All’udienza generale Papa Francesco parla di speranza e prega in particolare per Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar.
Nel giorno in cui «la Chiesa eleva la preghiera della “Supplica” alla Madonna del Rosario di Pompei», Francesco invita «tutti ad invocare l’intercessione di Maria, affinché il Signore conceda pace al mondo intero, specialmente alla cara e martoriata Ucraina, alla Palestina e a Israele, al Myanmar». All’udienza generale di stamane il Papa ribadisce la forte connotazione mariana del mese dedicato alla Vergine, in particolare dell’8 maggio, data in cui la devozione popolare in Italia le rende onore nella cittadella fondata dal beato Bartolo Longo e in Argentina la venera nel santuario di Luján.
«Oggi nella mia Patria — dice Bergoglio nella sua lingua natia salutando i fedeli di espressione spagnola — si celebra la solennità di Nostra Signora di Luján, la cui immagine è qui presente. Preghiamo per l’Argentina, affinché il Signore la aiuti nel suo cammino» aggiunge, deponendo poi un omaggio floreale ai piedi della statua che era stata collocata in piazza San Pietro.
Il vescovo di Roma affida dunque alla Madre celeste le sue attese di riconciliazione per i popoli colpiti da problemi come la sua nazione di origine o dal dramma della guerra. Parole e gesti, i suoi, che sono un atto di speranza, quella stessa speranza al centro della catechesi odierna. Proseguendo le riflessioni sui vizi e le virtù, ha infatti approfondito la seconda virtù teologale, rimarcando che «c’è bisogno di speranza e pazienza» per diventare «tessitori di bene».
La catechesi
[Fonte: L’Osservatore Romano]
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