Il 23 novembre del 1969, il corpo di Giunio Tinarelli veniva traslato dal cimitero alla cattedrale di Terni. Accompagnato da una folta folla, questo evento ha fatto da principio per la causa di beatificazione del venerabile.

Sentiamo la sua spirituale presenza ed il suo accompagnamento specialmente in questo tempo di grande sofferenza. La pandemia sta toccando molti nostri fratelli e, costretti a distanze sociali, si accentua il senso di solitudine. Il cuore e la mente sono messi alla prova da questa situazione.

Nella sua esperienza di dolore Giunio ha assaporato questi aspetti di sofferenza. Per questo rimane davanti a noi un esempio di come devono essere affrontati con fede e con amore.

Ripensando a Giunio, prendiamo la decisione di vigilare per contrastare il contagio del Covid. Ma ravviviamo la nostra fede, la speranza, la nostra carità. Combattiamo con le armi della preghiera e dell’offerta di sacrifici il vero male: il peccato, che minaccia la nostra vita soprannaturale ed eterna.

Chiediamo l’intercessione del nostro Venerabile Giunio mentre facciamo tesoro del suo esempio.