorrere i grani del Rosario, mentre la piccola Soubirous recitava le Ave Maria; al termine della decina univa la Sua voce a quella della confidente, recitando assieme il Gloria Patri;

2) come nella XV apparizione, avendo Bernardetta cercato, al termine della recita della Corona, di tracciare su se stessa il segno della Croce quale gesto conclusivo, il Suo braccio cadesse inerte lungo il proprio corpo fino a che la « Bianca Signora » non avesse terminato di far scorrere i grani della Corona che teneva fra le mani;

3) come per sei volte consecutive la Vergine Santa a Fatima, nell’intento di indicare all’umanità la via di un autentico rinnovamento, abbia esortato a recitare assiduamente il Santo Rosario. In tali apparizioni la « Regina del Cielo » facendo vedere ai tre pastorelli di Allyustrell le pene dell’Inferno, li esortò a recitare, ad ogni decina della Corona, la preghiera di intercessione per la salvezza dei pec-catori: « O Gesù perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell’Inferno; portate in Cielo tutte le anime e soccorrete specialmente le più bisognose della Vostra misericordia ».
Nella richiesta di preghiera è evidente la condanna del razionalismo e dell’ateismo. In tali errori, infatti, l’uomo cerca la soluzione del problemi che l’assillano nella sola ragione umana o in se stesso, quale fine della propria esistenza, senza proiettarsi in Dio Creatore e Redentore.
Nell’insegnamento dell’Immacolata, la preghiera è presentata in tutta la sua completezza di preghiera mentale e vocale: meditazione e confronto dell’anima con Gesù e Maria SS.ma su basi scritturistiche, unita alla preghiera vocale e mentale per sé e per l’umanità.
« Il Rosario di Maria viene assunto ad elevazione di grande preghiera pubblica ed universale in faccia ai bisogni ordinari e straordinari della Chiesa santa, delle nazioni e del mondo intero.
Vi furono epoche difficili, assai difficili nella storia dei popoli, per la successione di avvenimenti che segnarono in note di lagrime e di sangue le variazioni degli Stati più
potenti dell’Europa.
E’ ben noto a quanti seguono dal punto di vista storico le vicende delle trasformazioni politiche, la influenza esercitata dalla pietà mariana, a preservazione da minacciate sventure, a ripresa di prosperità e di ordine sociale, a testimonianza di spirituali vittorie ottenute ». (Giovanni XXIII, Lettera Apostolica 29 settembre 1961).
Dinanzi ai mali che minacciano l’umanità, la Vergine Santa, inoltre, nel Suo intervento a Lourdes ed a Fatima, unitamente alla preghiera richiama il sacrificio quale mezzo incessante di riparazione che si eleva alla divina Maestà, da tutte le parti del mondo, in tutte le ore del giorno e della notte per impetrare salvezza.
Nella III apparizione del 13 luglio 1917, infatti, l’Immacolata dice ai tre piccoli confidenti:
« Sacrificatevi per i peccatori e dite spesso, ma specialmente nel fare qualche sacrificio: O Gesù, è per Vostro amore, per la conversione dei peccatori ed in ripa-razione delle ingiurie commesse contro l’Immacolato Cuore di Maria ».
L’invito alla penitenza significa:

1) interiore cambiamento, morendo a se stessi, per vivere di Cristo e in Cristo, quali creature rinate attraverso il Battesimo, configurate a Cristo con le Sue stesse reali finalità.

