L’Ancora: n. 7 – luglio 1977 – pag. n. 3-5

Come a Fatima la nube indicava l’apparizione della Madonna ai tre pastorelli di Aljustrell, così a Lourdes la trasformazione luminosa ed estatica della Bernardetta indicava la presenza dell’Immacolata.
Tutti gli storiografi del tempo, PP. Sempé e Duboé, Estrade, Carrere, Jeanne Vedere – cugina di Bernardetta -, Lasserre, ecc, sono concordi nel sottolineare questo punto tra i segni veri e propri che sovente accompagnarono lo stato dell’estasi.
Dal Sampé e Duboé, primi Cappellani presso il Santuario di Lourdes, trascrivo:
“Bernardetta era là, di fronte alla Grotta, tranquilla e libera nella sua personalità con l’occhio attento verso l’apertura della roccia, recitando sui grani della Sua corona un piccolo numero di “Ave Maria”.
All’improvviso, un leggero movimento annunciava l’augusta visita, le sue mani si elevavano un po’ verso l’alto con un movimento rapido e dolce; tutto in lei sembrava che si elevasse, l’atteggiamento, i lineamenti; il suo volto diventava diafano e si dirigeva verso qualcuno che era al disopra di lei.
I presenti di conseguenza dicevano:
“Ora, ella la vede, ella la vede!”
Queste parole circolavano tra la folla attenta e producevano un senso di emozione.
La fanciulla prescelta, con gesto naturale e dolce, faceva subito dei graziosi inchini, testimoniando un rispetto profondo. Il volto di Bernardetta lentamente si atteggiava ad un sorriso contenuto, ma felice e sereno. Bernardetta si chinava ancora e sembrava rispondere a saluti misteriosi che le venivano rivolti. Poi con l’occhio sempre fisso, sulla sua persona estasiata Ella tracciava con il crocifisso del suo Rosario un solenne segno di croce, pieno di fede e pieno di grazia, così bello e così nobile che diceva: – soltanto santi del cielo dovevano saperlo fare così dinanzi alla gloria del Signore -.
Alcune volte la sua mano sinistra teneva un cero acceso; la destra, allora, faceva scorrere il Rosario; quando non aveva il cero, le sue mani si congiungevano e con il pollice faceva scorrere i grani del Rosario sulle dita incrociate.
Immobile, e come trattenuta da una dolce attrattiva; è allora che ella era bella e la si guardava in un lungo stupore”.
“Bernardetta, durante le estasi era bella non della rosea e vivace freschezza che ci fa sorridere di fronte al volto di un bambino, ma di una bellezza superiore, difficile a descriversi: le sue guance erano estremamente pallide, ma non so con quale aspetto soave, come se ella fosse attraversata dalla luce; un leggero rossore le sfiorava appena le gote e le labbra, facendo risaltare questo biancore.
Talvolta si sono viste le labbra muoversi, ma debolmente; quasi sempre però esse rimanevano chiuse senza sforzo. Su tutto il volto un riflesso di gioia espandeva un leggero sorriso trattenuto al suo primo apparire, ma infinitamente dolce, dove si leggeva un rispetto ed un’ammirazione immensa, mista ad un grande amore, indicando così la presenza di un essere molto grande e molto buono.
Di tanto in tanto due lacrime cadevano dai suoi occhi sempre immobili come delle gocce di rugiada su una foglia secca senza spandersi e senza bagnare il viso, restando lungamente sul bianco delle guance.
Le ginocchia erano attaccate alla fredda pietra.
Bernardetta sembrava tutta protesa verso l’alto e nel vedere quella bellezza che l’attirava si sarebbe detto che era pronta a sollevarsi.
Un medico, il dott. Dozous, che si interessava allo studio del fenomeno di questa estasi, non ha riscontrato in essa il più piccolo segno di disturbo di malattia.
Ciò che tutti sentivano è che ella era felice di una felicità sconosciuta; è che, per lei, in quel momento la terra non contava nulla.
Un uomo di spirito elevato, un mattino uscendo dalla grotta scrisse: “ Ella non sembrava più di questo mondo”.
Delle persone che l’hanno osservata bene durante le apparizioni, mostrandoci un quadro di Santa Teresa in orazione, dicevano: “Ecco il suo sguardo, il suo atteggiamento, ecco Bernardetta, non la si potrebbe descrivere meglio”.
Alla Grotta si parlava a voce molto bassa per non disturbarla.
– Ella vede, dicevano, oh, sì! Ella vede -.
Gli spettatori cercavano di scoprire sul suo volto l’invisibile; essi fissavano i loro sguardi come in uno specchio per cercarvi l’immagine di ciò che la rendeva affascinante.
Poi ben sapendo che non avrebbero intravisto nulla, fissavano ansiosamente lo sguardo nella nicchia che, per essi era vuota fredda, oscura.
Ecco, con esattezza come era Bernardetta durante l’apparizione, alla quale la nostra immaginazione non ha aggiunto nulla,
Che cosa vedeva la fortunata fanciulla? Ella mille volte ha ripetuto che le era impossibile ripetere.
In fin di vita ad una bimba di poco più di quattro anni che ingenuamente le poneva la domanda:
“Suor Bernarda, la Madonna è veramente bella?”.
– Oh, rispose la morente, è tanto bella che quando la si è vista una volta si vorrebbe morire per vederla sempre -.

L. N.