Come Maria, ai piedi di ogni croce
La sofferenza non è inutile, non emargina, non isola, non fa delle persone un peso ingombrante e fastidioso. Se è vero che chi soffre ha bisogno e deve anche ricevere e ringraziare, di lui tutti abbiamo bisogno e gli dobbiamo dire grazie, riconoscendo e quasi venerando il suo dono, il suo mistero e il suo servizio.
Chi soffre è uno che “nella dimensione spirituale dell’opera della redenzione ‘serve’, come Cristo, alla salvezza dei suoi fratelli e sorelle. Non solo quindi è utile agli altri, ma per di più adempie un servizio insostituibile.
Nel corpo di Cristo, che incessantemente cresce dalla Croce del Redentore, proprio la sofferenza, permeata dallo spirito del sacrificio di Cristo, è l’insostituibile mediatrice e autrice dei beni, indispensabili per la salvezza del mondo.
E essa, più di ogni altra cosa, a fare strada alla Grazia che trasforma le anime umane. Essa, più di ogni altra cosa, rende presenti nella storia dell’umanità le forze della redenzione.
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