L’Ancora: n. 3/4 – marzo/aprile 1983 – pag. 4-5

Carissimi,

il prezioso autografo del Santo Padre che ci insegna come meglio valorizzare la sofferenza in piano personale fino ad arrivare alla vetta della perfezione con la gioia di essere con Cristo dei corredentori per la salvezza dei fratelli, mira a renderci apostoli nel nostro ambiente di dolore. A questo proposito ci addita punti ben precisi quali tappe che dobbiamo raggiungere per uscire da noi stessi e fare dei fratelli di dolore tanti altri strumenti d’amore misericordioso presso gli altri fratelli ammalati.
Per raggiungere tale traguardo due mete dobbiamo proporci:

1) il Cuore di Cristo deve essere l’unico riferimento e l’unico vero insostituibile amico nostro nel portare la nostra croce, superando i limiti e le esigenze personali, per trovare soltanto in Cristo, come la Serva di Dio Suor Faustina, Colui che ci comprende, ci sostiene e ci sospinge.
In questo modo mentre il peso dei dolore ci fa chinare su noi stessi, nella pisside, ove si trova Nostro Signore Gesù Cristo, versiamo tutte le nostre lacrime per trovare nel Cuore di Cristo, mite e umile, forza, sostegno, coraggio a continuare.

2) Con tanta chiarezza il Santo Padre ci dice che diventeremo apostoli della Croce soltanto quando il nostro cuore batterà all’unisono con il Cuore di Cristo: “ … Se sapranno effettivamente saldare il loro cuore col Cuore di Gesù squarciato per amore degli uomini, allora saranno con lui apostoli e benefattori dell’umanità “.

Lo scopo della lettera del Santo Padre è certamente quello di ravvivare la nostra fede e di sostenerci nel nostro apostolato, ma soprattutto è perché ciascuno di noi, nel presente anno della Redenzione da poco iniziato, sia consapevole strumento della misericordia di Cristo per propagarlo tra gli altri fratelli, affinché tutta l’umanità, attraverso il sacramento della riconciliazione, ritorni all’amore del Padre.
Il Santo Padre espressamente vuole che l’impegno di Apostolato sia raddoppiato e noi lo raddoppieremo nello spirito e nella tecnica (l’ammalato per mezzo dell’ammalato) del nostro apostolato.
Certamente non s’intende concludere con queste poche righe il ricco insegnamento dei Papa, che possiamo definire la “ grande carta della valorizzazione dei dolore “.
Ciascuno abbia la lettera del Santo Padre, che è stata opportunamente stampata in formato piccolo, per poterla meditare e studiare e farla regola della propria vita e itinerario del proprio apostolato.
La Vergine Immacolata benedica il Santo Padre per così ricco dono fatto al nostro Centro. É un segno d’amore che chiama e impegna ad una personale risposta in spirito di vera e sentita riconoscenza.

Sac. Luigi Novarese