L’Ancora: n. 1 – gennaio 1984 – pag. n. 1-6

Una parola d’ordine all’inizio dell’anno si usa sempre darla e ve la do con tanto affetto e desiderio che non soltanto venga recepita, ma approfondita e da tutti attuata.

Sguardo retrospettivo:
L’attività dell’anno 1983 è stata intensissima; nell’anno da poco trascorso abbiamo toccato mete insperate.
L’Immacolata soltanto poteva spingerci così avanti in estensione ed approfondimento dei Suo Messaggio di salvezza presentato a Lourdes ed a Fatima e da tutti noi portato avanti!
Accenno ricordando:

1) Il Convegno Internazionale tenuto in marzo a Re sul sofferente, realizzatore e diffusore dell’amore misericordioso dei Cuore di Cristo.
Esimi relatori hanno approfondito le tesi teologiche fondamentali che il Centro Volontari della Sofferenza vive e propaga. I temi basilari della vocazione dell’ammalato e del perché “ Volontari della sofferenza “ sono stati approfonditi in maniera veramente magistrale. Tali idee portanti dei nostro apostolato non soltanto vanno affrontate, ma lungamente meditate da ciascun iscritto dei nostro Centro e portate poi avanti con forza nuova, con dinamica piena di carità, che si studia di presentare il programma dell’Immacolata con lucidità ed in modi sempre nuovi.
Il volume di tale Convegno è a disposizione vostra per il vostro arricchimento personale, sicuro di avere offerto un ottimo apporto ideologico da cui attingere per presentare con vera consapevolezza l’apostolato.

2) La Lettera dei Santo Padre al sottoscritto sulla fecondità della Croce e sull’itinerario da seguire per raggiungere le vette dei nostro apostolato.
Tale prezioso documento resterà per sempre la grande carta della valorizzazione del dolore.
In tutti i corsi degli Esercizi a Re e nelle altre case dell’Associazione la Lettera dei Santo Padre è stata ampiamente commentata, proprio per approfondirne il significato e tradurlo in realtà di vita apostolica.

3) L’apertura della Casa “ Virgo Fidelis “ a Fatima, base di lavoro per iniziare l’apostolato, mentre si sta costruendo il Centro Francesco e Giacinta Marto.

4) L’apertura del “ Soggiorno S. Franca ” a Morfasso di Piacenza per anziani.

5) Il riuscitissimo Congresso Sacerdotale Internazionale a Kevelaer sul tema: “ Il Cuore di Cristo, fonte di misericordia in Sé, nei Sacramenti, nella Chiesa ”.

6) Il trasferimento del Noviziato maschile da Montichiari di Brescia a Rocca Priora di Roma, per essere divenuto insufficiente l’ambiente di Montichiari.

Programma 1984

L’arricchimento ideologico e le basi d’apostolato che si sono costruite nel 1983 esigono un tempo di assimilazione, di approfondimento e di lancio d’apostolato.

1) É di vera necessità per il ringiovanimento dell’attività che ogni iscritto assicuri l’ampio patrimonio ideologico che le tematiche del Convegno di Re hanno dischiuso. Facendo tale affermazione intendo sottolineare la forte validità dei temi dei Convegno e la lineare semplicità di esposizione, che gli esimi oratori hanno usato, adeguando alla profondità degli argomenti teologici una estrema chiarezza di termini, che fanno comprendere le verità dottrinali.
Oserei dire che, se non si approfondiscono tali tematiche, non soltanto personalmente non apprezziamo il valore del nostro patrimonio ideologico e della nostra vocazione, ma non sapremo presentare i nostri obiettivi con argomentazioni precise, cedendo, a poco a poco, in un indifferentismo apostolico che, giacendo nel generico, non soltanto diventa insipido, ma reca vero danno al programma dell’Immacolata.

2) É, inoltre, necessario estendere e marcare l’attività settoriale.
L’Anno 1985 sarà l’anno del giovane ed il 1984 è l’anno preparatorio per responsabilizzare il giovane handicappato, invitandolo a prendere coscienza di se stesso ed a mettersi in attività costruttiva.
Il giovane, ove non subentri il vizio, è sempre fonte d’azione, di idealità, proteso all’azione più generosa.
Molti sono i giovani che vanno “ idealizzati “, scuotendoli da un conformismo piatto, amorfo, insignificante.
Avvicinarli e renderli consapevoli delle enormi possibilità costruttive sociali che essi detengono, deve essere compito dei nostro Centro, delle Direzioni diocesane, dei Settori, delle Zone e dei Capigruppo.
Occorre far comprendere che, mentre il nostro Centro realizza attività promozionali nel campo assistenziale, vuole anche responsabilizzare i giovani su quanto essi possono e devono positivamente incidere sulla società.
É l’immacolata, la Creatura perennemente giovane, che li chiama ed attende il loro aiuto per dare, attraverso la loro cooperazione, il massimo contributo per i popoli, che è rinnovamento delle anime attraverso la preghiera e la riparazione.
I giovani, oggi, vogliono autenticità, preghiera, testimonianza, sacrificio.

Il vizio fa proseliti attorno a sé per fini ignobili ed è mai possibile che noi, figli prediletti della Vergine Santa, dobbiamo restare inerti di fronte a tanto male dilagante? Ma non comprendiamo che ci stiamo appesantendo di responsabilità?
Il Santo Padre in tutti i toni cerca di animarci e spingerci verso l’azione che ci è caratteristica, anche se non appariscente. Egli molto attende da noi, proprio per avere quella pienezza di grazia che soltanto si ha attraverso il completamento della passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
A proposito, quindi, dei programma dei giovani e nell’intendimento di poter organizzare iniziative concrete d’apostolato, di studio e di competizioni ginniche, è necessario che mi comunichiate propositi, proposte, programmi, richieste.

Bambini

Il Settore dei Bambini va ricostruito su precise basi, con metodologia sicura, proprio per salvaguardare il tesoro di tanto dolore innocente.
Ci sono alcuni dirigenti diocesani del nostro Centro che sembrano non comprendere la delicatezza di questa necessità. Sembra che facciano una grande concessione a prendere in considerazione i bambini e qualora si dedichino a questo settore, lo vogliono impiantare a modo loro, senza badare né alla pedagogia e psicologia dell’impostazione, né ad un piano di catechesi adatta ai bambini, che affronti con chiarezza ed in maniera accessibile alla loro età il problema dei dolore.
Sembra sufficiente considerare l’urto psicologico che tocca il bambino dal momento in cui viene a contatto non soltanto con la realtà dei dolore, ma con l’ambiente ed il personale assistenziale che incontra, personale non tutto abituato alla delicatezza che deve usare con i bambini.
É necessario che il bambino impari fin da piccolo ad affrontare il problema della Croce per non subire poi deviazioni con il crescere e la necessaria degenza in ambienti di cura.
La Commissione dei bambini sta preparando numeri speciali per il giornale ad essi destinato con direttive precise per il Settore.
Mi fermo a questa prima esposizione di programma, proponendomi di continuarlo prossimamente.
A tutti l’augurio più vivo e più caro di buon lavoro per l’Immacolata, la quale ci guarda e ci benedice.

Sac. Luigi Novarese