L’iconografia rappresenta il Cuore della Beata Vergine circondato da una corona di fiori, emblema di purezza, e trafitto da una spada che simboleggia il dolore provato dalla Madre per la morte del Figlio

Il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria. La festa è stata istituita nel 1944, ma il culto è legato alle origini del cristianesimo. “Maria da parte sua – si legge nel Vangelo di San Luca – serbava tutte queste cose meditandole nel suo Cuore”. Al Cuore di Maria sono legati riflessioni e scritti di Pontefici, santi e dottori della Chiesa. Per San Gregorio Taumaturgo il Cuore della Beata Vergine è il “vaso di tutti i misteri”. Sant’Agostino scrive che Maria, “concependo Cristo prima nel Cuore che nel suo grembo”, credette e in Lei “quel che credette si avverò”. Nel Medioevo la preghiera “Stabat Mater”, sequenza liturgica in onore della Madonna attribuita a Iacopone da Todi, è una meditazione sulle sofferenze di Maria durante la Passione di Cristo e sulla congiunzione dei due Cuori redentori. “La Madre e il Figlio – scrive il monaco Arnaldo di Bonavalle vissuto nella prima metà del 12.mo secolo – offrivano a Dio lo stesso sacrificio, ella col sangue del suo Cuore, egli col sangue del suo corpo”.

San Giovanni Eudes

Il promotore della festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria è San Giovanni Eudes (1601-1680), che nei suoi scritti non disgiunge mai i Cuori di Gesù e di Maria. “Non devi mai separare – scrive – ciò che Dio ha così perfettamente unito. Gesù e Maria sono così intimamente legati l’uno con l’altro che chi vede Gesù guarda Maria; chi ama Gesù, ama Maria; chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria”. Nel 1668, grazie all’opera di San Giovanni Eudes, la festa e i testi liturgici vengono approvati in tutta la Francia. Un’altra data rilevante è quella del 13 luglio del 1917. La Madonna rivela ai tre pastorelli a Fatima: “il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà”.

Consacrazione della Chiesa e del genere umano

Nel 1942, in un tempo scosso dalla tragedia della guerra, Papa Pio XII consacra la Chiesa e il genere umano al Cuore Immacolato di Maria. “A Voi, in quest’ora tragica della storia umana, al vostro Cuore Immacolato ci affidiamo e ci consacriamo, non solo in unione con la Santa Chiesa, corpo mistico del vostro Gesù, che soffre e sanguina in tante parti e in tanti modi tribola, ma anche con tutto il mondo straziato da feroci discordie, riarso in un incendio di odio, vittima della propria iniquità… Voi, o Madre di misericordia, impetrateci da Dio la pace”.

Pace a tutte le genti

Nel 1944, due anni dopo la preghiera per la consacrazione, Papa Pio XII estende la festa del Cuore Immacolato di Maria a tutta la Chiesa: “Con questo culto – si legge nel decreto che la istituisce – la Chiesa rende il debito onore al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, poiché sotto il simbolo di questo Cuore venera con somma devozione: l’esimia e singolare santità della Madre di Dio; la sua materna pietà verso gli uomini, redenti dal sangue divino di suo Figlio”. Nel decreto viene anche illustrato il motivo di tale devozione: “Perché per l’aiuto della Madre di Dio, sia concessa la pace a tutte le genti, la libertà alla Chiesa di Cristo e i peccatori siano liberati dai propri peccati e tutti i fedeli siano confermati nell’amore e nell’esercizio di tutte le virtù mediante la grazia”.