L’Ancora: n. 4 – aprile 1967 – pag. n. 1-32

Il richiamo della Vergine Santa
La nostra risposta
Impegno personale
Impegno di ambiente
Necessaria coesione degli iscritti
Usare i sussidi del Centro
Centro Studi
Affrettiamo l’ora di Dio
Sosta di riflessione e di preghiera
Pellegrinaggio a Lourdes
Un ringraziamento a tutti gli Assistenti

Circolare a tutti gli iscritti al Centro
“VOLONTARI DELLA SOFFERENZA”

Sorelle e fratelli carissimi,
il ritorno del mese di maggio mi offre l’opportunità di questa circolare diretta a voi, fratelli carissimi, che siete i sostenitori ed i responsabili più qualificati del nostro Centro “ Volontari della Sofferenza “.
Siamo a cinquant’anni dall’apparizione della Madonna a Fatima, a venticinque dalla consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria ed a venti dall’inizio del nostro apostolato. Quali ricordi e quali sentimenti di responsabilità suscitano queste date: il richiamo della Vergine Santa avvenuto a Cova de Iria e la nostra risposta.

Il richiamo della Vergine Santa

A 50 anni dall’apparizione, voltandoci indietro è facile intravvedere il disegno del Signore. L’argomentazione è avvincente e probativa: miracolo del sole, nazioni scomparse, errori che circolano tra tutte le categorie di persone, il Papa che, primo tra i pellegrini, si reca a Fatima per supplicare:
« Colei che per l’incolumità di questo nostro mondo moderno ha ancora mostrato il Suo materno volto dolce e luminoso ai fanciulli, ai poveri, ed ha raccomandato come rimedi sovrani la preghiera e la penitenza (discorso del Santo Padre, 3 maggio 1967).
Ripensando oggi al Messaggio di Fatima con gioia filiale possiamo affermare, veramente la Madonna è apparsa alla umanità ed ha additato i pericoli più gravi che la sovrastano.
Una domanda viene spontanea, se noi attuassimo maggiormente le richieste dell’Immacolata non potremmo abbreviare il periodo della prova?
Certamente. La Vergine Santa stessa lo ha detto al tre pastorelli ed ha posto quale presupposto per una duratura pace tra i popoli l’attuazione delle Sue richieste. Se noi però restiamo semplici spettatori di così grande intervento del Cielo, evidentemente, purtroppo, anche il richiamo della Madonna rimane privo di efficacia.

I segni di credibilità dati dal Signore a Fatima non sono inferiori a quelli di Lourdes. Se alla Grotta di Massabielle il miracolo dell’acqua prodigiosamente scaturita è un gioioso e festoso annuncio della presenza operante della misericordia di Dio, i segni accaduti e visti durante le apparizioni avvenute a Cova de Iria nel 1917 sono natura loro avvincenti e probativi.
Eppure, nonostante tali interventi del Cielo, l’umanità continua a seguire le proprie vie e li considera con tanta sufficiente superiorità, come segni provenienti dall’esterno, discutibili, destinati soltanto a particolari anime devote, non ricusando di giudicare le parole stesse della Madonna quasi cercando di limitarne la portata.
Ma non basta il pellegrinaggio del Papa a Fatima per farci comprendere che ora è veramente venuto il momento in cui dobbiamo prendere in mano il testo delle apparizioni della Vergine Santa e freddamente vedere che cosa dobbiamo in concreto fare per realmente avere il dono della tanta sospirata pace.
Il richiamo fatto dalla Madonna ai tre bambini con la visione dell’inferno e la segnalazione di pericoli ben precisi, sono natura loro pesanti, densi di responsabilità sia per chi li accetta, sia per chi vuole discuterli.

Le Nazioni scomparse sono lì come tante croci in un cimitero; la propaganda empia, quella dei senza Dio, che parte dalla Russia, non accenna a concludersi; le persecuzioni che fanno soffrire la Chiesa sono in atto, anche se ne parliamo poco; il lavoro e la sofferenza del Santo Padre per stabilire un colloquio con tutte le anime di buona volontà, sono un reale contributo per la pace.
Con proprietà possiamo applicare le parole del Divin Maestro, «Se non volete prestar fede alle mie parole credete almeno alle opere che faccio». Il che potrebbe anche significare, SE NON VOLETE PRESTAR FEDE AL MIO INTERVENTO GUARDATE ALMENO L’AVVERARSI DI QUANTO VI HO PREDETTO IN TEMPO UTILE, ONDE EVITARE TANTE CATASTROFI.
Come non guardare allora verso la Madonna, l’Unica che può intervenire in questo particolare momento, e non sentire in cuore un gran senso di tristezza, pensando che molte anime non odono il Suo Invito rivolto a chiusura delle Sue apparizioni, “ Basta con i peccati che tanto offendono il Mio Divin Figlio »?
Per non fermarsi in salutare meditazione dinnanzi alle innumerevoli prove dell’amore di Dio verso l’umanità, bisogna avere lo sguardo interiore ottenebrato dalle passioni e la mente piena di preconcetti.
SE IN QUESTA MERAVIGLIOSA RIPRESA Dl VITA SPIRITUALE POST-CONCILIARE VOGLIAMO PIENAMENTE VIVERE IL NOSTRO CRISTIANESIMO DOBBIAMO PUR RIPENSARE ALLA CHIUSURA DELLA III SESSIONE DEL CONCILIO ECUMENICO, QUANDO SUA SANTITA’ PROCLAMANDO MARIA SS.MA MADRE DELLA CHIESA, DECIDEVA Dl INVIARE LA ROSA D’ORO AL SANTUARIO DELLA MADONNA DI FATIMA.

