L’Ancora: n. 7 – luglio 1979 – pag. 10-14
PRESENTAZIONE
Alle tante voci di commento, di cui molte non certamente ossequienti, alle direttive della Chiesa sorte all’indomani della pubblicazione della Dichiarazione circa alcune questioni di etica sessuale del 15 gennaio 1976, mancava quella dei sofferenti.
Il Centro Volontari della Sofferenza, che riunisce in Italia ed all’Estero oltre 60.000 iscritti e ogni anno ne incontra dai 6 ai 7 mila durante i Corsi di Esercizi Spirituali e Giornate di Studio, ha sentito, per esigenza e richiesta degli stessi aderenti, la necessità di studiare la Dichiarazione della Sacra Congregazione della Dottrina della Fede dal titolo Persona humana in rapporto agli errori morali che circolano ai nostri giorni.
L’incontro avvenuto a Re (Novara) dal 21 al 25 aprile 1979 e che ha riunito circa 300 handicappati per il confronto in parola, è stato l’espressione di una vera esigenza associativa affiorata dopo numerosi precedenti incontri di studio sulla attuale condizione morale della società, vista nei suoi aspetti positivi e negativi e nelle cause promozionali o degradanti la dignità dell’uomo.
Sono cause degradanti la dignità dell’uomo; l’inca1zare dell’immoralità fino a voler elevare un baluardo di difesa con una pseudo legalizzazione (vedi il matrimonio tra gli omosessuali in Inghilterra), la liberalizzazione dell’aborto, approdo sicuro in difesa delle esperienze prematrimoniali e dell’abuso del Sacramento del Matrimonio, la vanificazione del vincolo matrimoniale – per vizio essenziale di consenso dei contraenti -, la masturbazione, piaga generalizzata svuotata della sua gravità oggettiva da compiacenti responsabili della vita spirituale o da errori che vorrebbero assurgere a teorie nuove che si proclamano più consone alle esigenze dell’umana natura.
Paolo VI il 22 gennaio 1976 parlò in difesa del Documento sull’Etica Sessuale, emanato per sua precisa disposizione: Proprio in ordine alla logica della Civiltà dell’amore, noi vi preghiamo di riflettere sopra uno degli aspetti di questa civiltà, di cui il nostro tempo ha così grave e generale bisogno, l’austerità del costume. Cioè la difesa e la promozione dei veri valori della vita, dell’amore, della felicità. Non è questa austerità auspicata dal costume un moralismo sorpassato, non è un cosiddetto tabù oggi intollerabile, non è una repressione autoritaria e abusiva. Leggete il Documento preso a bersaglio da certe correnti ribelli dell’opinione pubblica, pubblicato in questi giorni dalla nostra Congregazione per la Dottrina della Fede (succeduta all’antico S. Uffizio), e intitolato dalle parole iniziali Persona humana, e vedrete emergere l’amore sapiente e provvido della Chiesa, veramente madre e maestra, tutto rivolto al riconoscimento dei valori della vita, analizzati dalla scienza, dalla storia, dalla pedagogia, e definiti dalla Bibbia con divina ineffabile sicurezza, interpretati e confermati dal Magistero della Chiesa.
La Chiesa non poteva restare indifferente dinanzi al dilagare di tanti mali e confusioni di idee; la sua parola era attesa e necessaria.
Dalla pubblicazione del Documento ad oggi i costumi non soltanto sono peggiorati, ma a loro voluta giustificazione sono sorte voci di falsi maestri e di irresponsabili guide di coscienza.
Non meravigli che la categoria dei sofferenti abbia promosso un Congresso su alcune questioni di etica sessuale, questioni che vanno molto al di là della situazione particolare degli handicappati, investendo tutte le classi sociali.
Essi, infatti, proprio in forza della loro precisa missione di sofferenti, sono inseriti nella continuità della passione del Cristo a beneficio della Chiesa, e sono, purtroppo, esperti, attraverso le pene che soffrono, del peso di tanti peccati che si commettono, come il Cristo nell’orto degli ulivi che si offriva e sentiva il peso dei peccati dell’intera umanità.
Il Congresso di Re, inoltre, fu una verifica delle idee del Centro, sorto per rispondere all’invito dell’Immacolata rivolto a Lourdes ed a Fatima di pregare ed offrire sofferenze per la salvezza di tanti peccatori.
Il Congresso si è svolto in armonia e concordanza di idee, sotto la sapiente Presidenza del Cardinale Pericle Felici, il quale, assieme ad esimi Relatori, ha posto la sua vasta esperienza a servizio della verità e dei sofferenti.
Lo stimolo di vedere con chiarezza le perenni linee del Magistero della Chiesa e di non voler arrestarsi di fronte a qualsiasi difficoltà che potesse insorgere, ha spinto e sostenuto partecipanti e docenti ad approfondire ed applicare alle attuali esigenze morali della società il costante insegnamento della Chiesa.
L’impegno che investe oggi ogni cristiano è di risvegliare tante coscienze, il cui stato di morte è – come giustamente afferma Papa Wojtyla – peggiore della perdita del senso del peccato.
La coscienza che non reagisce più di fronte al male, va incontro a disordini morali imprevedibili nelle loro conseguenze personali e sociali. La storia degli ultimi decenni ne è triste testimonianza e richiamo.
In tale situazione, che possiamo chiamare caotica, la dignità dell’uomo è ben lungi dall’assurgere alla necessaria affermazione, i cui stimoli sono come germe fecondo insiti nel suo animo.
Proprio per proporre i principi che sottendono ad uno sviluppo della sessualità degno della persona umana e ripetere con l’Immacolata a Fatima un basta con il peccato, la Direzione del Centro Volontari della Sofferenza pubblica gli Atti del Congresso: le lezioni, gl’interventi, le risposte ai quesiti proposti dai vari gruppi di studio dei partecipanti e le esplicite domande dei singoli sono presentati nell’ordine in cui si sono svolti.
La vita del sofferente non è che un modo di vivere la propria missione a servizio e sostegno dei fratelli. Per questo i Volontari della Sofferenza offrono a tutti la loro gioiosa esperienza, mentre fervidamente pregano l’Immacolata di voler far sperimentare il Suo materno compiacimento su tutti coloro che con tanto amore si sono con fatica ed abnegazione prodigati per la riuscita del l’incontro.
Sac. Luigi Novarese
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