L’Ancora: n. 7/8 – luglio/agosto 1952 – pag. n. 22
Schema di meditazione
1° – Gloria di elezione Maria SS.ma partecipa al piano della redenzione, con un corredo di virtù e di doni riguardanti l’anima e il corpo, in vista appunto della sua singolare missione. Il Signore avrebbe potuto anche fare diversamente; nei misteri invece della sua infinita sapienza ed infinita potenza ha scelto quest’ordine di cose, in cui l’umanità avrebbe avuto oltre che la mamma terrena anche una Mamma celeste. E siccome questa Mamma è opera voluta ed attuata da Dio, così Essa è Immacolata, piena di grazia, partecipe al piano della redenzione e, infine, assunta in Cielo in corpo ed anima, come il Suo Divin Figlio, quantunque in maniera diversa.
Rallegriamoci quindi con la nostra Madre celeste del bel dono ricevuto la Sua assunzione corporea in Cielo. Pensiamo pure con gioia che anche noi, come Lei, saremo in Paradiso con la nostra carne, questa carne che tanto ci fa penare in questo momento. Avremo, dopo la nostra finale resurrezione, un corpo trasfigurato, incorruttibile, non più soggetto a dolori saremo finalmente fuori del debito della morte. Il pegno di questo nostro trionfo è uguale a quello che è stato la base del trionfo di Maria, la grazia.
2° – Gloria di attuazione. Il più bel panegirico che si sarebbe fatto sulla Madonna lo fece Gesù stesso. Il concetto della grandezza di Maria SS.ma non doveva essere travisato. La Madonna è grande, disse Gesù, non perché è stata la Madre mia ma perché ha fatto la volontà del Padre mio celeste (S. Luca XI, 27-28).
Tutte le prerogative belle che noi riscontriamo in Essa sono doni gratuiti, a Lei concessi in vista della Sua missione. La Madonna stessa non mancò di affermare « ha fatto grandi cose in me Colui che è potente ».
La vera grandezza della Vergine noi la troviamo in quella continua corrispondenza alla grazia, di cui parla Nostro Signor Gesù Cristo.
Non poteva essere diversamente: Madre e Figlio sono sempre andati di pari passo. Ed è proprio della volontà del Padre che si preoccupava Gesù dodicenne quando volle restare a Gerusalemme. Che la volontà del Signore sia fatta ci ha insegnato a domandare il Divin Maestro. La volontà del Padre è stata tutta compiuta, ha proclamato il Cristo dall’alto della Croce: « Consumatum est ».
E Maria ha fatto lo stesso. Essa custodiva nel Suo cuore le parole del Signore e, confrontandole tra di loro, cercava di scoprire la volontà di Dio nei suoi riguardi. L’espressione della sua adesione alla volontà del Padre è sintetizzata in un semplice « sì », senza pose e senza drammaticità. Ad un padre che si ama ed in cui si ha piena fiducia si risponde semplicemente « sì » senza alcuna riserva.
Nell’attuazione pratica costante e fedele della volontà di Dio con l’uso di tutti i talenti ricevuti consiste la maggior gloria della Vergine benedetta.
3° – Nostra futura gloria. Se con la Madonna vogliamo essere trionfanti in Cielo, imitiamola nella sottomissione alla volontà del Padre. Anche noi come la Vergine abbiamo avuto dei doni, siano pure essi in forma ben inferiore di quelli che ebbe la Vergine Santa. Questi doni non sciupiamoli, mettiamoli a servizio del Padre, che sta nei Cieli.
Dalle cause che ci circondano consideriamo, come la Madonna, quale sia la volontà del Padre e poi in questa volontà adagiamoci, con semplicità, con amore, senza sciupare il merito con chiacchiere inutili.
La nostra futura gloria, la gioia di essere trionfatori con la nostra Madre celeste per tutta l’eternità, meritano il sacrificio delle lacrime, della continua sorveglianza e della morte.
L.N.
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