La nostra risposta

Siamo prossimi al 17 maggio, XX del nostro apostolato, sorto proprio per dare una filiale risposta alla Vergine Santa: una risposta che suona attuazione delle Sue richieste con un impegno ben preciso di preghiera e di penitenza mediante la santificazione del lavoro e del dolore.
La « Lega Sacerdotale Mariana » prima, i « Volontari della Sofferenza » poi, i «Fratelli e le Sorelle degli ammalati» ed infine i « Silenziosi Operai della Croce », sono tappe che segnano lo svolgimento e l’attuazione della nostra risposta.
Dall’adesione personale e fattiva di Sorella Myriam oggi siamo passati da una ad oltre 60.000 iscritti presenti quasi in tutto il mondo. Le Case aperte in Italia ed in Svizzera sono basi di lavoro per l’attuazione del programma rivolto dalla Madonna nelle Sue due celebri apparizioni a Lourdes ed a Fatima. Le stesse linee programmatiche degli statuti non hanno niente di personale, ma riportano fedelmente le domande della Vergine Santa.
Se la vostra adesione, fratelli carissimi, può suscitare un senso di gioia, il pensiero però di quello che in venti anni avremmo potuto fare e non abbiamo invece fatto o saputo fare, è per noi certamente argomento di trepidazione.
NONOSTANTE TUTTO CIO’, FIDUCIOSI TUTTAVIA DELLA MATERNA COMPRENSIONE DELLA VERGINE SANTA E DELLA SUA EFFICACE MEDIAZIONE ACCANTO AL MEDIATORE UNICO, SENTIAMO VIVO E FORTE IL BISOGNO Dl RIPETERE CON TANTA UMILTA’ IL MAGNIFICAT DELLA PIU’ PROFONDA RICONOSCENZA, SINCERAMENTE AFFERMANDO CHE TUTTO CIO’ CHE E’ OSCURO O IMPERFETTO E’ OPERA NOSTRA.
Il Signore nella Sua misericordia non ha badato alla nostra miseria e ci ha sostenuti sempre. E voi, cari amici iscritti al Centro, sani ed ammalati, avete con buon cuore accolto quel poco che man mano vi offrivamo, non guardando alla sua intrinseca pochezza ma al desiderio della Vergine Santa.
Ciò che ci rende ancora più pensosi e pieni di responsabilità è la fiducia che costantemente ci hanno dimostrato i Papi e la Gerarchia. La loro parola è sempre stata determinante. Nel loro incoraggiamento e nel loro sostegno abbiamo sempre visto l’intervento apostolico che ci spingeva verso sofferenti, non soltanto per sensibilizzare gli animi ai problema del dolore ma per cercare di chiamare « il dolore ad uscire dal suo disperato isolamento ed a diventare fonte positiva di bene ».

Per queste ragioni, assieme a Sorella Myriam, mi rivolgo a ciascuno di voi, invitandovi a ringraziare con noi il Signore ed a vedere, con maggior dedizione, quanto possiamo da oggi in poi compiere per dare una risposta più fattiva e più concreta alla Madonna.
A NOI PARE CHE L’INVITO PIU’ GIUSTO E PIU’ ADERENTE ALLE NECESSITA’ DEL MOMENTO STORICO E DELLA CHIESA, SIA QUELLO DI VIVERE, TUTTI ASSIEME, CON PIU’ GRANDE DESIDERIO Dl ESTENSIONE, IL PIANO CHE LA MADONNA CI HA PRESENTATO.

Fermarsi in considerazioni a sé stanti senza prendere una esatta misura di quanto bisogna ancora attuare sarebbe una perdita di tempo.
Consideriamo pure i lati positivi che in questi venti anni di lavoro abbiamo con il vostro aiuto conseguiti, ma vediamo anche le lacune ed i punti di conquista rimasti invece insoluti PER APATIA, DISINTERESSE E MAGARI CALCOLI UMANI.
Dobbiamo saper vedere il programma pratico e costruttivo della Vergine Santa in tutta la Sua completezza. Dobbiamo considerarlo negli interessi totali dei popoli e negli insegnamenti della Chiesa, non essendo l’intervento di Maria Ss.ma un intervento a sé stante, avulso dalle necessità contingenti in cui ci troviamo.
I nostri tempi ci impongono consapevolezza, maturità personale, posizioni precise e determinanti nella società. E’ il Concilio che ce lo dice, sono gli errori e le posizioni tentennanti che l’esigono.
C’è un progresso nel bene e c’è pure un progresso nel male. Non è tutto male nella società, c’è anche tanto bene attorno a noi e oggi c’è più maturità di ieri. La dissonanza tra il bene ed il male si fa sempre più evidente, i campi d’azione diventano maggiormente delineati.La nostra presa di coscienza su cose, persone, correnti, idee, dove accanto a tanto bene operante, gli atteggiamenti e le affermazioni pseudo innovatrici di certi spiriti irrequieti in preda a smania di superbia, desiderosi di affermare idee ai di fuori e contro il patrimonio della fede ed i costanti insegnamenti e richiami del Santo Padre, ci lascia perplessi e ci spinge A PROPOSITI DI UNITA’ NEL BENE, DI OPPOSIZIONE A TUTTE QUESTE VENTATE SENZA FONDAMENTO ED A PRESE DI POSIZIONI CHIARE, PRECISE, BEN DEFINITE.

E’ bello sentire lo scrittore Maritain che fa una magnifica messa a punto sullo spirito di novità e di emancipazione che pervade tanti settori della nostra vita cristiana
« E’ necessario l’amore alla Croce. Perché in definitiva tutto ciò che cerco di ricordare molto inettamente, non è altro che la legge della Croce, di questa santa Croce di cui oggi non è più di moda parlare dalle cattedre di Verità. Ma anche questa moda è passeggera, come tutte le mode. Mentre in ogni caso, qualunque cosa si faccia, qualunque cosa si dica, questa legge rimane ed è là.
Il lavoro del nuovo periodo nel quale noi entriamo ed al quale sono chiamati i cristiani, è così difficile che è inconcepibile ch’essi giungano ad una meta così alta in seno al mondo e per tutto il mondo, se non si moltiplicano i focolari di energia spirituale, umili stelle invisibilmente brillanti, che saranno ciascuna un’anima contemplativa dedita alla vita di preghiera » (da « Le paysan de la Garonne “, pag. 125).
Ma questo programma di preghiera e penitenza di cui con tanto calore parla il nostro contemporaneo ed ottuagenario, stimatissimo esponente cristiano, non è forse quanto la Madonna proprio a pochi chilometri dalla sua abitazione, Toulouse, ha richiesto con tanta insistenza a Lourdes?
Ecco allora un’esperienza di più che ci spinge a considerare la vita della Chiesa in tutto il suo insieme che è studio, insegnamento, azione dello Spirito Santo, interventi anche del Cielo per tenerci o richiamarci sulla giusta via.
Dinnanzi alla crisi del nostro tempo, abbandono della preghiera e fuga da tutto ciò che sa di croce e di dolore, come non vedere precise necessità, già denunciate dalla Madonna e fermamente richiamate dal Vicario di Cristo, che ci obbligano a prendere personale e cristiana posizione per arginare tanto male?
Il male si argina non con dei piani di disinfezione dell’atmosfera che respiriamo, ma mediante un deciso ritorno al programma di preghiera e di penitenza che la Vergine Santa e la Chiesa ci hanno così sapientemente ed efficacemente additato.

Ognuno di noi pesa con un bagaglio negativo sulla società, ma ognuno di noi è altresì invitato ad incidere con un apporto positivo. Ciò significa che, nella legge d’amore proclamata da Nostro Signore Gesù Cristo, dobbiamo smettere di negativamente pesare sui fratelli, mentre siamo invece invitati a dare un apporto quanto mai positivo per la salvezza di tutti, portando gli uni i pesi degli altri.

