All’Angelus l’appello del Pontefice a pochi giorni dall’apertura dei Giochi di Parigi

«Le Olimpiadi siano occasione per stabilire una tregua nelle guerre, dimostrando una sincera volontà di pace». Al termine dell’Angelus di domenica 21 luglio — a pochi giorni dall’inizio dei Giochi di Parigi — il Papa ha ribadito la sua speranza che lo sport diventi un’occasione concreta per «unire pacificamente persone di culture diverse». L’auspicio di Francesco è che l’imminente evento olimpico «possa essere segno del mondo inclusivo che vogliamo costruire e che gli atleti, con la loro testimonianza sportiva, siano messaggeri di pace e validi modelli per i giovani». Parole seguite subito dopo da un nuovo invito a pregare per la pace, in particolare per «la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar» e per i «tanti altri Paesi che sono in guerra».

Affacciatosi a mezzogiorno dalla finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico vaticano, il Pontefice aveva introdotto la recita della preghiera mariana con i fedeli in piazza San Pietro e con quanti lo seguivano attraverso i media commentando il passo del Vangelo domenicale di Marco (6, 30-34) e proponendo una riflessione sul legame tra «il riposo» e «la compassione».

L’Angelus