Gioia nell’ accettazione e condivisione della sofferenza
Di solito le buone biografie traggono la loro linfa dai ricordi cosiddetti di prima mano in cui si sono vissute situazioni o eventi, accanto alla persona di cui si desidera narrare la vita. Sta poi all’autore redigere a dovere il testo.
Questo modo di procedere è valido anche per la biografia di Angela Fagioli, una donna di fede che ha vissuto i suoi anni con accanto l’ombra di una sofferenza che l’ha accompagnata sino alla sua uscita definitiva dal mondo. Nonostante questa presenza ingombrante, il dolore fisico, i ricoveri, le limitazioni, la sua invalidità civile al 100%, Angela è una persona che non demorde, va avanti e partecipa attivamente a quelle che sono le attività comuni di ogni persona ben inserita nella società. Rinuncia alla pensione di invalidità per poter iniziare a lavorare e, nonostante tale scelta sia considerata assurda, Angela è assegnata all’Ufficio IVA di Pavia dipendente dal Ministero delle Finanze.
Il fatto di aver trovato lavoro stimola Angela a prendere anche la patente per i suoi spostamenti anche se in questo caso non mancano difficoltà di ordine tecnico-burocratico, vista la sua invalidità.
Ma la caparbietà di Angela, il suo voler essere attiva e non immobile dentro casa, si plasma in pieno con quello che è il carisma che caratterizza i Volontari della Sofferenza, un carisma che il beato Luigi Novarese ha consegnato alla Chiesa universale e che considera i sofferenti, i disabili, i malati, operai inviati nella vigna del Signore, soggetti attivi di apostolato, testimoni attendibili dell’amore di Dio verso le sue creature. Angela soffre, lotta contro quei limiti umani che rendono a volte arduo il vivere di chi convive con una disabilità o una malattia.
Soggetti attivi anche quando arrivano diagnosi infauste, malattie gravi, inguaribili che non si arrestano, ma avanzano minacciose. Ad Angela viene infatti diagnosticato un tumore alla mammella, un carcinoma infiltrante che necessitava comunque di una chemioterapia e di tutte le conseguenze che questo intervento medico comporta. Tutto sopportato con grande dignità, sempre col pensiero rivolto alla mamma che non sta bene e al CVS a cui offre le sue sofferenze per la maggior gloria di Dio.
Purtroppo il tumore avanza inesorabile producendo metastasi cerebrali che, in breve tempo, cancellano la vita di questa donna forte e risoluta.
Un testo, questo su Angela Fagioli, che può aiutare ad affrontare le situazioni di vita ritenute, dai più, complesse attraverso l’esempio umano e spirituale di questa donna che non viene meno a se stessa, non dà nessun segnale di rassegnazione, si affida e si fida di Dio, facendo del Centro Volontari della
Sofferenza la sua base operativa.
Un libro dove i ricordi di chi ha conosciuto personalmente Angela e ha voluto testimoniare la sua forza e la sua fede diventano preziose appendici che completano una quadro in cui si sintetizzano perfettamente dimensione umana e spirituale, e dove il senso della vita lo si trova nella quotidianità ordinaria, senza imprese titaniche, ma in quei piccoli mondi ove ognuno di noi dimora.
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