Il 17 agosto si è riunito in sessione straordinaria online il Consiglio di Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana. Nel corso della riunione i Vescovi hanno posto attenzione alla crisi umanitaria n Afghanistan, e al sisma che ha colpito Haiti.
In modo particolare i Vescovi sono preoccupati e addolorati per il dibattito sul fine vita. Nei giorni scorsi è stato annunciato l’avvenuta raccolta delle 500.000 firme necessarie per la convocazione del referendum per la legalizzazione dell’eutanasia legale. Con un mese di anticipo in ordine alla data del 30 settembre per la consegna delle firme.

Nella Nota della Cei si legge: “Grave inquietudine è stata espressa per la raccolta di firme per il referendum che mira a depenalizzare l’omicidio del consenziente, aprendo di fatto all’eutanasia nel nostro Paese. Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l’angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita. Scegliere la morte è la sconfitta dell’umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. Non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma “il Magistero della Chiesa ricorda che, quando si avvicina il termine dell’esistenza terrena, la dignità della persona umana si precisa come diritto a morire nella maggiore serenità possibile e con la dignità umana e cristiana che le è dovuta” (Samaritanus bonus, V, 2).