Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato, Sodc
Valerio Magrelli (Roma, 10 gennaio 1957) è un poeta, scrittore, traduttore, critico letterario e accademico italiano. Laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Roma, è un esperto di letteratura francese, materia che insegna presso l’Università di Pisa e l’Università di Cassino.
Ego humus
Ogni tanto mi telefona il mio amico malato.
Dovrei dire piuttosto “un” mio amico malato,
visto che non è il solo.
Ma lui è diverso dagli altri,
è “il mio amico malato”.
Da quanto lo conosco? Non ne ho idea.
È un poeta, e abbiamo letto spesso insieme.
Quando? Venti anni fa?
Facciamo pure trenta – mezza vita.
E lui, nel frattempo, ammalatosi,
ha cominciato a chiamarmi, ogni tanto.
Rispondo sempre, ovunque.
Resto a sentirlo a lungo;
resto a sentirmi a lungo.
Se lui è malato, io che cosa sono?
Perché mi cerchi?
Per ricordarmi che anch’io sono malato?
Non come te, ma quasi, dolce
mia ombra sfregiata.
COMMENTO
Malattia, sofferenza, morte & dintorni… sono i grandi argomenti tabù del nostro “qui ed ora”.
Quando a patirli e viverli sono Amici cari, la com-passione sgorga naturale nel nostro cuore, nei nostri gesti, per osmosi…
Cosa invece ci fa piangere, davanti agli eventi dolorosi che colpiscono persone magari a noi del tutto sconosciute?!?
Forse… il fatto di sentirli e viverli come specchio della nostra stessa fragilità, dai mille nomi ed altrettanti volti!
In Cristo, siamo un solo Corpo… che abbraccia tutto il Mondo.
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