L’Ancora: n. 10/11 – ottobre/novembre 1972 – pag. n. 1-3

Carissimi,
vengo a Voi in questo caro mese di ottobre, mese del Santo Rosario, che richiama tutti, giovani ed anziani, attorno alla nostra Madre spirituale per ripeterle tante e tante volte il nostro amore, mentre più col cuore che con le labbra, Le ripetiamo il nostro saluto Angelico, accompagnato dall’invocazione di aiuto suggerita dalla pietà della Chiesa fin dal primi secoli.
Meditando la vita del Cristo e quella della nostra dilettissima Madre Spirituale, il nostro cuore si deve sentire spinto:
1) ad armonizzare, sempre più e sempre meglio, la fede con le opere;
2) ad imitare il Suo spirito di servizio;
3) a ricercare con più approfondito impegno la volontà di Dio.
Per un fervore di opere maggiormente vivo ed aderente alle linee del nostro Centro, sull’ultimo numero dell’Ancora, vi ho caldamente esortato a stabilire in ogni Centro Diocesano un incaricato per il settore dei Sacerdoti anziani ed ammalati.
Tale incaricato, meglio se sarà un Sacerdote, deve seguire i Confratelli bisognosi di assistenza, aiutandoli, realizzando quelle iniziative che sembrano ad Essi più con facenti ed opportune.
Il nostro Centro, che ha proprio quale prima iniziativa l’attività verso i Sacerdoti, non può disinteressarsi delle necessità di tanti degnissimi Ministri di Dio, che interiormente tutto hanno dato per il servizio dei fratelli, ed ora ancora silenziosamente vivono in nascondimento, quasi timorosi di farsi sentire o di creare qualche preoccupazione.
L’interessamento verso di loro non deve essere opera soltanto di qualcuno; ma di tutta la nostra grande famiglia spirituale.
I Sacerdoti anziani e malati devono sentire che vogliamo loro bene e che per loro siamo disposti a fare qualche sacrificio.
Attendo quindi che mi facciate conoscere il nominativo dell’incaricato per mettermi immediatamente in contatto con lui. Grazie per quanto farete a questo scopo.
Sorella Myriam, nella sua rubrica, vi ha parlato dell’incontro internazionale a Mariazell, avete anche visto, su questo numero della rivista, le tematiche che verranno affrontate.
L’intero Centro, ora deve essere proteso a tale realizzazione, non tanto per il numero, quanto per un approfondito studio dei temi da parte dei singoli Centri diocesani onde avere un apporto di maturazione dei soggetti e richieste concrete da presentare ai singoli relatori. Per questo motivo, anche su questo punto chiedo la vostra collaborazione.
Vogliate quindi a tale scopo, nei vostri incontri di Consiglio diocesano vedere:
— chi far partecipare: dall’Italia potranno intervenire soltanto 250 partecipanti tra ammalati e sani.
— che si propongano temi di studio ai centri-zona ed ai gruppi di avanguardia, sminuzzandoli e calandoli in forma pratica nei settori operativi del Centro diocesano: (bambini, adolescenti, giovani, adulti), riportando poi le conclusioni in piano d’insieme per trasmetterci i risultati e le richieste.
Le domande possono essere formulate tanto in piano ideologico, quanto in piano pratico.
Affinché però sia possibile trattare l’iniziativa dell’intero Centro nazionale con i singoli relatori, occorre che le risposte pervengano a noi non oltre il 20 febbraio 1973 per avere il tempo di passare il tutto ad una Commissione di studio che trasmetta poi ai singoli relatori le richieste.
Soltanto in questa maniera il convegno potrà segnare una vera tappa di maturazione nel prendere coscienza sempre più approfondita delle proprie possibilità e dei doveri di apporto spirituale che su ciascuno incombono nel contesto vivo ed operante della Chiesa.
La Madonna Vi benedica, come di cuore Vi benedico io.

Sac. Luigi Novarese