Ognuno di noi può e deve essere una meravigliosa e luminosa stella accesa dalla divina grazia nella vita della Chiesa per renderla sempre più splendente e luminosa a guida e vantaggio di tutti.
Il nostro impegno odierno quindi di fronte alla Chiesa ed alla società deve essere e deve diventare anche nel nostro specifico settore un impegno quanto mai PERSONALE, SENTITO, VISSUTO MOMENTO PER MOMENTO.
Questo desideriamo con tutto il cuore far comprendere, questo è quanto stiamo da anni ripetendo in tutti i modi, dalla rivista alle giornate di studio e durante i Santi Esercizi.
Nell’attuazione del programma del Centro non si tratta di tener fede ad un impegno statutario umano, bensì ad un impegno programmatico presentato dall’Immacolata.
Se realmente ci siamo resi conto e siamo altresì convinti che la Madonna è intervenuta ed ha presentato per i motivi ben noti un piano di riparazione, per lineare conseguenza, non rimane che attuarlo con tutto l’impegno possibile ANCHE SE CIO’ COSTA TEMPO, FATICA, DENARO.

Impegno personale

Il cinquantesimo di Fatima ed il ventennio dei nostro Centro ci impegnano ad una personale revisione.
In questo particolare momento non guardiamo soltanto quanto il Centro sia stato in grado di realizzare o meno, ma fermiamoci a considerare come NOI PERSONALMENTE abbiamo risposto al programma della Madonna. Esaminiamo come ci siamo sforzati di comprenderlo e di realizzarlo nella nostra vita personale, e come e con quanti e quali sacrifici ci siamo adoperati per affermano attorno a noi.

1° Impegno “vita di grazia”

Per non fermarci in considerazioni speculative, che a nulla servirebbero, consideriamo se, prima di tutto, ci siamo impegnati ad un vero piano di grazia personale, costi quel costi. La Madonna ha chiesto penitenza ed il primo impegno di penitenza è morire a se stessi mediante la lotta quotidiana contro le proprie passioni per fare della propria esistenza un festoso annuncio pasquale.

2° Impegno “ Preghiera e penitenza “

Dopo questo primo e basilare impegno di vita spirituale esiste poi quello della preghiera e della penitenza, nell’intento di riparare ed impetrare per se e per gli altri.
Il Concilio è pieno di luce in questo senso e parla in maniera quanto mai convincente ai nostri cuori.

Come allora non sentire la voce della Chiesa che ci invita a non essere semplici spettatori, ma attori con Cristo nella offerta del divin sacrificio della Messa, unendo le nostre sofferenze alle Sue a beneficio di tutti?
Evidentemente è più facile essere spettatori che attori di un sacrificio.
Il Concilio nella Costituzione Dogmatica ci dice: « Il Sommo ed eterno Sacerdote Gesù Cristo, volendo anche attraverso i laici continuare la sua testimonianza ed il suo ministero, li vivifica col suo spirito e incessantemente li spinge ad ogni opera buona e perfetta. Ad essi infatti, che intimamente congiunge alla sua vita e alla sua missione, concede anche parte del suo ufficio sacerdotale per esercitare un culto spirituale, affinché sia glorificato Dio e gli uomini siano salvati. Perciò i laici, essendo dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile chiamati e istruiti per produrre sempre più copiosi i frutti dello spirito. Tutte infatti le opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la vita coniugale e famigliare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiuti nello spirito, e persino le molestie della vita se sono sopportate con pazienza, diventano spirituali sacrifici graditi a Dio per Gesù Cristo, i quali nella celebrazione dell’Eucarestia sono piissimamente offerti al Padre insieme all’oblazione del Corpo del Signore. Così anche i laici, in quanto adoratori dovunque santamente operanti, consacrano a Dio il mondo stesso ».

Il divin Maestro attuando il piano della Redenzione ha lanciato una vocazione nuova e misteriosa: ci ha comandato di portare con Lui, ogni giorno, la nostra Croce. Se consideriamo bene però, questo precetto, dobbiamo pur concludere che in ultima analisi, esso è un invito ed un comando a donarci e ad amare nel senso più ampio e totale, non essendovi prova più grande d’amore che dare la vita per chi si ama.
L’insegnamento del Cristo non si ferma al precetto ma si estende all’esempio: « è necessario che il chicco di grano vada sotto terra » e poi il rimprovero ai discepoli, avviliti e sfiduciati, di Emmaus: « o stolti e tardi di cuore a comprendere queste cose. Ma non era necessario che il Figlio dell’Uomo così soffrisse per entrare nella gloria? ».
Dilatiamo il nostro sguardo, qui non si parla soltanto di gloria posseduta prima che il mondo fosse, ma di gloria del Redentore, che ha immediato e mistico rapporto di legame interiore con tutti noi, i redenti.
Lui entra nella gloria ma non da solo, noi pure con Lui se con Lui avremo portato la croce. La strada del Calvario ha per termine la gloria ed il cristianesimo è gioia anche nel dolore, perché soltanto in esso il dolore ha funzione di vita, di conquista, di luce, di speranza e di amore.
Lo Spirito d’amore, lo Spirito Santo, non si ferma soltanto ad una chiamata al sacrificio, ma ne fa vedere le necessità personali e sociali, nonché la bella e costruttiva vastità.
TOCCA A NOI VEDERE E MEDITARE GLI ORIZZONTI CHE CI SCHIUDE LA DIVINA MISERICORDIA, CHIAMANDOCI A DIVENTARE DEI COOPERATORI PER LA COSTRUZIONE DEL REGNO Dl DIO.
Il cinquantesimo di Fatima ed il ventennio del nostro Centro ci richiamano questa personale adesione al Cristo e ci impegnano a viverla in tutta la sua estensione.

Impegno di ambiente

L’impegno ambientale, ossia azione sugli altri, a stretto o vasto raggio, affinché le richieste della Madonna siano conosciute ed attuate, deriva dalla comprensione ed attuazione dell’impegno personale.
Un’esperienza del nostro Centro che non teme smentite sta proprio nel fatto che i migliori sostenitori dell’apostolato ambientale sono coloro che lo hanno compreso e personalmente si sforzano di viverlo in tutta la sua vastità.
E’ quanto ha fatto del resto Bernardetta, allorché si è rivolta alla folla ripetendo le parole della Madonna: « Penitenza, Penitenza, Penitenza ».
Considerando però il particolare momento in cui le parole venivano ripetute, con facilità possiamo comprendere la mentalità ed il desiderio della Madonna circa la propagazione dei Suoi Messaggi. QUANDO BERNARDETTA RIPETE’ IL TRIPLICE INVITO ALLA PENITENZA, ESSA ERA ANCORA IN ESTASI. Il ché significa ancora sotto l’azione diretta del soprannaturale.
La piccola estatica non aveva quindi deciso di far conoscere le richieste dell’Immacolata, ma un segreto impulso, a cui non poteva resistere, l’aveva spinta a ripetere quanto poco prima aveva udito dalle labbra della Vergine Santa.

