Ma quando inizia la primavera? Noi rispondiamo il 21 marzo, ma sembra che non sia la risposta più esatta. Per non stare ad addentrarci troppo nell’astronomia ci basta sapere che l’inizio della primavera è segnato dall’equinozio, appunto, di primavera. Che però non sempre cade il 21 marzo. Quest’anno, per esempio, e fino al 2102 secondo i calcoli degli astronomi, l’equinozio sarà il 20 marzo.
Ma perché tutti questi discorsi? Perché il 21 marzo, per tradizione inizio di primavera, è anche il giorno di molti eventi:
in Italia è:
Giornata della memoria e dell’impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie
Giornata nazionale del polline, occasione di confronto per gli esperti di aerobiologia.
A livello mondiale, al 21 marzo sono legate anche:
la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, istituita dalle Nazioni Unite nel 1966
la Giornata mondiale della poesia, patrocinata dall’UNESCO
e la Giornata mondiale della Sindrome di Down.
Questa ultima giornata è un appuntamento internazionale, sancito da una Risoluzione dell’ONU e nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza della sindrome di Down. La scelta del giorno 21 non è casuale: il numero 21 richiama, infatti, la presenza di un cromosoma in più, tipico della sindrome di Down, denominata anche trisomia 21.
Il tema di quest’anno è “My friends, my community” (I miei amici, la mia comunità), un focus sull’amicizia e sui rapporti interpersonali.
Che a noi richiama la Lettera del Papa “Fratelli tutti”.
Certo, sentiamo più vicina alle nostre prospettive la Giornata delle persone con sindrome di Down. E tuttavia, riflettendoci un po’, sembra di trovare un filo comunionale nei diversi eventi legati al 21 marzo.
Per esempio, la poesia che molte volte nasce dalla sofferenza, come scrive Alda Merini:
“Anche la malattia è matrice di vita./Ecco, sto qui in ginocchio/aspettando che un angelo mi sfiori/leggermente con grazia”.
Anche la Giornata contro le discriminazioni di ogni genere interagisce con le prospettive di lotta positiva e coraggiosa perché ognuno sia rispettato nella sua diversità.
“Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi”. (Giuseppe Pontiggia)
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