Nasce a Voltre di Civitella di Romagna il 23 dicembre 1920. E’ la prima di cinque figli. A quattro anni si ammala di poliomelite che la colpisce ad entrambe le gambe. La limitatezza dell’autonomia fisica non le impedisce di frequentare la scuola primaria e di partecipare alla vita della parrocchia. Dopo un pellegrinaggio a Lourdes la sua vita cambia. La disabilità le pone interrogativi ai quali trova risposta significativa quando all’età di 29 anni si incontra con il beato Luigi Novarese. Inizia così l’attività dei “Volontari della Sofferenza”. Nel 1951 Maria si associa ai Silenziosi Operai della Croce scegliendo una vita di totale consacrazione a Cristo per le mani di Maria, attraverso i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Donna dal sorriso umile e profondo, pur nell’infermità, gira tutta la Romagna per portare il messaggio che dove c’è la croce c’è la speranza. Il desiderio di avere un centro di irradiazione di tale proposta in Romagna, spinge Maria ad adoperarsi per riattare l’ex seminario a Meldola e pur con poche risorse personali, si fida della Madonna e infine raggiunge la realizzazione della casa “Nostra Signora di Fatima”. Inaugurata nel 1981 la struttura precorre i tempi con l’abbattimento delle barriere architettoniche, testimoniando l’inserimento attivo del diversamente abile nella Chiesa e nella società. Ancora oggi la casa è il segno della grande battaglia vinta da Maria Nanni contro il pregiudizio comune, che riteneva improduttiva una donna poliomielitica costretta alla carrozzina.
Maria è una donna eccezionalmente abile che negli ultimi anni della sua vita sperimenta la malattia tumorale, senza lasciarsi mai vincere dallo scoraggiamento e dal dolore.
Entra nella Vita eterna il 1 giugno 1997; significativa la presenza, al suo funerale, del Vescovo, di circa quaranta sacerdoti e tanta gente, con gli ammalati, provenienti da tutta la Romagna.
Pensieri
Lavoro tutto il giorno e così mi distraggo. Nonostante tutto sono felice e non cambierei le mie condizioni per tutto l’oro del mondo perché fermamente credo che la vera ricchezza è l’essere vicina al Signore.
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O Signore, ogni cosa è fatta per Te, per la tua gloria e per amor tuo; ogni mia azione e sofferenza e la mia infermità. Salga al tuo trono la mia offerta perché ridiscenda sulla terra come pioggia di grazie per quelli che non ti amano, non ti pregano e non sperano in te.
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Non sono affatto attaccata alle cose materiali e ho fiducia nella divina provvidenza che non mi fa mai mancare il necessario.
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Il dolore è un grande maestro, da esso si imparano tante cose e soprattutto si tocca con mano come Gesù solo sia il vero e fedele amico delle anime nostre. Tutto il resto è vanità e menzogna.