E qui potremmo anche scorgere il « cum festinatione » della visita della Madonna alla cugina Elisabetta, oppure la prontezza dell’« Ecce Ancilla Domini » o anche l’immediato rendimento di gloria a Dio non appena lo Spirito Santo aveva dato il via alla conoscenza del piano della Redenzione: LA MADONNA NON VUOLE INDUGI AI PIANI DI DIO. QUESTA E’ LA COSTANTE MENTALITA’ DELL’IMMACOLATA CHE ANCHE QUI POSSIAMO AFFERRARE.
Analoghi fatti sono avvenuti a Fatima. A Fatima abbiamo segni esteriori dell’apparizione, ben più ampi di quelli avvenuti a Lourdes. A Lourdes abbiamo il miracolo del cero, il miracolo della sorgente; a Fatima ci sono il segno esterno dell’intervento della Madonna il 13 agosto 1917 ed il famoso miracolo del sole avvenuto il 13 ottobre.
« Parecchie migliaia di persone, verso l’ora abituale dell’apparizione, ore 12, sono già sul posto, così Sorella Myriam nel suo volume “ Due richiami un solo scopo “.
« Alcuni giornali dicono che gli intervenuti siano stati 5.000.
« I bambini, contrariamente alle aspettative di tutti, non arrivano. La folla presa dal disappunto comincia ad agitarsi.
« Il Sindaco di Villa Nova do Ourem ha fatto venire i bambini presso di sé e mentre li sottopone ad un estenuante interrogatorio impedisce loro di essere fedeli all’appuntamento preso con la Madonna.
« La Vergine Santa però non delude le aspettative della gente e con un prodigio riferito dallo storiografo P. Da Fonseca s. j. dice il suo fedele intervento:
« Tutti affermano aver sentito come un tuono ed aver visto, vicino all’elce, un lampo seguito da una nube bellissima che, fermatasi intorno all’albero, dopo circa dieci minuti si era innalzata in aria ed era scomparsa. In una parola tutti erano soddisfatti, e questa circostanza liberò il Sindaco da un serio pericolo.
« Quindi il Rev.mo Marques Ferreira, Parroco di Fatima, poté scrivere:
« Quelli che erano presenti, stimati a più di migliaia, possono attestare i fenomeni straordinari da loro osserva ti e che tanto li hanno confermati nella fede ».
E che dire del miracolo del sole? E’ un fatto incontestato da parte di decine di migliaia di persone credenti o meno. Tutti hanno dovuto vedere quanto il Signore stava compiendo affinché i cuori si piegassero alle parole dei tre pastorelli.
Che cosa significano questi interventi sul piano esterno, tanto a Lourdes quanto a Fatima, se non precisi segni della volontà dì Dio, da cui parte tutto ciò che è buono e perfetto, affinché l’umanità accetti e viva il richiamo alla preghiera ed alla penitenza, fatto con tanta accorata e delicata fermezza dalla Madre di Dio e degli uomini?
Se il Signore e la Madonna ci fanno vedere quanto vogliano che si divulghi il richiamo in parola, come possiamo restare tranquillamente inoperosi nella nostra camera, limitandoci a fare più o meno bene un nostro programma personale, disinteressandoci di divulgarlo al massimo nel nostro ambiente, nel nostro paese, nella nostra parrocchia, nella nostra famiglia?
SE VIVIAMO LO SPIRITO E LE LINEE DEL MESSAGGIO DELLA MADONNA DOBBIAMO ESSERE CONSEGUENZIALI FINO IN FONDO, COME LO E’ STATA LA MADONNA DOPO CHE HA DETTO IL SUO «SI’ ». E’ dovere nostro prendere una accurata visione dell’ambiente che ci circonda per poi cercare di penetrano per far conoscere le richieste della Vergine Santa. E’ QUESTA UN’AZIONE DI INTELLIGENTE DIVULGAZIONE, CHE SIAMO CHIAMATI A SVOLGERE CON AMORE, PRONTEZZA E CAPACITÀ.
Svolgere un piano di intelligente divulgazione vuoi dire inoltre usare tutti quegli accorgimenti giusti, psicologici e doverosi che il Papa stesso ci ha additato nell’Enciclica « Ecclesiam Suam » e che il Concilio ci ha solennemente ribadito.
Occorre studiare bene l’ambiente e le usanze delle persone a cui pensiamo rivolgere la nostra apostolica attività.
Accanto a questi accorgimenti umani ricordiamoci di far ricorso ai mezzi soprannaturali, poiché ingaggiamo un’azione direttamente contro il nemico delle anime nostre.
ED ALLORA DOBBIAMO MARCIARE NEL NOME DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO, DINNANZI A CUI TUTTI SI INCHINANO.
Comprendete allora, cari fratelli, come un’azione in piano esterno richieda aggiornamento personale, convinzione, mezzi di conoscenza e di sostegno?
Ecco quindi la precisa necessità di comprendere bene:
1) le linee soprannaturali del Centro, i suoi scopi, i mezzi di apostolato;
2) le direttive che vengono date allo scopo di non vivere isolatamente o confusamente senza precisi orientamenti.

Necessaria coesione degli iscritti

Ma come non sentirsi pieni di responsabilità e di tremore quando con gioia vediamo Eccellentissimi Ordinari, che istituiscono canonicamente il Centro in Diocesi, mentre poi coloro che dovrebbero essere luce e sostegno dell’attività lasciano che il Centro viva senza seguire le sue linee strutturali, svolgendo un’azione verso i sofferenti soltanto generica, deludendo le aspettative stesse della Gerarchia?
COME E’ POSSIBILE NON PREOCCUPARSI QUANDO I QUADRI D’ATTIVITA’, CONSIGLIO, DIVISIONE DEI SETTORI, NON SONO AL COMPLETO E NON SEGUONO LE DIRETTIVE DEL CENTRO? Ma non si comprende che in tale maniera si allentano le file dell’apostolato, subentra la disgregazione, si fa un’attività che non è quella indicata, voluta e sostenuta dai Vescovi nel momento stesso in cui hanno accolto ed approvato l’apostolato nelle singole Diocesi?
Sono responsabilità, fratelli carissimi, davanti a Dio ed alla Chiesa!
Se una precisa fiducia degli Ordinari ci ha posti ad agire, si richiede uguale precisa coerenza che da tutti i responsabili dell’apostolato nelle Diocesi si vivano le linee strutturali del Centro, BEN INTESO SEMPRE TUTTO SOTTOPONENDO ALL’ESAME DELL’ORDINARIO, ED INSERENDOSI IN QUELLA PASTORALE D’INSIEME CHE OGGI S’IMPONE E CHE GLI ORDINARI GIUSTAMENTE ESIGONO.
La mancata organizzazione incide sulle Diocesi e su tutto il popolo di Dio con privazione di aiuti soprannaturali necessari alla ripresa ed alla vita delle anime.
Se ai nostri giorni vi è un maggior peso di peccati e se a questi peccati viene a mancare un giusto equilibrio soprannaturale con la riparazione, guardiamoci se prima di ogni altro siamo noi i responsabili essendo la nostra posizione vocazionale una posizione vera di equilibrio e di propiziazione proprio per tutta l’attività soprannaturale della Chiesa.
Non è infatti dal Calvario che parte ogni azione della grazia?
Richiamando quindi la necessità di una filiale risposta all’invito della Madonna anche in piano esterno, DESIDERIAMO CON VERA DELICATEZZA E CON TANTO AMORE FRATERNO FARVI VEDERE LA RESPONSABILITA’ DI UN APOSTOLATO NON ORGANIZZATO E NON BEN STRUTTURATO NELLE SUE LINEE FONDAMENTALI E DI CATEGORIA STABILITE DAL CENTRO STESSO.
Non ditemi che è sufficiente fare degli iscritti. Non è questo a cui noi miriamo.
Noi desideriamo arrivare a raggiungere tutte le categorie degli ammalati con mezzi proporzionati, perché ogni categoria abbia a comprendere e a vivere la propria missione di salvezza nella Chiesa, aiutandola, per quanto possibile a risolvere i propri problemi.
Quale vastità di orizzonti ci attende se sappiamo dilatare lo sguardo interiore!
Rileggete le precedenti circolari in cui si è richiamata l’obbligatorietà dell’apostolato alla luce dei Documenti pontifici e la struttura dei settori e la necessità di vivere le linee tracciate dal Centro, le quali, oltre tutto, hanno la possibilità dell’estensione, il beneficio dell’approvazione e dell’esperienza.

