Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato 

Trilussa (26 ottobre 1871, Roma; 21 dicembre 1950, Roma), pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Salustri, è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.

La vipera
Appena che la Vipera s’accorse
d’esse vecchia e sdentata, cambiò vita.
S’era pentita? Forse.
Lo disse ar Pipistrello: — Me ritiro
in un orto de monache qui intorno,
e farò penitenza fino ar giorno
che m’esce fòri l’urtimo sospiro.
Così riparerò, con un bell’atto,
a tanto male inutile ch’ho fatto…
— Capisco: — je rispose er Pipistrello —
la crisi de coscenza è sufficente
per aggiustà li sbaji der cervello:
ma er veleno ch’hai sparso fra la gente,
crisi o nun crisi, resta sempre quello.

Commento
Che bella cosa, l’autoconsapevolezza del male possibile al “veleno” che ci abita! Se però essa matura solo al termine di una vita trascorsa a mozzicà a dritta e manca… incalcolabile può essere la conta dei danni!
Non sempre mortali, perché gli antidoti esistono… Ma se chi incappa nei terribili dentini non sa o non può procurarseli a tempo, può lasciarci la pelle. Del Cuore.
Perché sappiamo quanto siano temibili i morsi… delle parole! E son ferite che possono segnarci a vita, con cicatrici dolenti ad ogni pressione poi subita.