24 FEBBRAIO 1983: UN’IMPORTANTE LETTERA DI PAPA SAN GIOVANNI PAOLO II AL BEATO LUIGI NOVARESE
Mons. Novarese ha aiutato gli ammalati a capire che non sono solo “oggetti di carità” ma “soggetti di azione e di pastorale” nel cuore della Chiesa, soprattutto nei confronti degli altri fratelli di dolore: “l’ammalato per mezzo dell’ammalato”. In tal modo l’ammalato trasmetterà agli altri suoi fratelli di dolore la “consolazione dello Spirito” che il Signore “Padre Misericordioso e Dio di ogni consolazione” concede proprio perché sia trasmessa a “quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione” (2 Cor 1,3‑4). E come gioì Mons. Novarese quando ricevette dal Papa Giovanni Paolo II, in data 24 febbraio 1983, la Lettera autografa che autenticava questo dinamismo apostolico dell’ammalato: “L’ammalato, uscendo dal suo isolamento ‑ dice il Papa ‑ porti agli altri fratelli infermi coraggio, sostegno, speranza e gioia di vivere”.
[Fonte: Fondo Novarese – Associazione Silenziosi Operai della Croce]
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