«Penso a te Maria / prega per gli errori miei / per la pace che non c’è / È un’Ave Maria / per un mondo che / la violenza, la follia / stanno divorando oramai».

Sono alcuni versi della canzone inedita di Omar Pedrini — storico rocker bresciano — ha simbolicamente consegnato a Papa Francesco.

«È anzitutto una accorata preghiera rivolta a una donna, madre di figli diversi, in questo momento di guerra che ci fa sentire forte il bisogno della pace» racconta il cantautore che ha intitolato proprio Ave Maria il pezzo. Con un pensiero particolarmente appassionato, in queste ore, «alle donne vittime di violenze».

«Ho scritto la canzone dedicata a Maria — anche ricordando la mia mamma che ho perduto tanto tempo fa — per il battesimo dei miei figli e l’ho cantata in chiesa» confida Pedrini. Per questo «non è “in vendita” ma è a disposizione per sostenere iniziative solidali per le persone povere e sole».

Li ripete a voce alta, con l’umile fierezza dell’artista soprannominato “cane sciolto”, i versi della “sua” Ave Maria: «Penso a te Maria / dalle vesti blu / prego prima di andar via / raccomando a te i figli miei». E ancora: «Prega per la madre terra che noi rischiamo di perdere».

Nella canzone Pedrini “racconta” tutta la fragilità di un uomo che dà del “tu” alla sofferenza per le sette operazioni al cuore che, fa presente, lo hanno «tenuto in sospeso tra la vita e la morte».

Accompagnato da don Bruno Bignami, amico e padre spirituale, l’ex leader del gruppo rock Timoria a Papa Francesco ha presentato la sua famiglia. E, con particolare affetto, Leone Paolo, il figlio più piccolo con i suoi due anni e mezzo. Un nome scelto, aggiunge Pedrini, «in onore del simbolo della mia Brescia, il leone appunto, e del bresciano più celebre: Papa san Paolo VI».

L’hanno battezzata Terra dei suoni — un nome eloquente nel contesto dell’impegno per la legalità in Campania, in contrapposizione alla famigerata “terra dei fuochi” — l’orchestra che vede insieme, nel nome della musica, gli studenti di due scuole di Giugliano e la banda della Marina degli Stati Uniti d’America in Europa e in Africa, attiva in seno al Comando interforze alleato di Napoli che ha sede proprio nel comune dell’area metropolitana partenopea.

E stamani, suonando insieme, le due realtà hanno accolto il Pontefice al suo arrivo in piazza San Pietro. Le scuole di Giugliano coinvolte sono “Gianbattista Basile” e “Don Salvatore Vitale”. Mentre sono 85 i musicisti, tra militari e civili, a dar vita alla banda statunitense che, in oltre vent’anni di attività, si è esibita in più di cento Stati.

Sono venuti a piazza San Pietro dall’Ospedale Álvarez, a Buenos Aires, per chiedere al Papa, «che è nato nel Barrio Flores dove operiamo in modo speciale da vent’anni, la benedizione per il nostro impegno nella lotta contro il pregiudizio e ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con problemi di salute mentale e con dipendenze». A parlare sono i membri della Asociación Argentina de Salud Mental. Lo scorso 17 novembre a Ginevra hanno preso parte alle celebrazioni per il 75° anniversario della Federazione mondiale per la salute mentale.

I cardinali Mauro Gambetti e François-Xavier Bustillo, insieme con altri sedici tra arcivescovi e vescovi dell’ordine dei Frati minori conventuali hanno rilanciato con il Pontefice la loro missione di servizio nel segno di san Francesco. Insieme parteciperanno, mercoledì pomeriggio, 29 novembre, a San Giovanni in Laterano, alla celebrazione per l’ottavo centenario dell’approvazione della Regola, avvenuta in quello stesso luogo e in quello stesso giorno dell’anno 1223 quando Onorio iii emanò la bolla Solet annuere.

Papa Francesco, per questo anniversario, ha concesso l’indulgenza plenaria — dall’8 dicembre 2023, solennità dell’Immacolata Concezione, al 2 febbraio 2024, festa della Presentazione del Signore — per chi fa visita a una chiesa servita dai francescani e si ferma in preghiera davanti al presepe che vi è allestito.

Con il dono al Pontefice di una caraffa e due calici l’antica azienda Moser — la più rinomata cristalleria della Boemia — ha ripetuto l’omaggio presentato un secolo fa, nel 1923, a Papa Pio xi, della collezione di bicchieri denominata “Papez”. Era presente l’ambasciatore della Repubblica Ceca presso la Santa Sede, Vaclav Kolaja.

 

[Fonte: L’Osservatore Romano]