Venerdì 16 luglio 1858. Diciottesima e ultima apparizione.
Bernadette si è abituata a non sentire più il richiamo della Grotta. Inaspettatamente questo si ripresenta la sera del 16 luglio. Le autorità hanno proibito di andare alla Grotta e Bernadette si chiede come poterlo fare senza trasgredire l’ordine. Resiste fino alle otto di sera e poi si avvia. Non va per la strada abituale ma attraverso il campo che sta dall’altra parte della riva e lì si ferma davanti alla Grotta, separata dal Gave. Nel crepuscolo imminente brilla la luce sul volto di Bernadette, il sorriso le illumina il volto e per lei la distanza sembra abolita. Terminato il rosario si rialza. “Che cosa ti ha detto?”. “Niente”. Nessuna delusione nelle sue parole; rivedere la Signora è più che sufficiente. “Ma come hai potuto vederla a così grande distanza?”. “Non vedevo né le grate né il Gave. Mi sembrava di essere alla Grotta. Non vedevo che la santa Vergine. Non l’ho mai vista così bella!”.
Iniziate all’alba, le Apparizioni si concludono con il tramonto del 16 luglio. Bernadette è consegnata senza protezione alla curiosità della gente, agli interrogatori infiniti da parte civile ed ecclesiastica. Fino a che lascerà Lourdes e inizierà la sua nuova vita come suora a Nevers.
“Se avessimo fede, vedremmo il buon Dio in ogni cosa”. Grazie Bernadette. Le tue parole ci insegnano che la fede non ha bisogno di visioni e di miracoli. Che questi sono un sovrappiù di grazia ma che la fede vive di perseveranza quotidiana e ordinaria.
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