L’Ancora: n. 5/6 – maggio/giugno 1983 – pag. 24
Far conoscere e sostenere il programma del Cuore di Cristo, segno di misericordia, significa inserirsi nella forza del suo desiderio di comunicazione e attuazione della misericordia da lui portata e realizzata su questa terra, per la salvezza dell’umanità.
Si coopera alla realizzazione del Congresso con la preghiera e l’offerta del proprio sacrificio. Tutti siamo impegnati in questo programma del Centro che vuole essere nella Chiesa Santa di Dio un segno di richiamo, a tutti rivolto, per considerare l’amore misericordioso che il Cristo ha testimoniato e suggellato con la propria resurrezione dai morti.
Ci sia caro il ricordo del fatto avvenuto nell’ultimo Convegno Sacerdotale sul Sacro Cuore di Gesù a Fatima, allorché la Silenziosa Operaia della Croce Beatrice Galli, degente in ospedale in fin di vita, con stupore di quanti l’assistevano, compresi i medici, immediatamente riprese forza e continuò a vivere al ricevere l’ubbidienza di non morire, ma di continuare a pregare e offrire sofferenze fino al termine dei Convegno che si stava per attuare.
Questo Per indicare quanto il Signore voglia e gradisca l’apporto della preghiera e della sofferenza.
In secondo luogo sia dovere di ciascuno propagare l’iniziativa tra i sacerdoti e tra quei fedeli particolarmente preparati ed impegnati nella pastorale che con frutto potrebbero parteciparvi.
Sarebbe gloria di ogni Centro Diocesano se potesse intervenire ed agevolare con il proprio aiuto la partecipazione dei propri sacerdoti secolari o religiosi interessati a tale problema così autorevolmente illustrato.
Sac. Luigi Novarese
Scrivi un commento