USARE I SUSSIDI DEL CENTRO.

Volendo quindi attuare il piano della Vergine Santa in tutto il nostro ambiente si richiede, prima di tutto, che si usino tutti i sussidi che il Centro presenta, senza continuamente rinviarli, condizionarli a rischio e pericolo di tante anime.
Sono sussidi del Centro le ore di adorazione che vengono regolarmente svolte, i ritiri mensili attuati per le singole categorie, divise secondo il sesso; le giornate di studio; gli Esercizi Spirituali; gli incontri culturali e ricreativi; le Missioni e le scuole di riqualificazione per ex ammalati.
MA QUESTI SUSSIDI CHE IL CENTRO PROPONE E ATTUA, SE IN ALCUNE ZONE VENGONO REALIZZATI NEL NOME DEL CENTRO, DEVONO PUR AVERE LO STILE DEL CENTRO, CHE E’ UNO STILE DI CONTINUA RICERCA DELLA GRAZIA, CHE SI SVILUPPA IN CLIMA EUCARISTICO E MARIANO E CHE PRENDE DI MIRA LE RICHIESTE DELLA MADONNA PRESENTATE A LOURDES E A FATIMA.

Centro Studi

Ad un nuovo sussidio si è dato vita, le pubblicazioni del nostro Centro Studi.
Il Centro Studi, che fa capo alla Casa Cuore Immacolato di Maria a Re, riunisce quanti sono in grado di dare un fattivo apporto ai problemi relativi al sostegno, alla valorizzazione ed alla santificazione del dolore in conformità al Breve di erezione giuridica dei Silenziosi Operai della Croce.
Il Centro Studi è una realizzazione sul nostro piano di lavoro, dei sussidi già previsti ed approvati dalla Chiesa, per darvi un fattivo aiuto ed un sostegno per l’apostolato.
E’ una serie di pubblicazioni specializzate che si vuol presentare ai nostri iscritti, A CUI CHIAMIAMO A VOLER COOPERARE QUANTI DELLA NOSTRA FAMIGLIA SONO IN GRADO DI FARLO.

TUTTI POSSONO FAR PRESENTE LE PROPRIE ESIGENZE.
Tutto ciò che viene suggerito o presentato, subito viene trasmesso per competenza, alla sessione del Centro Studi che ha all’esame quel particolare problema.
Il Centro Studi ha dato il via alle pubblicazioni con la presentazione dello Studio di Sorella Myriam sulle apparizioni di Fatima. Le parole della Madonna sono state inquadrate nel nostro momento storico e poi presentate in edizione totale e critica.
Come voler comprendere la portata dell’intervento di Fatima se non sentiamo nello stesso tempo e non meditiamo accanto alle parole della Madonna anche il pressante appello dei Papa per la pace rivolto il 4 ottobre u.s. nell’anniversario del suo viaggio all’ONU? Come poter comprendere bene le parole della Vergine Santa se non vengono inserite nello sforzo enorme che il Papa fa per la pace?
Anche soltanto in piano umano, prescindendo dal carattere apostolico, la dedizione di S.S. Paolo VI per la causa della pace è enorme, degna della più alta ammirazione da parte dell’umanità intera.
Ma quale è quel Capo di Stato ai nostri giorni che si sia veramente posto a disposizione dei belligeranti con una idea di spassionata giustizia e fraternità per far cessare la guerra?
Se questo sforzo poi lo inseriamo nella giusta luce che ben gli compete del mandato apostolico, allora vediamo la continuità della missione caritativa dei Cristo, a beneficio dell’umanità.

« Due richiami, un solo scopo » è il titolo della pubblicazione di Sorella Myriam.

Due richiami, quello della Madonna e quello del Papa; un solo scopo, la pace. Due richiami ad una vita di preghiera e di penitenza, due richiami a voler recitare il Rosario per ottenere il dono della Pace. Lo scopo è sempre il medesimo, la pace.
La meditazione di TUTTE le parole della Vergine Santa poste in piano critico nella sequenza con cui sono state pronunciate ci mettono sulla strada per meglio poter comprendere la mentalità ed il desiderio della Madonna.
DALL’ATTIVITÀ DEL CENTRO STUDI, SPONTANEO VIENE IL PASSAGGIO ALL’ATTIVITÀ DEI CENTRI DI IRRADIAZIONE DELLE IDEE DEL NOSTRO MOVIMENTO.
ECCO QUI INSERITA L’ATTIVITÀ DEGLI « INCARICATI STAMPA »; DI CUI SI É PARLATO DURANTE IL CONVEGNO DEL MARZO U.S. A RE.
Dopo lo studio personale occorre infatti passare alla divulgazione, alla presentazione di sussidi che possono essere utili per l’assistenza pastorale degli ammalati.
Ecco allora la necessità di fare dei centri di irradiazione delle idee della Vergine Santa, che vanno dallo studio e dalle pubblicazioni che stiamo presentando, fino alla divulgazione veramente capillare delle serie delle preghiere di riparazione suggerite dall’Angelo e dalla Madonna a Fatima.
Se analizzeremo le preghiere presentate all’umanità a Fatima sia dal punto di vista teologico, ascetico e psicologico, come saremo lieti di scorgere la Madonna che fin dal 1917 già additava i rimedi per tutte quelle piaghe che ci circondano e che vanno dall’indifferentismo e dal laicismo, fino ai dolorosissimi errori odierni circa la Ss.ma Eucarestia.
Più noi mediteremo le linee di Dio, più vedremo quanto sia necessario svolgere una vera divulgazione di conoscenza pratica e spicciola, tanto del libro presentato da Sorella Myriam quanto delle preghiere della Madonna.
SE VOGLIAMO CHE TUTTE LE ANIME DEL NOSTRO AMBIENTE ABBIANO A VIVERE E PROPAGANDARE QUESTE REALTÀ OCCORRE DARSI DA FARE CON « VERO SACRIFICIO », AFFINCHÉ TUTTI QUESTI MEZZI DI PENETRAZIONE REALMENTE RAGGIUNGANO TUTTI GLI AMBIENTI.
EVIDENTEMENTE PER L’ATTUAZIONE Dl UN PIANO DI IRRADIAZIONE DI IDEE DOBBIAMO ESSERE ANIME DISPONIBILI; DOBBIAMO SAPERE AFFRONTARE ANCHE L’OPINIONE PUBBLICA, RESTANDO TRANQUILLAMENTE INDIFFERENTI DI FRONTE AGLI SGUARDI Dl COMMISERAZIONE DI TANTI CHE CI CIRCONDANO.
Certamente che tra le parole della Vergine Santa, gli inviti del Santo Padre e l’atteggiamento del mondo c’è un reale squilibrio. In Paradiso vedremo se gli squilibrati siamo stati noi che ci siamo sforzati di essere figli fedeli e devoti della Madonna e del Papa oppure i seguaci ardimentosi delle proprie idee che percorrono sentieri pericolosi, forti soltanto della propria voce e del proprio isolamento.
Siano a noi monito le parole di Nostro Signore Gesù Cristo, « ogni pianta che non abbia piantato il Padre mio Celeste è destinata a perire ».

