L’Ancora: n. 12 – dicembre 1964 – pag. n. 1-4
Nella decima apparizione abbiamo il secondo grande Messaggio di Lourdes che dà uno scopo alla penitenza volontaria, come già per la preghiera.
« Baciate la terra in spirito di penitenza per i peccatori ».
I testimoni dell’apparizione affermano di aver visto Bernardetta alzarsi in piedi e subito riporsi nuovamente in ginocchio per poi salire, con le ginocchia, fino sotto la nicchia ove si trovava la Madonna, baciando sovente per terra. Giunta presso l’Immacolata, la fanciulla ritorna al suo posto, sempre camminando sulle ginocchia e baciando per terra. Nell’atto consigliato dalla Vergine abbiamo:
1) l’indicazione di una penitenza specifica: baciate per terra»;
2) la designazione della finalità: “per i peccatori “;
3) lo spirito con cui va compiuta: “ in spirito di penitenza “.
In tale specifica penitenza, baciare per terra, troviamo un invito:
1) a compiere un atto di riconoscimento di ciò che siamo, di ciò che diventeremo e saremo domani alla nostra morte fino alla risurrezione finale, allorché questa terra riprenderà ancora forma per vivere nell’eternità, nel premio o nel castigo, secondo quanto si è compiuto in vita;
2) a compiere un atto di adorazione e sottomissione della nostra natura umana a Dio;
3) a compiere un atto di personale umiliazione per tutte le volte che la superbia della mente e dei sensi ha trionfato in noi: un bacio per terra non è altro che un consapevole congiungimento di terra animata con terra inanimata;
4) a compiere un atto di riparazione e propiziazione per coloro che non riconoscendo Dio, rubano a Lui la Sua gloria e nell’esaltazione della povera terra animata Gli rivoltano le spalle per seguire la propria concupiscenza
5) a compiere un atto di positivo sacrificio, con cui si vuole attirare grazie di misericordia e di luce per tanti poveri illusi, più ciechi degli stessi non vedenti, poiché avendo essi gli occhi non vedono i valori che maggiormente interessano le anime.
San Tommaso (2. 2. quaest. 161, art. 6) dice esplicitamente: « dalla disposizione dell’anima all’umiltà procedono i segni delle parole, dei fatti, dei gesti, con cui si manifestano i sentimenti interiori ».
Alla Vergine umile, il cui cuore è stabilito nell’umiltà, non importano i giudizi fallimentari della folla. Ella non modifica la linea di condotta.
Il 28 febbraio 1858 aveva piovuto; al mattino la terra era fangosa. Durante questa undecima apparizione nessun fatto che possa rialzare gli animi scossi degli spettatori, soltanto i monotoni e ripetuti atti di penitenza, camminare sulle ginocchia e baciare la terra.
Il cronista Estrade riferisce: «Anche durante questa apparizione vengono praticati esercizi di penitenza ».
« La fanciulla sale in ginocchio all’interno della Grotta fino vicino alla nicchia della Madonna, poi ridiscende ancora al suo posto e così per tre volte consecutive, baciando sovente per terra».
E per inciso, tanto per indicare i gusti dell’Immacolata, il volto della Bernardetta era sporco per i continui baci per terra, i vestiti, invece, no, nonostante la pioggia e il fango. La dodicesima e tredicesima apparizione sono una chiara affermazione:
— dell’urgenza di tale penitenza per riparare la superbia dei peccatori;
— dell’importanza, che annette la Madonna a questi atti penitenziali.
In tali apparizioni si hanno soltanto continui e ripetuti atti di penitenza, ancora camminare sulle ginocchia fino sotto la nicchia e ridiscendere al proprio posto, continuamente baciando per terra.
Il 7 aprile segna la XVII apparizione dell’Immacolata ed è l’ultima in cui la piccola prediletta compie esercizi di penitenza sotto il diretto controllo della Sua madre e maestra. L’apparizione dura tre quarti d’ora e Bernardetta col cero in mano e con la corona nell’altra sale in ginocchio, sorridendo sotto la nicchia. Ed abbiamo così il completo superamento di sé nella prova, il sorriso indice della gioia interiore per le tappe superate.
Due altre penitenze vengono inoltre indicate nella tredicesima e diciassettesima apparizione:
— la privazione della gioia interiore nel compiere il proprio dovere, che lascia talvolta l’animo sospeso nel timore di avere magari offeso Dio;
— la sopportazione degli ostacoli, posti dalle creature, allo svolgimento del proprio dovere.
Il 3 marzo Maria Santissima non appare; delusione della fanciulla, che non sa spiegarsi il motivo; timore di aver fatto qualcosa che avesse contristato la sua «bella Signora »; compatimento da parte della folla.
La prova però ha presto un termine. Al pomeriggio Bernardetta si sente spinta ad andare alla Grotta. La Vergine Santa le appare e la tranquillizza:
IL
“ Voi questa mattina non mi avete vista perché vi erano delle persone che desideravano osservare il modo con cui vi sareste comportata in mia presenza e ne erano indegne: esse hanno passato la notte alla Grotta e l’hanno profanata “.
La penitenza della diciottesima apparizione, che avrebbe chiuso il ciclo delle apparizioni di Lourdes, è diversa. Non è la Madonna che gliela procura, bensì gli uomini: una palizzata costruita dinanzi alla Grotta, impedisce alla fanciulla di accostarsi al luogo tanto a lei caro.
E’ l’ultimo appuntamento della Regina celeste con la Sua figlia; gli uomini vorrebbero impedirglielo. Bernardetta va fino al luogo più vicino alla Grotta.
«Giunta davanti alla barricata, dirimpetto alla Grotta, al di là del Gave, Bernardetta si inginocchia, prende la sua corona tra le mani e prega.
« Dopo qualche Ave Maria, la fanciulla con un gesto di felice sorpresa, schiude le mani per protenderle verso la meravigliosa Visione e dice:
« Si, si, eccola là. Ella ci saluta e ci sorride dal di sopra delle barricate». Al termine dell’apparizione Bernardetta dice:
« Non l’ho mai vista cosi bella. In quel momento io non vedevo né il Gave, né le barricate. Mi sembrava che tra la Madonna e me (finalmente sapeva che la Sua bella Signora era la Madonna) non ci fosse una distanza superiore alle altre volte: Non vedevo che Lei».
L.N.
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