Qualsiasi cosa facciate, fatela con amore
Silenzio, parole e gesti: queste sono le tre parole che ci hanno guidato durante i cinque giorni di pellegrinaggio nel luogo in cui la Madonna è apparsa a una pastorella di nome Bernardetta. In Francia, in un luogo chiamato Lourdes, la Madonna ha scelto una bambina umile e senza istruzione per darci il suo messaggio.
Il 5 ottobre siamo partiti da Fatima per Lourdes. È stato un pellegrinaggio molto atteso da tutti i giovani disabili e dalle loro famiglie, ma anche dai volontari che da qualche anno partecipano all’iniziativa “Vieni al centro” promossa dal Santuario di Fatima.
Durante questi giorni di pellegrinaggio abbiamo potuto visitare gli angoli e i luoghi di questo Santuario e visitare anche alcuni luoghi importanti della vita di Bernardetta, oltre a partecipare ad alcune celebrazioni.
Partecipare a questo pellegrinaggio, percorrere il cammino di Bernardetta, ci ha aiutato a percorrere anche il cammino di crescita nella nostra fede e a renderci conto che tutti i cammini hanno momenti di tristezza e di solitudine, ma anche momenti di gioia e di condivisione. Tutti fanno parte del nostro cammino.
Nelle prime apparizioni della Madonna a Bernardetta, lei sorrideva e basta. Quante volte nella nostra vita basta un sorriso? Quante volte il nostro sorriso segna la nostra presenza quando incontriamo il nostro prossimo? Quante volte il sorriso di un altro ci rallegra e ci segna?
Anche il viaggio di Bernardetta è stato segnato dalla sofferenza e dal sacrificio, ma anche dalla gioia e dall’incontro. Siamo invitati a guardare alla nostra umanità, fragilità e vulnerabilità.
In questa esperienza abbiamo potuto donare il nostro tempo al prossimo, il che significa offrire il nostro tempo a chi ci sta accanto, donare noi stessi agli altri, essere caritatevoli e al servizio degli altri. Tutto ciò che facciamo, dobbiamo farlo con amore.
La nostra vita si esprime e si svolge nel tempo. Ogni giorno riempiamo il nostro tempo con una serie di attività, incontri ed esperienze. Così facendo, riempiamo i secondi, i minuti e le ore delle nostre giornate. Soprattutto, diamo un senso a ciò che siamo e alle relazioni che costruiamo con gli altri, giorno dopo giorno, nel tempo che passa.
Quando ci impegniamo con Dio in qualsiasi compito, va tutto bene, per quante paure ci siano.
Non possiamo stare comodamente seduti, con la coscienza in pace, indifferenti al prossimo. Essere cristiani significa essere capaci di sentire le sofferenze e le gioie degli altri come proprie.
Facciamolo: Poco, piccolo e possibile!
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