2) Partecipazione espiatrice ed impetratrice col proprio sacrificio alla passione di Cristo, per completarla nel tempo, attraverso i secoli, a beneficio della Chiesa, non soltanto « per non essere coinvolti dallo spirito del mondo » (Poenitemini, 11), ma per sostenere con l’esercizio penitenziale la propria ed altrui conversione interiore.
« Un messaggio di somma utilità – afferma il Papa nei riguardi di Fatima nel Signum Magnum – sembra oggi giungere ai fedeli da Colei che è l’Immacolata, la tutta santa, la cooperatrice del Figlio nell’opera di restaurazione di vita soprannaturale nelle anime. Contemplando infatti – i fedeli – devotamente Maria, essi traggono da Lei incitamento alla preghiera fiduciosa, sprone alla pratica della penitenza, stimolo al timor santo di Dio. Ed è parimenti in questa elevazione mariana che essi odono più di sovente risonare le parole con le quali Gesù Cristo, annunziando l’avvento del Regno del Cieli diceva: « Fate penitenza e credete al Vangelo »; ed il Suo sovrano av-vertimento: «Se non fate penitenza, perirete tutti allo stesso modo » (Signum Magnum, 20).
Non si stanca la Vergine Santa di ammonire i Suoi figli e per renderli più docili fa, infatti, intravedere le conseguenze della dissolutezza (Fatima, III apparizione):
« Prossima è la punizione del mondo per i Suoi tanti delitti, mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa ed il Santo Padre. Per impedire ciò, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nel primi sabati del mese.
Se si darà ascolto alle mie domande, la Russia si convertirà e si avrà la pace. Altrimenti essa diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzioni contro la Chiesa; molti buoni saranno martirizzati, Il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate… ».
I puntini di sospensione indicano la parte relativa al terzo segreto di Fatima che ancora non si conosce.
Al termine della notte oscura che avvolgerà il mondo a causa della lotta contro Dio, la Madonna conclude:
« Finalmente il mio Cuore immacolato trionferà… la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria si farà (e in conseguenza) la Russia si convertirà e sarà dato al mondo un tempo di pace ».
«La nostra età – afferma il Santo Padre nel Signum Magnum – può ben dirsi l’era mariana », perché è l’era in cui sentiamo bisogno della mano materna che ci tenga fissi con lo sguardo verso Dio, perché l’ateismo è, in se stesso, un profondo e grave errore di fede, che nega Dio e tutti i valori soprannaturali.
« Il XX Congresso del partito Comunista russo ha lanciato la coesistenza pacifica nel piano politico ed ha dato il via a trasformazioni, revisioni e ripensamenti oggi parti-colarmente rilevanti in campo economico. Ma, nella lotta contro la religione, anche dopo il XX Congresso, non si sono notati proponimenti più liberali.
Dopo la chiusura in massa di chiese, la soppressione di monasteri, seminari e comunità religiose durante gli ultimi anni di Kruscev, oggi tutta la stampa sovietica è concorde nel raccomandare di non ricorrere a misure amministrative e ad attacchi offensivi, considerati negativi al fini stessi della propaganda antireligiosa. Scardinata l’organizzazione ecclesiastica delle chiese, ridotto al minimo l’influsso del Clero sulla popolazione, l’impegno attuale dell’attivismo antiteistico (che significa contro Dio) deve particolarmente caratterizzarsi nella cura d’anime dei singoli attardatisi nelle retrovie della evoluzione ideologica e nella profilassi ateistica della nuova generazione.
Arrivare alla mente ed al cuore di ogni persona ed immunizzare i giovani dall’influsso religioso sono le odierne direttive impartite ai militanti dell’ateismo.
Mal come oggi l’ateismo sovietico si è tanto impegnato nella conquista delle menti e dei cuori di tutta la popolazione sovietica ed in particolare della gioventù ». (I.I. Ogryzco « La scuola e l’educazione atea in Russia », pag. 8).
L’articolo 124 della Costituzione dell’U.R.S.S. mentre riconosce alla religione il diritto di esercitare il culto, in pratica lo impedisce e sancisce che « la libertà di propaganda antireligiosa è riconosciuta a tutti i cittadini ».
