Giunio Tinarelli inizia a lavorare molto presto, ancora adolescente. Lavori duri, vita operaia. Non smetterà mai di lavorare, né di essere operaio.

Giunio è stato sempre un operaio. Ha proseguito il suo lavoro nelle acciaierie, alla “Terni”, finché la malattia, progressivamente invalidante, lo ha consentito. Ha proseguito a “lavorare” con la medesima intensità e con maggior entusiasmo, quando l’opera cui si è dedicato, il lavoro che lo ha impegnato, non gli poneva più tra le mani l’acciaio, ma, direttamente, il senso della vita propria e altrui.

È questa la sfida che Giunio ha saputo vincere: riscattare la propria esistenza dal senso di fallimento e di morte provocato da una disabilità fortemente invalidante.

All’età di 28 anni si ritrova completamente immobile. Di lui, dell’operaio immobile, si tramanda il ricordo come di uno delle persone più attive che abbia mai assunto un impegno di attività apostolica.


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