Con San Paolo lungo i sentieri della speranza
L’itinerario suggerito in quest’anno paolino, inizia realisticamente dall’immagine efficace di “fragili vasi”. L’importante è non fermarsi dentro, come rinchiusi in uno spazio che ci sovrasta.
La logica pasquale, in cui ogni cristiano è chiamato a definire la propria identità, è un passaggio che va oltre. Non ci si compiace di essere fragili vasi, con il rischio di camuffare, come se fosse accettazione, la rassegnata passività dei vinti.
Accogliendo l’apostolo Paolo come compagno di viaggio, riconosciamo nella sua esperienza i caratteri forti di una vita esuberante, vittoriosa sul male e sulla morte. L’esempio di San Paolo ci insegna anche ad alimentare la passione nell’apostolato. Non esiste un sentiero cristiano che non attraversi questa urgenza di missione. Non c’è sequela se il discepolo non giunge all’annuncio del Vangelo, alla testimonianza concreta di un amore più grande.
All’apostolato di chi attraversa i percorsi ardui della sofferenza, infine, è affidato un mandato particolarmente necessario, in cui volentieri ci associamo a San Paolo: essere per gli altri, i collaboratori della gioia (cf. 2Cor 1,24).
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