Affrettare l’ora di Dio

Con gioia già incominciamo ad intravvedere la perenne vitalità della Chiesa e la ripresa di tante anime fedeli, che sanno fare propri e vivere gli accorati richiami dei Vicario di Cristo.
Ma quale primavera di anime sarà mai, allorché ogni ammalato avrà pagato di persona per la conquista soprannaturale del proprio fratello?
CHE COSA SARA’ ANCORA QUANDO LAVORATORI ED AMMALATI, SARANNO UNITI PER IL MEDESIMO PIANO DI SALVEZZA, PRESENTATO DALLA MADONNA E COSI’ EFFICACEMENTE SOSTENUTO DAL PAPA?
Certamente la visione del futuro non è angosciosa. Esiste tanta sofferenza nella Chiesa e in chi ne dirige le sorti, ma c’è anche tanta speranza: le porte dell’inferno non prevarranno, e tante anime stanno diventando più consapevoli, più generose, più responsabili e questo è il meraviglioso frutto del Concilio che già incomincia a delinearsi.
Ma c’è qualcosa di più che possiamo fare.
Dobbiamo essere degli impazienti per la vita della Chiesa. Impazienti come lo è stata la Vergine umile alle nozze di Cana, la quale con la Sua preghiera e con la Sua fiducia ha saputo affrettare l’ora di Dio.
Noi pure dobbiamo essere impazienti di unità delle Chiese, di ritorno dei fratelli separati, di cessazione delle persecuzioni verso i fratelli di fede, di ritorno di tante anime alla vita di grazia.
MA PERCHÉ QUESTA IMPAZIENZA SIA GIUSTIFICATA ED ABBIA UN FONDAMENTO, DOBBIAMO AGIRE CON MAGGIORE GENEROSITA’ CON PIU’ INTENSA PREGHIERA E CON GENEROSA PENITENZA, SICURI E FIDUCIOSI DELL’ORA DI DIO. QUESTA E’ LA SANTA IMPAZIENZA E L’AZIONE CHE CAPOVOLGE LE LINEE DELLA STORIA E CHE DÀ UNA TESTIMONIANZA DELLA FORZA COSTRUTTIVA DELL’ORAZIONE E DELLA SOFFERENZA SANTIFICATA DALLA GRAZIA.

Sosta di riflessione e di preghiera

Come vorrei che in questo XX dell’apostolato vi riuniste tutti in una straordinaria meditazione ed in un esame a vasto raggio per vedere quanto possibile fare in piano spirituale per un capovolgimento della vita della Chiesa, mediante una azione di preghiera più fervorosa e di sacrificio più intenso.
La sosta e la meditazione che vi propongo è la sosta e la meditazione della riflessione e della preghiera, prima di dare inizio ad un’azione più decisa, più impegnativa per sé e per gli altri.
Questa sosta e questa meditazione devono essere come la sosta di Gesù prima di chiamare attorno a sé gli apostoli ed impegnarsi ad una testimonianza che avrebbe segnato l’avvio alla formazione apostolica di coloro che sarebbero stati continuatori dell’opera del Padre Celeste.
Questa nostra sosta deve ancora rassomigliare a quella degli apostoli nel Cenacolo, accanto a Maria Ss.ma, prima di dare inizio alla vita pubblica della Chiesa.
La nostra attività personale sarà in esatta proporzione della nostra meditazione e della nostra riflessione su tutti i mezzi che abbiamo a disposizione e sul modo di fare più convincente per propagandarli, sostenerli e potenziarli.
Rivedete tutti i documenti pontifici diretti a noi. Quali parole belle, forti ed impegnative hanno usato i Papi per spingerci all’azione!
Se non facciamo così noi lavoreremo invano e non faremo qualcosa di veramente costruttivo. Occorre ripiegarsi in meditazione per una purificante evoluzione nella vita della più estesa donazione di noi stessi.
NON STANCATEVI, DUNQUE, FRATELLI CARISSIMI, Dl PREGARE E Dl SOFFRIRE.
Non stancatevi di ricominciare sempre daccapo, perché così anche procede l’azione della grazia nei nostri riguardi.
CHIEDO MOLTO SE DOMANDO A TUTTI I CENTRI REGIONALI, CENTRI DIOCESANI, CENTRI ZONA E CAPIGRUPPO DI VOLER FARE QUESTA SOSTA DI MEDITAZIONE PER STUDIARE COME MEGLIO RIPRENDERE LA VITA INTERIORE DEL CENTRO E L’ESTENSIONE PIU’ AMPIA E DECISA DELLE RICHIESTE DELLA MADONNA?
Vorrei che questa sosta dì preghiera e di studio, sosta di autocritica interna e spirituale sulla nostra risposta alla Madonna, venisse da tutti attuata entro il mese di giugno e venissero poi inviate ai sottoscritto le relative relazioni, propositi, progetti e proposte.
È il caso di dire che tanti Centri diocesani valgono soltanto se e in quanto sono vivi nella vita di tutto l’apostolato ed attuano le direttive con vero scambio di esperienze che partono dalla Direzione centrale, vanno alla periferia per ritornare poi ancora indietro con l’esperienza ambientale che dice il progresso e la vera linea di lavoro?
LE VOSTRE LETTERE DIRANNO QUANTO AVETE SEGUITO, QUANTO AVETE COMPRESO E QUANTO SIETE REALMENTE UNITI PER UN PIANO: ORGANICO, PRECISO, ORDINATO. Tre tappe d’azione ho voluto indicarvi con queste tre parole che voglio essere guida per le vostre giornate di studio:

