All’invito ormai costante (“Continuiamo a pregare per la pace”) e alla denuncia divenuta anch’essa sintagma fisso di ogni appello (“La guerra è sempre una sconfitta”), il Papa, rivolgendosi alle centinaia di fedeli riuniti in Aula Paolo VI per l’udienza generale, ha aggiunto anche una richiesta. Una preghiera, per i ‘padroni’ del fiorente mercato degli armamenti. Quello che in questi anni di deflagrazione di nuove guerre ha visto triplicare il fatturato, arrivando a toccare anche i 2.500 miliardi di dollari. Quasi mille miliardi (959) sono stati utilizzati in due anni dalle istituzioni finanziarie globali per sostenere la produzione e il commercio di armi, come denunciava un anno fa il report della Global Alliance for Banking on Values (Gabv),
Per favore preghiamo per la conversione del cuore dei fabbricanti delle armi, perché col loro prodotto aiutano a uccidere
“La guerra è sempre una sconfitta”
Un appello-denuncia, quello di Francesco che in questi anni ha sempre puntato il dito contro la fabbricazione delle armi. “La fame nel mondo finirebbe, se non si fabbricassero armi per un anno”, ha spesso ripetuto il Pontefice citando conversazioni avute con esperti sul tema. E tante, tante volte, specie in quest’ultimo anno, dal messaggio alla Cop29 di Dubai fino alla Bolla d’indizione del Giubileo Spes non confundit, il Papa ha lanciato la proposta di costituire, utilizzando una percentuale fissa del denaro impiegato nelle spese militari, un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e promuovere uno sviluppo sostenibile dell’intero pianeta. Un desiderio che il Vescovo di Roma spera possa realizzarsi in quest’Anno Santo, insieme all’altro di un cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra. Un auspicio di pace ribadito anche all’udienza generale, quando ha elencato ancora una volta i territori lacerati dalle violenze.
Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, Myanmar, la Palestina, Israele e tanti Paesi che sono in guerra, preghiamo per la pace. La guerra sempre è una sconfitta
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