Una storia di quelle che toglie il fiato, dove si fatica a comprendere come si possano operare delle scelte su una vita seppur fragile ma che comunque ha il diritto di vivere.
Come mai tutta questa disumanità che impera nel mondo? Dove stiamo andando? Si parla di migliaia di bambini uccisi in Terra Santa ma sembra si stia imponendo una sorta di assuefazione planetaria a questo scempio.
E’ doloroso vedere che i bambini – le creature più indifese – stanno pagando in prima persona la protervia di gente senza scrupoli che non dà alcun significato ala vita, figuriamoci se può considerarla sacra. Riguardo alla piccola Indi: chi dà il diritto a chi di scegliere, bypassando anche il dolore dei genitori, sulla vita di una povera creatura innocente?
E’ vero, Indi ha una malattia grave, incurabile e destinata a spegnere la sua breve esistenza, ma perché smorzare in modo forzato e crudele anche quella flebile speranza che anima tutto l’amore dei suoi genitori?
Il beato Luigi Novarese dava alla vita un significato assai profondo: ogni vita merita rispetto, deve essere curata e accolta con amore, sia che riguardi le persona ammalate e sia le persone sane. La piccola Indi ha diritto alla speranza e anche all’adagio cristiano che “tutto è possibile a Dio”.
Ci fermiamo qui, non servono tante parole poiché quando si usano troppe parole ci si confonde e si perde facilmente il filo del discorso. Solo una cosa: una preghiera con il cuore per questa bambina e per tutti ii bambini che stanno morendo e soffrendo in Terra Santa.
(FDG)
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