L’infanzia Luigi Novarese nasce il 29 luglio 1914 a Casale Monferrato (Alessandria) in una famiglia di agricoltori. È l’ultimo di nove figli. Il papà, Giusto Carlo, muore l’anno dopo e tocca alla madre, Teresa Sassone, prendersi cura della famiglia.
La malattia Nel 1923, all’età di nove anni, dopo una brutta caduta, Luigino è colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea, malattia per la quale a quei tempi non esisteva una cura. I medici non danno speranza e la mamma, pur di curarlo, intensifica il suo lavoro: “Finché avrò un grembiule da vendere, lo venderò e curerò mio figlio”, dice Teresa. Devotissima alla Madonna, prega intensamente per la guarigione di Luigi che, nel 1930, viene ricoverato nel sanatorio Santa Corona di Pietra Ligure. “Signora, si rassegni, il ragazzo non ce la farà” , dicono i medici. Ma hanno torto.
La guarigione Luigi, che ha imparato dalla mamma la devozione alla Madonna, scrive una lettera a Don Filippo Rinaldi, rettore maggiore dei Salesiani, affidandosi alle sue preghiere e a quelle dei ragazzi dell’oratorio. Il sacerdote gli risponde immediatamente, raccomandandolo all’intercessione di San Giovanni Bosco e di Maria Ausiliatrice. Il 17 maggio 1931, all’età di diciassette anni, Luigi viene dimesso dall’ospedale Santa Corona completamente guarito.
Il sacerdozio In sanatorio ha approfondito la sua vocazione. Decide di fare il medico per curare gli ammalati ma, dopo la morte della mamma, nel 1935, cambia idea. Da ex ammalato che ha scoperto dentro di sé le potenzialità di un cammino spirituale capace di condurlo all’incontro con il Cristo risorto, sceglie la strada del sacerdozio. Inizia gli studi al seminario di Casale Monferrato (Al) e li conclude frequentando l’Almo Collegio Capranica a Roma dove, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, viene ordinato sacerdote il 17 dicembre 1938. Da allora la vita di don Luigi si svolge prevalentemente nella capitale. Il 1° maggio 1942, su invito di monsignor Giovanni Battista Montini, Sostituto della Segreteria di Stato Vaticana e futuro papa Paolo VI, inizia a lavorare presso la Segreteria di Stato della Santa Sede dove rimarrà fino al 12 maggio 1970.
Le Associazioni Il 17 maggio 1943, per venire in aiuto ai preti infermi, feriti o comunque bisognosi a causa della guerra, don Novarese fonda la Lega Sacerdotale Mariana. Esattamente quattro anni dopo, anche in seguito all’incontro con Elvira Myriam Psorulla – una giovane impiegata nata ad Haifa, in Palestina, che ha raggiunto Roma per curare lo zio – dà l’avvio ai Volontari della Sofferenza, l’Associazione nella quale il sacerdote insegna agli ammalati a pensare in modo nuovo se stessi e la malattia. Nel 1950 don Luigi tiene a battesimo la fondazione più importante, i Silenziosi Operai della Croce, un’Associazione di anime consacrate “” uomini e donne, sacerdoti e laici “” impegnate a illuminare gli ammalati sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali e di recupero professionale. Nello stesso anno pubblica per gli iscritti al Centro Volontari della Sofferenza, il mensile L’Ancora, canale di comunicazione tra gli ammalati. Allo scopo di rendere più efficace l’accompagnamento degli infermi, sempre nel 1952, Novarese crea la quarta associazione, i Fratelli e Sorelle degli ammalati, persone sane che si inseriscono nell’apostolato del malato, condividendo lo stesso programma spirituale e sostenendolo nelle sue necessità .
L’ideale apostolico I Silenziosi Operai della Croce, già presenti a Roma e a Valleluogo (Casa Madre dell’Associazione) in forma comunitaria, iniziano nel 1952 la costruzione della Casa “Cuore Immacolato di Maria” a Re, nel Verbano Cusio Ossola, che viene inaugurata il 23 maggio 1960 e ospita ogni anno i corsi di Esercizi spirituali. Dieci anni più tardi papa Giovanni XXIII gli affida l’incarico di curare l’assistenza religiosa degli ospedali in Italia. In questi anni Novarese continua l’opera di apostolato a favore dei disabili, cercando di integrarli nella società attraverso l’insegnamento di un mestiere. Allestisce laboratori professionali a Balerna, nel Canton Ticino, ad Arco e a Condino in provincia di Trento, a Valleluogo di Ariano Irpino e a Moncrivello (provincia di Vercelli), sede dei corsi maschili di rilegatoria, riparazioni di elettrodomestici e ortofloricoltura. Nel 1970 Novarese lascia la Segreteria di Stato Vaticana e passa alle dipendenze della Conferenza Episcopale Italiana dove si occupa di pastorale sanitaria. Lasciata la CEI nel 1977 si dedica interamente alla sua opera. Fonda case di ricovero e di preghiera all’estero, organizza convegni su temi religiosi e scientifici mettendo a confronto medici e infermi, si fa promotore di Corsi di esercizi spirituali per i malati psichici.
La Beatificazione La sua vita terrena termina il 20 luglio 1984 a Rocca Priora nella Casa dedicata alla Regina Decor Carmeli. La salma riposa a Roma nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in via Giulia 59. Il Processo di Beatificazione, iniziato il 17 settembre 1989, si conclude a Roma con la Beatificazione nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, l’11 maggio 2013.
PER APPROFONDIRE
- Scritti editi
- Preghiera per ottenere grazie
- Memoria liturgica
- Papa Francesco all’udienza del 17 maggio 2014
- Causa di Beatificazione (iter)
- Un miracolo per intercessione del Beato
- Lo spirito che cura il corpo (scheda del libro)
- Convegni e studi realizzati da mons. Luigi Novarese
- Mezzi di comunicazione
- Il Beato Novarese parla della sua malattia
- Vita della famiglia Novarese raccontata da Anna Maria Balbo Novarese
- Album Fotografico
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