Ogni 29 Giugno, a Roma si festeggiano i Patroni della città, i Santi Pietro e Paolo, martiri a Roma nel 67 d.C. durante la persecuzione dell’imperatore Nerone. Questa ricorrenza rappresenta una delle feste più importanti per i cittadini romani.

La festa è in onore dei Santi Pietro e Paolo, i due Apostoli di Gesù da sempre legati fra loro. Il primo, umile pescatore, rinominato da Cristo, Pietro, in quanto prima “pietra” su cui è costruita la Chiesa Cristiana. Il Santo è anche noto per la predizione di Gesù che dice che Pietro lo tradirà prima del canto del gallo, ovvero lo avrebbe rinnegato per tre volte.

Pietro giunse nella Città Eterna attorno all’anno 50 e cominciò a predicare gli insegnamenti di Gesù. Scampato dalle persecuzioni di Nerone, venne poi convinto a pentirsi e a subire il martirio, mentre attraversava la via Appia. Attorno al 67, il Santo venne crocifisso a testa in giù, proprio su sua richiesta, in quanto non riteneva di meritare la stessa sorte di Gesù. Fu crocifisso nella zona del Vaticano dove ora sorge la Basilica che porta il suo nome.

Storia diversa invece quella di San Paolo, nato con il nome di Saulo, convertito al cristianesimo mentre si stava recando da Gerusalemme a Damasco per reprimere i cristiani in città. All’improvviso, l’uomo venne avvolto da una potente luce, ed una voce, quella del Signore, che gli chiese come mai lo stesse perseguitando. La luce lo rese cieco e dovette vagare per tre giorni nella città siriana, fino al momento in cui venne guarito dal capo della piccola comunità cristiana presente in città. Da quel momento San Paolo cominciò l’opera di evangelizzazione Cristiana.

La decapitazione di Paolo avvenne invece nella zona delle Tre Fontane, chiamata così perché dai tre rimbalzi della sua testa nacquero tre fonti d’acqua dove poi sorsero tre chiese. Nonostante le date di martirio siano differenti, si decise di unificarle in quanto entrambi gli apostoli sono sempre stati rappresentati assieme, sin dalla nascita del cristianesimo.