L’Ancora: n. 3 – marzo 1977 – pag. n. 1-4
Il Volontario della Sofferenza per inserirsi nel programma dell’Immacolata deve proporsi, proprio quale debito di sincera adesione al Centro, di vivere in grazia di Dio.
È, in fondo, questo il vero e profondo impegno che abbraccia non soltanto il Volontario della Sofferenza, ma anche il Fratello degli Ammalati.
Non è forse la grazia, che è partecipazione della vita di Dio al battezzato il grande frutto della Redenzione, frutto offertoci non soltanto dall’Immacolata con la Sua divina maternità, ma donatoci dal Cristo a prezzo del Suo preziosissimo sangue?
Questo impegno di vita soprannaturale va mantenuto con l’osservanza dei 10 comandamenti, dei precetti della Chiesa ed altresì con l’osservanza dei doveri del proprio stato, secondo l’inserimento che ciascuno ha nel Corpo Mistico di Nostro Signore Gesù Cristo.
Si oppone a questo stato di grazia il peccato tanto mortale, quanto veniale. La vita di Dio in noi, condizione insostituibile per poter con diritto chiamare Dio col nome di Padre va resa stabile, sicura con l’esercizio delle virtù teologali e cardinali.
Virtù teologali: fede, speranza e carità, che hanno Dio per oggetto e fine.
Vinti cardinali, che sono cardini imprescindibili per la costruzione della vita spirituale in ciascuno di noi e sono: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
Si rende stabile tale vita di Dio ed armonicamente cresce sotto l’azione dello Spirito Santo con i Suoi sette santi doni con la fuga dal peccato mortale, che dà la morte all’anima, ma anche del peccato veniale deliberato che è sempre colpa morale che impedisce l’azione dello Spirito di Dio nell’anima.
Proporsi di fuggire il peccato mortale non è un impegno raro che tocca soltanto qualche categoria di persone, ma impegno che tocca ogni battezzato.
Il Centro proprio quale impegno basilare per ogni iscritto ripresenta l’impegno battesimale: vivi la vita di Dio, ridata a te attraverso i Sacramenti.
Prescindendo che l’ammalato soltanto in tali soprannaturali condizioni può considerarsi vitale ed attivo nella Chiesa e nella società, tale proposito basilare per ogni fedele oggi va richiamato con vera fermezza, oltre che a viverlo integralmente.
I motivi sono tanti e gravi:
– il permissivismo porta a perdere il senso della gravità del peccato;
– i mass-media che ovunque circolano sono una indebita esaltazione delle passioni più basse e della violenza. Gli istinti dell’uomo vengono scambiati con necessità umane e non sono più combattuti;
– la stessa tesi della “opzione fondamentale”, malamente presentata come una scelta di Dio che stabilisce un’amicizia che non si interrompe anche con lo stesso peccato, è un gravissimo errore che porta a funeste conseguenze.
Non parliamo della sessualità, della licenza, delle provocazioni che si riscontrano a tutti i livelli: errori che dicono con quanta opportunità l’Immacolata si sia affacciata su questa povera umanità, richiamandola alla retta osservanza della vita cristiana, presentandosi quale “Immacolata”, vessillifera di ogni virtù che vuole precedere in Cristo e con Cristo tutti i redenti, quale Madre che guida i propri figli ad unirsi al Divin Redentore affinché abbiano la vita soprannaturale e l’abbiano abbondantemente.
Un Volontario della Sofferenza od un Fratello degli Ammalati deve camminare con gli occhi rivolti al Cielo senza farsi incantare dalle cose di questa terra.
La promessa fatta dalla Vergine Santa a Lourdes alla Sua piccola confidente è chiara: “non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”.
Vivere in grazia di Dio non è un proposito al di fuori della normalità della vita cristiana, è, invece, anormale vivere diversamente dopo il piano dell’Incarnazione del Verbo Eterno.
Un Volontario della Sofferenza ed un Fratello degli Ammalati oltre a vivere tale stato di normalità di vita cristiana ha l’obbligo di illuminare con la propria fede e riscaldare con l’esercizio della carità.
Occorre dissipare gli errori, combatterli con fermezza, chiamare diabolico ciò che è diabolico e non stancarci di ripetere gli impegni della vita cristiana che sono veramente liberanti per chi li osserva e promoventi alla vera personalità integrale come è stata da Dio ricomposta con il Suo piano d’amore.
Questa seconda parte significa essere uniti tutti e compatti contro qualsiasi forma di compromesso per essere nella scia dell’Immacolata ed essere a Lei associati nella lotta contro il nemico delle anime nostre.
Questo impegno fondamentale richiamo ad ogni iscritto affinché la propria adesione sia consapevole e preziosa di fronte alla Chiesa ed all’umanità.
Soltanto cosi possiamo con Cristo operare per la salvezza dei fratelli.
Sac. Luigi Novarese
Scrivi un commento