Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato
Simone Adolphine Weil (Parigi, 3 febbraio 1909 – Ashford, 24 agosto 1943) è stata una filosofa, mistica e scrittrice francese, la cui fama è legata, oltre che alla vasta produzione saggistico-letteraria, alle drammatiche vicende esistenziali che ella attraversò, dalla scelta di lasciare l’insegnamento per sperimentare la condizione operaia, fino all’impegno come attivista partigiana, nonostante i persistenti problemi di salute.
Figlia di un medico di origini ebraiche, l’alsaziano Bernard Weil, e della russo-belga Selma Reinherz, entrambi agnostici, Simone Weil nasce il 3 febbraio 1909 a Parigi. Riceve un’istruzione laica, raffinata e dal respiro internazionale, ma severa.
Sorella del matematico André Weil, fu vicina al pensiero anarchico e all’eterodossia marxista. Nel corso del tempo, legò sé stessa all’esperienza della sequela cristiana, pur nel volontario distacco dalle forme istituzionali della religione, per fedeltà alla propria vocazione morale di presenziare fra gli esclusi. La strenua accettazione della sventura, tema centrale della sua riflessione matura, ebbe a essere, di pari passo con l’attivismo politico e sociale, una costante delle sue scelte di vita, mosse da una vivace dedizione solidaristica, spinta fino al sacrificio di sé. La sua complessa figura è stata accostata in seguito a quelle dei santi.
Il restera de toi… Il restera de toi ce que tu as donné. Au lieu de le garder dans des coffres rouillés. Il restera de toi de ton jardin secret,
Une fleur oubliée qui ne s’est pas fanée.
Ce que tu as donné, en d’autres fleurira. Celui qui perd sa vie, un jour la trouvera.
Il restera de toi ce que tu as offert Entre les bras ouverts un matin au soleil. Il restera de toi ce que tu as perdu Que tu as attendu plus loin que les réveils, Ce que tu as souffert, en d’autres revivra. Celui qui perd sa vie, un jour la trouvera.
Il restera de toi une larme tombée, Un sourire germé sur les yeux de ton cœur. Il restera de toi ce que tu as semé Que tu as partagé aux mendiants du bonheur.
Ce que tu as semé, en d’autres germera. Celui qui perd sa vie, un jour la trouvera.
Ciò che tu hai donato, in altri fiorirà.
Chi perde la propria vita, un giorno la ritroverà.
Resterà di te ciò che tu hai offerto
Tra le braccia aperte,
un mattino al sole.
Resterà di te ciò che tu hai perso
Che hai atteso oltre i risvegli.
Ciò che tu hai sofferto, in altri rivivrà.
Commento
Nella Giornata della Memoria, e dopo aver visitato il Binario 21 a Milano, il pensiero è impregnato del dolore della Shoah. Così… controverso, alla luce degli avvenimenti in corso, che certamente stanno scrivendo nuove pagine di storia, affidata alla lettura ed alla Memoria del domani!
Il Giubileo della Speranza è però forte invito ad uscire da visioni a senso unico dell’umana vicenda, per saperla contemplare con gli occhi di Dio. E coi sentimenti del Cuore del Figlio, che perennemente ed incessantemente trasfigura ogni sofferenza, ogni limite del peccato, ben oltre la nostra capacità di comprensione!
Simone Weil è emblematica testimone di questa complessità del cuore umano. Di origine ebraica, cresciuta in ambiente agnostico, è citata oggi tra i grandi mistici. I pensieri raccolti in questa sua poesia, sono di fatto vibrante eco di Vangelo. Accompagnati da pennellate di Risurrezione!
E di tali orizzonti abbiamo bisogno come l’aria, in giornate sempre più grevi di lacrime, di diffidenza, di paura… scaturenti da odio indotto, o da inenarrabili egoismi, oscenamente s-coperti con stracci pescati dal calderone del sedicente progresso…
Scrivi un commento