Nella festa dei santi Innocenti martiri, il Papa ricorda in due tweet le morti che ancora oggi insanguinano il pianeta, dalle rotte dell’immigrazione ai territori devastati dalle guerre e dalla violenza. Il suo pensiero va in particolare ai più piccoli, senza più infanzia, e ai bambini mai nati: le trame del male si muovono nell’ombra dell’ipocrisia e del nascondimento

A pochi giorni dal Natale, la Chiesa ricorda oggi tutti i bambini, sotto ai due anni, fatti uccidere dal re Erode avvertito dai Magi della nascita a Betlemme di colui che era atteso come il “re dei giudei”. Papa Francesco scrive in un tweet del suo account @Pontifex: “Oggi, come al tempo di Erode, le trame del male, che si oppongono alla luce divina, si muovono nell’ombra dell’ipocrisia e del nascondimento: quante stragi armate avvengono in un silenzio assordante, all’insaputa di tanti!”.

In un secondo tweet per questa giornata, aggiunge subito dopo: “Quante stragi di innocenti nel mondo: nel grembo materno, nelle rotte dei disperati in cerca di speranza, nelle vite di tanti bambini la cui infanzia è devastata dalla guerra. Sono – conclude Francesco – i piccoli Gesù di oggi”.

“Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: “Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più”. (dal Vangelo secondo Matteo)”

Le tante “stragi degli innocenti” di oggi 

Più volte, come a Natale, Francesco ha pronunciato le parole “strage di innocenti”, ricordando le vittime dei conflitti in corso, in Ucraina, Siria, Yemen, Armenia, Azerbaigian, Sudan, Congo, e in particolare della guerra e della devastazione in atto nella Striscia di Gaza. Nel messaggio Urbi et Orbi ha fatto appello alla cessazione dell’attuale rincorsa agli armamenti che rinfocola le guerre: “La gente, che non vuole armi ma pane, che fatica ad andare avanti e chiede pace – ha affermato – ignora quanti soldi pubblici sono destinati agli armamenti. Eppure dovrebbe saperlo! Se ne parli, se ne scriva, perché si sappiano gli interessi e i guadagni che muovono i fili delle guerre”.