L’Ancora: n. 5 – maggio 1961 – pag. n. 17-19

Incominciare da “ zero “ il proprio apostolato è la parola d’ordine del corrente anno.
In molte zone si ha una vera fioritura d’azione; gli Esercizi Spirituali a Re ed i Raduni di zona sono alla base di questa consapevole e forte ripresa d’apostolato.
Si stanno schiarendo le idee in molti aderenti e simpatizzanti, i quali hanno dato la loro adesione, oppure hanno seguito l’apostolato da vicino, spinti unicamente da un senso di simpatia o solidale umanità verso chi soffre.
Il movimento del “ Centro Volontari della Sofferenza “ si presenta con un programma preciso e concreto: rendere consapevoli i sofferenti della loro importante soprannaturale funzione sociale, delle forti responsabilità che essi detengono e del dovere che hanno di vivere la propria vocazione, fiorita e determinata dalle cause seconde.
L’ammalato nel Centro viene considerato, prima di tutto, nella sua realtà di uomo e di cristiano, soggetto quindi di azione, avente egli il compito di continuare la passione di Gesù.
Il sofferente, come l’operaio e qualsiasi altra creatura, per tante circostanze, per l’imperativo che dobbiamo esercitare: “ la mutua e vicendevole carità “, per l’attuazione delle opere di Misericordia corporali e spirituali, può essere oggetto di carità. Ma se per molti titoli l’infermo è oggetto di carità, ciò non toglie che egli sia e resti soggetto d’azione e che, a sua volta, egli possa o debba esercitare l’ultima e tra le più importanti delle opere di misericordia spirituale, “ pregare Dio per i vivi e per i morti “.
Perché l’ammalato comprenda il suo compito di “ soggetto d’azione “ alle dipendenze di Maria Santissima, per l’attuazione di un suo programma spirituale che è eminentemente sociale, manifestato a Lourdes ed a Fatima, è sorta tutta la nostra attività delle nostre Associazioni
a) i “ Silenziosi Operai della Croce “ destinati a perpetuare l’apostolato nel tempo, seguendo ed ampliando i metodi stabiliti ed approvati;
b) i Sacerdoti, membri della “ Lega Sacerdotale Mariana “ che sostengono e dirigono l’azione dei Volontari della Sofferenza ed esercitano una speciale azione di aiuto verso i Sacerdoti ammalati, specialmente in occasione del pellegrinaggio sacerdotale a Lourdes e verso i Confratelli comunque bisognosi;
c) i “ Fratelli degli Ammalati “ che vivono il medesimo programma spirituale dei “Volontari della Sofferenza” ed aiutano gli ammalati nell’esercizio del “ loro “ apostolato.
Tutti i mezzi d’apostolato convergono ad illuminare il sofferente sulle sue possibilità d’azione spirituali, affinché volontariamente ponga a disposizione di Maria Santissima il proprio patrimonio di preghiere e di sofferenze per la salvezza delle anime.
Il “ Centro Volontari della Sofferenza “ nella sua azione di conquista o di offerta, deve necessariamente poter contare sull’adesione del singolo, avendo poi bisogno dell’aiuto di tutti per l’attuazione dei mezzi in vista del fine.
L’adesione al movimento, concepito in questa forma attiva di azione, è un atto di amore da parte dell’ammalato verso la società ed è un atto di solidale carità da parte del sano verso il sofferente.
L’ammalato consapevole di queste verità, sicuro della propria sfera d’azione soprannaturale, si vede schiudere possibilità enormi d’azione, non si sente inutile e nemmeno isolato. La sua azione è legata al piano della grazia, alla vita della grazia che deve custodire ed aumentare in sé, alla preghiera ed alla offerta del proprio dolore, con cui salva anime ed attira grazie sull’umanità.
Dare la propria iscrizione, dire la propria presenza nella vita del Centro vuoi dire segnare il punto di partenza per una azione più vasta ed ordinata, con programmi studiati e stabiliti che diventano attuabili soltanto con l’operosità che ciascuno dona a tutti i settori corrispondenti al diversi mezzi d’apostolato.
I vantaggi che si hanno sono evidenti:
1) non si è soli ad opporsi a tanto male che dilaga con resistenza attiva e passiva, specialmente in tanti ambienti di dolore, che in luogo di essere fari di luce e di irradiazione di carità, sono sentine di vizi.
2) Nell’unione di programma, nella comunanza del metodi e dei mezzi di azione e di conquista, nel sostegno vicendevole per l’esplicazione dell’apostolato, si ha maggiore forza. “ Guai a colui che è solo “ ci ammonisce la Sacra Scrittura, mentre colui che ha la fortuna di appoggiare su compagni d’ideale, con mezzi adatti e comuni diventa pericoloso agli avversari, nel caso nostro, diventa temibile all’inferno ed a quanti allineati con esso cercano di seminare lo scompiglio nel gregge di Cristo.
3) L’adesione al movimento, nelle forme stabilite, è necessaria ed indispensabile, tanto più oggi che sono state elargite particolari indulgenze. Indulgenze che possono soltanto conseguire coloro che sono regolarmente iscritti.
Per beneficiare dei frutti spirituali, posti a disposizione dal tesoro della Chiesa, è necessaria la regolare iscrizione, non basta seguire il movimento con simpatia o prestare un aiuto anche efficientissimo.
4) In questa maniera si costituisce la compagine delle anime di buona volontà, che marciano sotto la guida dell’Immacolata per schiacciare il capo al nemico delle anime nostre.
E la vittoria è sicura. É Dio che ce lo dice: “ porrò inimicizia tra te e la Donna, tra il seme tuo (il peccato) e il seme di Lei (Gesù). Essa ti schiaccerà il capo “!
5) Con tale impegno la protezione di Maria Santissima è sicura, in quanto si svolge il “ suo programma “ manifestato alla piccola Bernardetta ed ai tre bambini di Fatima. Incominciare da zero il nostro apostolato, vuol dire revisionare tutti la nostra adesione; porsi in regola se non lo si è, farla rivivere se assopita; porsi a servizio in senso attivo del programma per estenderlo ovunque ed attuarlo in tutte lo sue possibilità, tra i sofferenti a beneficio della società, per l’avvento del regno di Dio per mezzo di Maria Santissima.

L.N.