Del resto nel XXII Congresso del P.C.U.S. Kruscev ha dichiarato (l’iteratunaja gazeta 10 aprile 1962 a Nauka Religija n. 4. 1962 – pag. 48-49): « Occorre un sistema ela-borato ed integrale di educazione scientifico-ateistica che sappia raggiungere tutti gli strati ed i gruppi della popolazione, che impedisca la diffusione delle idee religiose, particolarmente tra i bambini e gli adolescenti. Compito di tutte le organizzazioni partitiche, delle istituzioni ideologiche è quello di svolgere sistematicamente e
coerentemente la propaganda scientifico-ateistica, spiegare con pazienza, ma in maniera convincente l’inconsistenza delle credenze religiose.
E’ particolarmente importante migliorare il contenuto del lavoro ateistico. Nella stampa, alla radio, nelle lezioni e nelle conferenze bisogna smascherare l’ipocrisia morale religiosa ed i tentativi degli ecclesiastici di adattarsi alle esigenze del tempo. Bisogna dimostrare l’incompatibilità tra comunismo e religione…
Nella propaganda scientifico-ateistica è consigliabile fare uso più largo di forme, quali: le università dell’ateismo, le serate di domande risposte, i giornali parlati, i cineforum. Però la cosa principale è quella di arrivare a tutti e a ciascuno ».
Naula I Religija n. 7, 1963 – p. 3, pubblica il comunicato del Plenum del P.C.U.S. ed il commento tra cui si legge:
« La religione spesso specula sul dolore dell’uomo. Ecco perché è particolarmente importante non perdere di vista le persone che si trovano in difficoltà o sono state col-pite da una disgrazia e porgere loro, nel momento opportuno, aiuto ed il dovuto sostegno ».
Ecco il motivo per cui le istituzioni cattoliche di assistenza agli ammalati tipo la nostra sita in Arco, Villa San Pietro, sono prese di mira. Tutto questo a noi, membra vive del Corpo Mistico, figli dell’Immacolata, dice necessità di preghiera, di riparazione e di carità aperta a tutti.
Dinanzi all’attuazione pratica, inesorabile di quanto la Vergine Santa nel 1917, proprio nel sorgere del comunismo, aveva predetto ai bambini di Fatima, qualsiasi tentennamento o discussione sull’opportunità o meno della recita del Rosario, delle ore eucaristiche, dell’unità nell’ubbidienza al Vicario di Cristo, svaniscono completamente e non hanno alcuna sussistenza.
Nella linea di Lourdes e di Fatima i « Volontari della Sofferenza »
ed i « Fratelli degli ammalati » offrono e pregano:
1) per riparare i tanti peccati che offendono il Cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria;
2) per la conversione dei peccatori;
3) per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti ed il loro sacro ministero.
Molto a proposito il Santo Padre nel Signum Magnum n. 21 dice:
« Spinti, perciò, dall’amore e dal proposito di placare Dio per le offese recate alla Sua Santità e alla Sua giustizia, ed insieme animati dalla fiducia nella Sua infinita misericordia, dobbiamo sopportare le sofferenze dello spirito e del corpo affinché espiamo i peccati nostri e del prossimo e così evitiamo la duplice pena; del danno e del senso, cioè la perdita di Dio, sommo Bene, e il fuoco eterno ».
La « Marialis cultus » con estrema chiarezza presenta il valore teologico e pastorale del culto della Vergine Maria.
Dall’applicazione di tali direttive, il Santo Padre auspica « indubbio profitto per la Chiesa e per la società umana » (Marialis cultus, 58).
La Vergine Madre, madre di Dio e madre nostra « ferma nella fede, pronta all’ubbidienza, semplice nell’umiltà, esultante nel magnificare il Signore, ardente nella carità, forte e costante nell’adempiere la Sua missione fino all’olocausto di se stessa, in piena comunione di sentimenti con il Figlio suo, che si immolava sulla croce per donare agli uomini una via nuova » (12 Signum Magnum), sia all’umanità propizia, segno di unità, strumento di misericordia per chiamare a sé i figli lontani ed animare alla fermezza coloro che già sono a Lei vicini, affinché mediante la Sua intercessione, nel sostegno dello Spirito Santo, diano la testimonianza del Cristo, a cui indissolubilmente col Battesimo si sono legati ed impegnati.
L ‘era di Maria sia per tutti « era » di speranza, di fiducia, di ritorno, di incontro dei lontani e dei vicini affinché in tutti sovrano regni il Cuore di Cristo.

L. N.