Nella catechesi all’udienza generale il Papa spiega cosa siano i doni dello Spirito e invita a riscoprirli, perché “questo fa sì che la promozione del laicato, e in particolare della donna”, sia compresa “nella sua dimensione biblica e spirituale”

I carismi sono i “monili”, o gli ornamenti, che lo Spirito Santo distribuisce per rendere bella la Sposa di Cristo.

Papa Francesco usa una semplice metafora all’udienza generale per spiegare che cos’è “l’azione carismatica”, un ulteriore modo in cui lo Spirito Santo opera nella Chiesa. Nella sua quattordicesima catechesi del ciclo “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”, dedicata a “I doni della Sposa. I carismi, doni dello Spirito per l’utilità comune”, in una uggiosa piazza San Pietro, il Pontefice – dopo aver parlato nei tre precedenti mercoledì dell’“opera santificatrice dello Spirito Santo che si attua nei sacramenti, nella preghiera e seguendo l’esempio della Madre di Dio” – si sofferma sulle diverse “grazie speciali” che lo Spirito Santo dispensa “a uno” o “ad alcuni” per le necessità della Chiesa, ossia sui “doni personali che lo stesso Spirito dà a ognuno di noi”.

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I laici nella missione della Chiesa

Citando più volte la Lumen gentium e San Paolo, Francesco esorta, poi, a riscoprire i carismi, poiché “questo fa sì che la promozione del laicato, e in particolare della donna, venga inteso non solo come un fatto istituzionale e sociologico, ma nella sua dimensione biblica e spirituale”.

I laici non sono una specie di collaboratori esterni o delle truppe ausiliari del clero, no, hanno dei carismi e dei doni propri con cui contribuire alla missione della Chiesa.

Doni per l’utilità comune

E sono doni dati “per l’utilità comune” e “non a tutti allo stesso modo” i carismi, specifica, il Papa, dunque non sono destinati “principalmente e ordinariamente alla santificazione della persona”, bensì al “’servizio’ della comunità. Ecco perché si distinguono “dalla grazia santificante, dalle virtù teologali e dai sacramenti che invece sono gli stessi e comuni per tutti”.

Il carisma è a una persona o a una comunità speciale. È un dono che Dio ti dà.

Doni “ordinari” elargiti per amare

Inoltre i carismi non sono “doti e capacità spettacolari e straordinarie”, ma “doni ordinari”, – e ognuno ha il proprio – che acquistano valore straordinario se ispirati dallo Spirito Santo e incarnati nelle situazioni della vita con amore”.

Molti cristiani, sentendo parlare dei carismi, sperimentano tristezza e delusione, in quanto sono convinti di non possederne nessuno e si sentono esclusi o cristiani di serie B. No, non ci sono i cristiani di serie B, no, ognuno ha il proprio carisma personale e anche comunitario. A costoro rispondeva già, a suo tempo, sant’Agostino con un paragone assai eloquente: “Se ami – diceva al suo popolo –, se ami, quello che possiedi non è poco. Se, infatti, tu ami l’unità, tutto ciò che in essa è posseduto da qualcuno, lo possiedi anche tu”.

Nell’amore il carisma di uno è carisma di tutti

Dunque l’amore, la carità, è – come la definiva l’Apostolo delle Genti – “la via migliore di tutte”, perché “mi fa amare la Chiesa, o mi fa amare la comunità in cui vivo”, chiarisce Francesco, “e, nell’unità, tutti i carismi, non solo alcuni, sono ‘miei’, così come i ‘miei’ carismi, anche se sembrano poca cosa”, in pratica, “sono di tutti e per il bene di tutti”. Insomma, conclude il Papa “la carità moltiplica i carismi; fa del carisma di uno, fa del carisma di una sola persona, il carisma di tutti”.