“Costruire un mondo più giusto e più sano per tutti”

In tutto il mondo oggi ricorre la Giornata internazionale della Salute. Questa data, il 7 aprile, ricorda la prima Assemblea (nel 1948) dell’Organizzazione Mondiale della Salute, nata con lo scopo di promuovere la sensibilizzazione sanitaria mondiale.

Dal 1950, una giornata e un tema per animare l’interesse internazionale sulla salute pubblica e soprattutto per progettare nuovi e più efficienti programmi per migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo.

Il tema di quest’anno è: “Costruire un mondo più giusto e più sano per tutti”.

“La pandemia COVID-19 ha prosperato tra le disuguaglianze nelle nostre società e le lacune nei nostri sistemi sanitari”, afferma il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “È fondamentale che tutti i governi investano nel rafforzamento dei loro servizi sanitari e per rimuovere le barriere che impediscono a così tante persone di utilizzarli, in modo che più persone abbiano la possibilità di vivere una vita sana”.

Per questo l’OMS offre 5 obiettivi da perseguire:

  1. Accelerare l’accesso equo alle tecnologie COVID-19.
    Vaccini sicuri ed efficaci sono stati sviluppati e approvati a velocità record. La sfida ora è garantire che siano disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno.
  1. Investire nell’assistenza sanitaria di base.
    Perché almeno metà della popolazione mondiale non ha ancora accesso ai servizi sanitari essenziali.
  1. Dare priorità alla salute e alla protezione sociale.
    In molti paesi, gli impatti socioeconomici del COVID-19, attraverso la perdita di posti di lavoro, l’aumento della povertà, le interruzioni dell’istruzione e le minacce alla nutrizione, hanno superato l’impatto sulla salute pubblica del virus.
  1. Costruire quartieri sicuri, sani e inclusivi.
    L’accesso a alloggi sani, in quartieri sicuri, con adeguate strutture educative e ricreative, è la chiave per raggiungere la salute per tutti. Nel frattempo, l’80% della popolazione mondiale che vive in condizioni di estrema povertà vive nelle aree rurali.
  1. Rafforzare i dati e i sistemi di informazione sanitaria.
    Aumentare la disponibilità di dati tempestivi. Il monitoraggio della disuguaglianza sanitaria dovrebbe essere parte integrante di tutti i sistemi informativi sanitari nazionali.

Il Cardinal Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha pubblicato un messaggio in cui sottolinea alcune delle affermazioni di Papa Francesco: “Noi stiamo vivendo una crisi, ma come ricorda Papa Francesco, da una crisi non si esce uguali, o usciamo migliori o usciamo peggiori. Ecco l’invito di questa giornata mondiale della salute, “Costruire un mondo più giusto e più sano per tutti.” L’anno difficile ci ha ricordato anche l’importanza della solidarietà umana e la consapevolezza che nessuno si salva da solo. A tale proposito il Papa ci invita a vivificare e mettere al centro del nostro agire i valori della fratellanza, della giustizia, dell’equità, della solidarietà, dell’inclusione per non lasciare che i nazionalismi chiusi o leggi di mercato ci impediscano di vivere come una vera famiglia umana”.

Il Cardinale ricorda che la salute è strettamente connessa alla giustizia: “L’umanità stenta a riconoscere che il diritto fondamentale alla tutela della salute attiene al valore della giustizia, secondo il quale non ci sono distinzioni di popoli e nazioni, nel perseguimento del bene comune, che è contemporaneamente bene di tutti e di ciascuno, di cui deve farsi carico, anche e soprattutto, la comunità civile”.

Parla dell’importanza della salute integrale: “Per un mondo più giusto e più sano è necessario acquisire uno sguardo diverso sulla salute umana e sulla cura che tenga conto della dimensione fisica, psicologica, intellettuale, sociale, culturale e spirituale della persona. Acquisire questo sguardo integrale ci permette di capire che assicurare a ciascuno le cure sanitarie necessarie è un atto di giustizia, cioè rendere alla persona ciò che è nel suo diritto. Chi assiste i malati e i sofferenti deve avere questo sguardo d’insieme ispirandosi continuamente ad una visione olistica della cura: operatori sanitari e pastorali all’unanimità per la salute integrale dei loro assistiti”.

Una particolare attenzione alla salute mentale “fortemente provata in questo periodo di pandemia. Al riguardo il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha elaborato un documento, consultabile sul suo sito, dal titolo: “Accompagnare le persone in sofferenza psicologica nel contesto della pandemia del COVID-19. Membri di un solo corpo, amati da un unico amore”.