Parla il Card. Zuppi: “Basta all’idea falsamente ottimista della lotta al virus, la vittoria contro il male non è rapida”
“La Chiesa deve aiutare responsabilmente a combattere il virus e a contrastare le conseguenze della pandemia, che non termineranno con la vittoria sul virus”. Così il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna: “La grande sfida è saper trarre oggi le risorse che saranno necessarie domani per la ricostruzione. Il senso di responsabilità reciproca e la solidarietà che serviranno, ad esempio, a sostenere le persone che stanno già perdendo il lavoro e che lo perderanno”
“Speriamo sia l’ultimo sforzo, ma c’è bisogno di insistere. Tendiamo a percepire la vita come una successione immediata di eventi, ad essere istantanei sul modello dei social. Ma la lotta contro il male è tutt’altro che rapida. Contro ogni forma di male”.
Il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, parla a un anno dal primo lockdown e all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm che colora di rosso e di arancione (Sardegna esclusa) tutta la nazione.
“Sono preoccupato. Bologna sta per finire la seconda settimana di zona rossa e non si vedono ancora i benefici. Il numero di ricoveri non cala, anche se l’età media si è abbassata. C’è molta stanchezza e sofferenza tra le persone”.
Dobbiamo essere realistici – prosegue il Card. Zuppi – : la lotta contro il virus richiede grande sforzo.
Se non c’è una consapevolezza personale che si trasformi in comportamenti adeguati, nulla potrà cambiare. Non possiamo aspettare una soluzione magica che ci consenta di ricominciare tutto come prima. Il virus è temibile, difficile da sconfiggere, richiede una dose di responsabilità ora e nel tempo a venire. Speriamo sia l’ultimo sforzo, ma c’è bisogno di insistere. Tendiamo a percepire la vita come una successione immediata di eventi, ad essere istantanei sul modello dei social. Ma la lotta contro il male è tutt’altro che rapida. Contro ogni forma di male.
[Fonte: Agenzia SIR]
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