Dal 7 all’8 marzo 2022 si è svolto, in forma online e in presenza, il Convegno Internazionale Interuniversitario sulle Donne Dottori della Chiesa e le Patrone di Europa.
Il Papa ha rivolte il suo saluto ai “promotori e i partecipanti al Congresso Internazionale Interuniversitario organizzato per celebrare gli anniversari della dichiarazione di Teresa di Gesù, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen come Dottori della Chiesa”.
Insieme a queste sante dichiarate Dottori della Chiesa, gli organizzatori del convegno hanno aggiunto le sante europee Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce che, insieme a Caterina da Siena, sono state nominate compatrone d’Europa da san Giovanni Paolo II.
Il Papa dice che “l’eminente dottrina di queste sante assume un nuovo rilievo in questi tempi per la sua permanenza, profondità e attualità e, nelle attuali circostanze, offre luce e speranza al nostro mondo frammentato e disarmonico. Anche se appartengono a tempi e luoghi diversi e hanno svolto missioni diverse, tutte hanno in comune la testimonianza di una vita santa. Docili allo Spirito, per la grazia del Battesimo, hanno seguito il loro cammino di fede, mosse non da ideologie mutevoli, ma da un’incrollabile adesione all'”umanità di Cristo” che permeava le loro azioni.
Anche loro si sono sentite a volte incapaci e limitate, “piccole donne”, come direbbe Teresa di Gesù, di fronte a un’impresa che li superava. Da dove attingevano la forza per portarla a termine, se non dall’amore di Dio che riempiva il loro cuore? Come Teresa di Lisieux, hanno potuto realizzare pienamente la loro vocazione, la loro “piccola via”, il loro progetto di vita. Un cammino accessibile a tutti, quello della santità ordinaria”.
Queste donne sono davvero dottori della Chiesa! Oltre ad offrire riflessione, spiritualità e teologia, hanno contribuito a curare il mondo del loro tempo e a guarirlo con i doni della loro femminilità. “La sensibilità odierna del mondo esige che siano restituite alle donne la dignità e il valore intrinseco con cui il Creatore li ha dotato. L’esempio di vita di queste sante mette in evidenza alcuni degli elementi che compongono quella femminilità così necessaria alla Chiesa e al mondo: il coraggio per affrontare le difficoltà, la loro capacità di concretezza, una naturale disposizione ad essere propositive per ciò che è più bello e umano, secondo il piano di Dio, e una visione lungimirante del mondo e della storia – profetica – che le ha rese seminatrici di speranza e costruttrici di futuro.
La loro dedizione al servizio dell’umanità era accompagnata da un grande amore per la Chiesa e per il “Dolce Cristo in terra”, come Caterina da Siena amava chiamare il Papa. Si sentivano corresponsabili nel porre rimedio ai peccati e alle miserie del loro tempo, e hanno contribuito alla missione di evangelizzazione in piena armonia e comunione ecclesiale”.
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