L’Ancora: n. 7/8 – luglio/agosto 1982 – pag. 1-3
“ Ci sono alcuni luoghi – dice il Santo Padre nel messaggio rivolto da Fatima all’umanità – nei quali gli uomini sentono particolarmente viva la presenza della Madre. A volte questi irradiano ampiamente la loro luce, attirano la gente da lontano.
Il loro raggio può estendersi a volte a più nazioni e persino a più continenti, sono questi i santuari mariani”.
Lourdes e Fatima sono certamente due Santuari che irradiano luce in vari continenti e, possiamo dire, offrono la possibilità di vivere il richiamo del Calvario, facendo meglio comprendere il significato redentivo e pacificatore della croce, scoprendo inoltre rapporti nuovi che si dischiudono per l’umanità dall’amore misericordioso del Divin crocifisso: “Ecco tua Madre “.
I Santuari Mariani pongono in chiara luce il fondamentale rapporto che esiste tra Maria SS.ma e l’omo redento o da redimere; è tua Madre, se tu, come il tralcio, vivi unito alla vite che è Cristo; Maria SS.ma vuol diventare tua Madre se tu non hai scoperto ancora il dramma misericordioso e meraviglioso che la Redenzione ha inaugurato affinché ogni uomo abbia la vita nello spirito e il germe della vittoria sulla morte.
In questi Santuari sentiamo particolarmente vicina la presenza e la parola che la Madre direttamente rivolge nell’interno del cuore di ogni creatura per sostenerla e incoraggiarla lungo la salita della via stretta e difficoltosa che attraversa il mondo e congiunge l’uomo con il cielo.
Cosi è stato per Giovanni, da quel tremendo venerdì santo allorché discendendo dal Calvario con il cuore lacerato per la morte del suo divin
Maestro, aveva accanto a sé Maria SS.ma che incominciava a vivere con lui, per lui, facendogli comprendere orizzonti del tutto nuovi; quegli orizzonti che la Madre aveva direttamente appreso dal Cuore del suo divin Figlio in quei lunghi trent’anni di vita silenziosa e nascosta nella casa di Nazareth.
Scendeva Giovanni dal Calvario e vi scendeva anche la Madre di Gesù tenendo per mano il discepolo prediletto del suo divin Figlio, che in quel momento rappresentava tutto il collegio apostolico, tutti i Vescovi e i Sacerdoti del mondo, rappresentava tutta l’umanità.
Ciò che la Vergine Santa aveva appreso dal suo divin Figlio, doveva ora Ella trasmetterlo ai nuovi figli, che diventavano membra concrete e reali, in piano soprannaturale, del Corpo Mistico del suo Gesù.
Gesù è il Capo e la Vergine Santa il collo del Corpo Mistico; dal Capo attraverso il collo da quel momento incominciava a passare la nuova linfa che avrebbe ridonato all’uomo tutte le sue dimensioni, anche quelle soprannaturali perdute con il peccato dei progenitori: Maria Santissima, infatti, è la mediatrice di ogni grazia.
Tra Giovanni e Maria SS.ma, scendendo dal Calvario ed incominciando una vita nuova nel piano del1’evangelizzazione si iniziava un dialogo, che aveva per scopo e per fine come meglio testimoniare tra i fedeli la vita del suo Gesù, e come meglio annunziarlo.
E Giovanni scopriva così, come un giorno aveva scoperto dal Cuore di Gesù il suo amore per l’umanità, che il Cuore di Maria SS.ma era ed è realmente un cuore materno, ripieno di ogni grazia; ripieno di risorse di amore per gli uomini; instancabile nell’animare alla fede più ardente, alla speranza che non crolla, alla carità che tutto sperimenta, per arrivare al Cuore dei figli e unirli al Cuore del suo Gesù.
Era un dialogo nuovo, che si apriva tra Giovanni e Maria SS.ma; era la scoperta di un nuovo rapporto tra l’Apostolo e la Madre; era un desiderio fino allora rimasto latente e sconosciuto che si stava affermando sempre di più, vivere sempre con Lei e ascoltarLa sempre di più per comprendere sempre meglio quanto Gesù l’aveva amato nel chiamarlo alla sua sequela, quanto Gesù attendeva da lui e quanto era stato buono il Padre Celeste nell’avergli donato una Madre spirituale.
Ma questa scoperta non riguarda soltanto Giovanni, ma ciascuno di noi: ascoltarla, seguirla, rimanerle sempre vicino è il modo migliore per maturare nel suo Cuore Immacolato la propria vocazione di portatori di Cristo, di testimoni suoi, di sacerdoti, suscitati dal suo amore misericordioso non soltanto per gli eletti, ma per tutta l’umanità.
L.N.
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