ORGANICO: che considera tutti i responsabili dei settori, il consiglio, i Centri zona, i capigruppo, con un programma di studio in sviluppo d’azione;

PRECISO: che stabilisce un programma pratico, ben delineato, da attuarsi ad epoche ben fisse e stabilite senza assorbire impegni di nessun genere che esorbitino le possibilità del Centro diocesano e che non siano preventivamente approvate dal Centro Nazionale. E questo perché dovendo svolgere un programma di insieme occorre procedere compatti, uniti, in comunanza di sforzi e di intendimento;

ORDINATO: che vede e tiene conto dell’apporto di tutti, dai consigli del Centro zona fino ad arrivare ai consigli diocesani, ed al rapporto al Centro Nazionale, altrimenti si cade nel pericolo che l’ammalato, soggetto d’azione, non può nemmeno far arrivare la sua voce al Centro diocesano.
Se consideriamo quanto il nemico si dia da fare per seminare zizzania è possibile che noi figli della luce restiamo apatici, svolgendo un apostolato con così poco impegno personale?
Il nostro apostolato deve riflettere la nostra fede, la nostra decisione, la nostra intelligenza, il nostro amore, tutta la somma dei requisiti di un’azione personale, convinta, disciplinata, decisa.
Non è questo il momento di fermarci in inutili sottigliezze.
Non scherziamo, bensì vediamo l’enormità delle anime che vanno a rischio di perdersi se non vi è chi preghi e si sacrifichi per esse.
Teniamo sempre presente che la Chiesa parte da punti soprannaturali e li realizza con la preghiera ed il sacrificio. Se pretendiamo di edificare senza fare ricorso a questi mezzi base ed insostituibili, siatene certi, lavoreremo invano.

Sussidi del Centro Studi

Per questo ventennio ho la gioia di annunciarvi alcuni obbiettivi del nostro Centro Studi.
Il primo è quello di cui già vi ho accennato « Due richiami, un solo scopo », seconda edizione, XV migliaio. In questi giorni è pure uscita la pubblicazione « La verità all’ammalato? ».
Sono i temi del convegno tenuto tempo fa a Re. La pubblicazione vista ora nel suo insieme è veramente importante ed è bene che ogni ammalato ce l’abbia, la faccia conoscere attorno a sé, incominciando dal proprio medico, dal proprio parroco per raggiungere quanti si interessano del problema dell’assistenza a chi soffre.
I nomi dei collaboratori sono già una garanzia sul contenuto del volume.
A giorni uscirà: « Ciò che la Madonna ci chiede » del Canonico Barthas, il miglior commentatore francese sulle richieste della Madonna a Fatima. La pubblicazione così viva e profonda sarà un reale apporto alla comprensione delle richieste della Madonna.
Sta pure per uscire anche un volume di profondo senso psicologico, « Un uomo, una donna, Dio ». E’ la vita di un giovane ticinese, studente al politecnico di Milano e morto al sanatorio di Leysin in Svizzera nel 1930. E’ una vicenda tanto delicata e viva, scritta da un ottimo sacerdote del Canton Ticino, Don Giovanni Errani.
Con tale lettura viene spontanea la considerazione sulle possibilità che l’ammalato ha anche in ambienti sanatoriali. Soprattutto è importante vedere la testimonianza d’apostolato svolto con tanta delicata psicologia su un’anima che si gloriava d’essere atea.
La serie delle immaginette della Madonna di Fatima sono inoltre a vostra disposizione. Siamo già alla terza edizione, ventesimo migliaio.
Se la cifra può sembrare un successo, personalmente dobbiamo pur constatare che ciò è molto poco in confronto della divulgazione che dobbiamo fare delle preghiere della Madonna affinché tutti si inseriscano nella medesima richiesta di riparazione ed impetrazione.
Stabilite dunque dei centri deposito di tutto questo materiale. Richiedetelo e tenetelo presso di voi per lanciarlo senza posa.

Pellegrinaggio a Lourdes

DAL 27 LUGLIO AL 3 AGOSTO P.V. ANDREMO A LOURDES. Non sarà, quest’anno, soltanto il pellegrinaggio dei sacerdoti ammalati. Alle singolari manifestazioni di pietà sacerdotale verranno associati anche gli Incaricati regionali, diocesani, centri zona e qualche capogruppo del nostro Centro.
DATA LA RISTRETTEZZA DEI POSTI, UN CENTINAIO AL MASSIMO, E’ URGENTE CONOSCERE SE GLI INCARICATI DI CUI ALLE SOPRADDETTE CATEGORIE, PARTECIPANO O MENO AL PELLEGRINAGGIO.
Si accoglieranno le domande di partecipazione in graduatoria: Incaricati regionali, Incaricati diocesani, e così di seguito.
LE ISCRIZIONI SARANNO CHIUSE IL 15 GIUGNO P.V,
Ci saranno due treni che viaggeranno a breve distanza l’uno dall’altro.
IL PELLEGRINAGGIO SARA’ PRESIEDUTO DAL CARDINALE GIUSEPPE FERRETTO, PENITENZIERE MAGGIORE.
A Lourdes saremo tutti uniti nella manifestazione di rendimento di grazia e nella supplica per nuovi favori onde lavorare sempre più nel programma dell’Immacolata.

Un dono alla Grotta di Lourdes

Faremo un’offerta alla Madonna. Presenteremo un calice ed una pisside d’oro alla Grotta di Massabielle da parte del nostro Centro. Nel calice vogliamo presentare tutti i sacerdoti « Silenziosi Operai della Croce » e tutti i sacerdoti malati ed iscritti al Centro; nella pisside porremo 60 ostie piccole in rappresentanza dei 60.000 iscritti al nostro movimento « Volontari della Sofferenza ».
COME LE ROSE D’ORO PRESENTATE NEL CENTENARIO DELL’APPARIZIONE DELLA MADONNA A LOURDES, SONO STATE IL FRUTTO DELLA PARTECIPAZIONE DEGLI ISCRITTI, COSI’ IL CALICE E LA PISSIDE SARANNO IL FRUTTO DI QUANTI INTENDONO ESSERE RAPPRESENTATI.
Assieme al ringraziamento più vivo per quanto farete, vogliate ascoltare la nostra preghiera per un’intensa azione unita e di sostegno.

Un particolare ringraziamento agli Assistenti

A voi, Confratelli carissimi, il più cordiale ringraziamento per questi 20 anni di apostolato.
Grande è il desiderio di farvi sentire tutta la nostra riconoscenza per il vostro fattivo contributo.ùMi duole di non poter venire personalmente, o mandare qualche sacerdote presso di voi per sentire i vostri suggerimenti e le vostre necessità.

ACCETTATE L’ESPRESSIONE RICONOSCENTE DI TUTTI I NOSTRI AMMALATI ISCRITTI AL CENTRO E COMPATITE LE NOSTRE INEVITABILI DEFICIENZE.

