L’itinerario proposto che si ispira all’esperienza dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35), vuole farci partecipi della grazia che Dio ha voluto riservare nel cuore ferito degli uomini. Questa grazia è insieme un dono e una responsabilità. Ma non è forse così, quando si ha a che fare con Dio nella sua Chiesa, quando è in gioco la nostra vocazione?

Caro sofferente, anche tu sei chiamato a lottare perché lo Spirito del Risorto possa respirare liberamente in te e di te gradualmente prendere possesso. Lo Spirito del Signore che ti è donato dalla Chiesa e che per la grazia della Chiesa rimane vivo in te, vuole condurti all’incontro con Gesù risorto, come ha fatto con i due discepoli di Emmaus che, stanchi e delusi dagli eventi inattesi di qualche giorno prima, già si avviavano a una vita spenta e desolata, senza il fremito di gioia che lo Spirito semina nel cuore di chi lo accoglie.

Il testo si rivolge in particolar modo agli ammalati, ai sofferenti, agli animatori dei gruppi parrocchiali e a tutti coloro che sono impegnati nell’apostolato per la valorizzazione della persona sofferente. Realizzato per il cammino apostolico del Centro Volontari della Sofferenza, tuttavia la formula del testo è stata generalizzata per favorirne l’utilizzo in contesti più ampi.

L’itinerario è proposto secondo nove schede per altrettanti incontri:

Scheda 1: Erano in cammino (Lc 24, 13-16)
Scheda 2: Col volto triste (Lc 24, 17-20)
Scheda 3: Lui non l’hanno visto (Lc 24, 21-24)
Scheda 4: Credere alla Parola (Lc 24, 25-27)
Scheda 5: Rimase con loro (Lc 24, 28-30)
Scheda 6: Con noi, sempre (Lc 24, 31-32)
Scheda 7: Partire senza indugio (Lc 24, 33-35)
Scheda 8: Di nuovo a Gerusalemme (Lc 24, 33)
Scheda 9: Davvero il Signore è risorto (Lc 24, 34).