Agire: tradurre i pensieri in fatti, darsi da fare. Quando lo Spirito Santo ci guida, occorre predisporsi ad un’azione immediata e non lasciare che il tempo passi e aspettare che qualcun altro agisca al posto nostro. Talvolta nel nostro apostolato si deve attendere prima di agire, perchè un’azione apostolica fatta in modo frettoloso rischia di non portare a sufficienza frutti e talvolta di tralasciare cose e persone importanti. L’azione va svolta in gruppo e non soli. Spesso può capitare che una persona può avere un “illuminazione”, ma da sola non può andare tanto distante, solo condividendo le proprie idee e ascoltando le idee altrui si può dare l’avvio ad azioni apostoliche efficaci e sante! Talvolta l’azione deve essere rapida, perché non c’è il tempo a sufficienza per attendere l’approvazione e i consigli di tutti. E allora una persona può farsi portavoce, sicura di avere l’appoggio di molti affinchè l’azione apostolica diventi un agire collettivo per il bene. Lo è stato pochi giorni fa in seguito all’aggravarsi dello stato di salute del moderatore in carica dei SOdC, don Luigino. Da una Volontaria della Sofferenza è partita l’intuizione di avviare una veglia di 24 ore per sostenere il moderatore. È bastato un breve messaggio con il cellulare fatto girare a tanti contatti per avviare un’azione apostolica che nel giro di 2 ore è diventata una missione per molti. Ad ogni ora, partendo dalla mezzanotte di sabato 24 aprile, ogni persona si è rivolta al Signore per chiedere il sostegno per il moderatore. Da nord a sud in molti hanno aderito ringraziando perché si sono sentiti tutti parte di un’unica squadra di operai, al lavoro non solo per don Luigino, ma per il bene di tutti. È bastato chiedere, e per sentire a gran voce tanti Sì!

“Nel farsi l’ammalato stesso apostolo, propagatore verso gli altri fratelli di dolore, via via, come un’immensa catena, coinvolge in questo apostolato, in questo ideale di vita tutti i sofferenti del mondo.

L’ammalato è apostolo, evangelizzatore e missionario!” (sorella Elvira Myriam Psorulla)

Letizia

E’ facile parlare dicendo cose che in quel momento ci suggerisce la nostra mente ma bisogna sempre valutare il contesto in cui si è chiamati a parlare. Le parole sono armi a doppio taglio, se vengono usate per una buona causa allora si può esprimere il proprio pensiero, al contrario se è usate maliziosamente è meglio stare zitti.  Per me cristiano le migliori parole sono quelle delle preghiere, sono quelle che ci hanno insegnato i nostri genitori, sono quelle che con tanta  fede  dovremmo dire ogni giorno. Giuseppe P.

Un cuore solo e un’anima sola (At 4, 32)
volevo condividere quello che ha suscitato in me la Parola di Dio appena letta, da me meditata qualche giorno fa. Proprio come testimonianza di Gesù risorto nel loro cuore, penso che gli apostoli, oltre a mettere in comune i beni, avendo in comune un cuore solo e
un’anima sola, mettevano in comune anche le loro sofferenze e i loro dolori, un po’ come facciamo noi nei nostri incontri di preghiera, condividiamo le nostre sofferenze, sia corporali che spirituali, preghiamo gli uni per gli altri, (nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché
quanti possedevano…) e noi possediamo l’arma più potente la preghiera che condividiamo, secondo le proprie intenzioni, e insieme alle nostre sofferenze proviamo ad offrirle per le mani di Maria in Gesù al Padre per la salvezza delle anime. E proprio per completare e dare significato a tutto il nostro agire affidiamo tutte le nostre intenzioni di preghiera alla nostra Mammina Celeste in particolare preghiamo secondo le sue richieste
– Riparare i peccati che offendono il Cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria,
– ottenere la conversione dei peccatori,
– sostenere l’azione apostolica del Santo Padre, dei Vescovi, dei Sacerdoti ed il loro sacro ministero.

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Dire comunicare parlare sono tre atteggiamenti che sono molto comuni nella psiche umana, molte volte si desidera dialogare senza mettere al centro due strumenti che fanno Musica fra loro il Cuore e la preghiera. dire è un metodo  significativo di appartenenza all’essere umana  dove può aprirsi una valvola da cui emerge tutta la parte emotiva dell’essere umano. Il Signore con la sua modalità paterna desidera comunicare ogni giorno, senza possedere limiti atteggiamenti di Rabia aprendo così nuovi orizzonti di vita tutto ciò deve essere fatto attraverso la preghiera. Alex C.

Mi capita che ascoltando l’omelia, se essa ammonisce, penso: sarebbe stato bello se queste parole le avesse potute ascoltare tizio o caio. Se, invece, loda qualche atteggiamento virtuoso allora non cerco fratelli/sorelle da lodare ma mi attardo nel trovare il modo per poter dire: bhe si, queste parole sono per me. Giovino R.

Ascoltare risulta un atteggiamento non semplice da effettuare ma è sicuramente un buon atteggiamento se l’ascolto non è posto per dire cose con malizia e per pettegolezzo. l’ascolto se è derivante dal nostro cuore risulta essere un processo positivo. pieno di amore e di buoni sentimenti. Un ulteriore tipo di ascolto è la PREGHIERA. Che bello ascoltare il vangelo anch’esso è una modalità di ascolto perfetto. La preghiera è un mettersi in atteggiamento di ascolto continuo e molto efficace pregare con cuore aperto è mettersi in ascolto di tutti ma soprattutto è dare disponibilità  al mio io di far entrare il Signore nella mia profondità per ascoltarlo. Alex C.