A voi mi raccomando con tutto il cuore perché sosteniate e stimoliate un’azione sempre più intensa e rinnovata perché il Centro abbia a rispondere alle aspettative delle Diocesi e della Chiesa intera.

SENZA IL VOSTRO AIUTO L’APOSTOLATO NON POTREBBE ESTENDERSI OD AVER CREDITO PRESSO L’AUTORITÀ RISPONDENTE.

Fate dunque in modo che tutti sentano, dalla vostra presenza, un maggiore impegno di preghiera e di santificazione a beneficio delle Parrocchie e delle Diocesi.
Rassicurate i Parroci che nel Centro non viene moltiplicata una struttura pastorale che aggiunga ansietà sullo scarso tempo di cui essi dispongono.

COL CENTRO GLI AMMALATI ENTRANO, SOSTENUTI DAI SANI E DALL’ASSISTENTE, NELLA VITA DELLA PARROCCHIA PER SOSTENERE ED AIUTARE, SOTTO LA GUIDA DEL PARROCO, QUELLA PASTORALE DI INSIEME CHE, NECESSARIAMENTE, DEVE ABBRACCIARE ANCHE LE STRUTTURE DEI SOFFERENTI.

GLI AMMALATI HANNO TANTE POSSIBILITÀ. ESSI SONO CAPACI, ANCHE SE POSTI IN TOTALE IMMOBILITA’ DI SVOLGERE MAGNIFICHE E PREZIOSE ATTIVITA’ PARROCCHIALI A BENEFICIO DEGLI ALTRI FRATELLI DOLORANTI. Essi, specialmente nelle Parrocchie grandi — ci sostiene ormai l’esperienza — nello spirito dell’apostolato dei laici, possono tenere dei veri segretariati, da cui il Parroco può avere quelle segnalazioni e quel sostegno oggi indispensabili nella vita parrocchiale.
L’ammalato, infatti, può aiutare il Parroco ad entrare in certi ambienti.
L’apostolato viene così inserito nella vita organica della Parrocchia e della Diocesi. L’ammalato non soltanto non si sente inutile ma può svolgere, perché in grado, una vera e preziosa attività, i cui frutti spirituali sono innegabili.
A voi con tutte le forze raccomando l’apostolato, assicurandovi la corrispondenza più viva e cordiale da parte di tutto il Centro, e le Comunità dei « Silenziosi Operai della Croce ».

Basi di lavoro

Eccovi ora, cari Confratelli e cari iscritti, alcune linee di quanto sta svolgendo la Comunità della nostra Associazione:
RE – Esercizi Spirituali; giornate di studio; laboratorio; Centro Studi dei « Volontari della Sofferenza ».
Per la Casa di Re, gli Incaricati diocesani presenti in marzo alle giornate di studio, hanno deciso, come già il gruppo degli ammalati ad Oropa, di darsi da fare per costruire in quest’anno del XX dell’apostolato, la Cappella e l’Aula Magna. Si sente infatti la necessità della Cappella durante i Santi Esercizi. E’ impossibile tenere degli ammalati per tutta la giornata nello stesso ambiente, specialmente nei giorni piovosi.
L’Aula Magna poi risponde ad una precisa esigenza evolutiva: la necessità di avere un ambiente in cui persone qualificate e di studio si incontrino per trattare problemi con la categoria interessata. Ed è proprio questa una delle fisionomie totalmente nostre che la Santa Sede ha voluto benevolmente approvare nella nostra erezione canonica.
MONTICHIARI – Attualmente noviziato per le « Silenziose Operaie della Croce » di vita in comune; ritiri spirituali; giornate di studio anche per infermieri e non soltanto in piano diocesano.
Casa di imminente apertura per sacerdoti anziani che lasciano la Parrocchia.
ARCO Dl TRENTO – Scuole di riqualificazione per ex ammalati. Scuole riconosciute dallo Stato, in cui vengono rilasciati diplomi dei corsi eseguiti con esame felicemente superato. Ci sono pure Convitti femminili e maschili in case distinte con personale proprio di assistenza, il Centro Studio di elettrotecnica ha un’attrezzatura che pone la scuola tra le prime d’Italia. Deve essere premura dei Centri fornire gli allievi desiderosi di uscire dal proprio isolamento per reinserirsi nella società.
BALERNA (C. Ticino) – Centro di irradiazione dell’apostolato nella Svizzera ed affiancamento di tutta l’attività diocesana verso i nostri iscritti. Ben presto verrà iniziata anche a Balerna l’attività degli incontri e di insegnamento, caratteristiche delle Case nostre.
ROMA – Direzione di tutta l’attività in piano nazionale e studentato che va dalle elementari, alle Magistrali, all’Università.
ARIANO IRPINO – Casa Madre. Santuario « Salus Infirmorum ». Ritiri; Incontri; giornate di studio; punto di irradiazione per l’Italia del Sud. Ben presto anche ad Ariano avremo l’inizio degli Esercizi Spirituali per gli ammalati e per le categorie che si interessano di essi.
Questa fredda indicazione di basi di lavoro ben poco dice, ma essa diventa viva e indice di tanto amore e tanto sacrificio se pensate alla scarsità dei soggetti che operano in esse e la vera povertà dei nostri mezzi.

Conclusione

Nell’intraprendere con la grazia di Dio un nuovo periodo del nostro apostolato, vi domandiamo come il primo giorno in cui ci siamo presentati a voi: FIDUCIA E SOSTEGNO.
Guardate al di là delle nostre povere persone; guardate il programma della Vergine Santa. SE TANTO E’ STATO FATTO CON L’AIUTO DI POCHI, CHE COSA SARA’ MAI SE TUTTI, REALMENTE TUTTI, SI SENTIRANNO GIOIOSI ED ORGOGLIOSI DI POTER DARE PARTE DELLE PROPRIE SOSTANZE PER L’APOSTOLATO, PARTE DEL PROPRIO TEMPO PER AIUTARE GLI INTERESSI DI DIO, PARTE DELLA PROPRIA ATTIVITA’ PER SOSTENERE SECONDO LE PROPRIE COMPETENZE IL LAVORO IN TUTTI I SUOI SETTORI?

Si lavorerebbe di più, si realizzerebbe di più, si sarebbe maggiormente nello spirito della Chiesa, figli dell’Immacolata, con Lei schierati per l’attuazione del Suo programma con qualunque sacrificio personale.
Vi benedica la Vergine Santa per quanto farete ancora per la costruzione della Cappella e dell’Aula Magna di Re.
Siate tutti benedetti per il vostro sacrificio. Le preghiere e le sofferenze di tutti i nostri cari iscritti siano il vostro tesoro e la vostra forza.
Mentre ancora con Sorella Myriam e le Comunità dei « Silenziosi Operai della Croce » ringrazio ciascuno in particolare per l’aiuto finora offerto, invoco con tutto il cuore, su tutti e su ogni iscritto di oggi e di domani, la benedizione ed il sorriso della Vergine Santa.

Nel Signore
vostro affezionatissimo
Sac. Luigi Novarese