Ogni anno, il 18 dicembre, il mondo celebra la Giornata Internazionale dei Migranti, dedicata a riconoscere l’importante contributo dei migranti e a evidenziare le sfide che devono affrontare.
Il 4 dicembre 2000, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, considerando l’aumento dei migranti nel mondo, ha proclamato il 18 dicembre come la Giornata Internazionale dei Migranti (A/RES/55/93). Inoltre, nel 1990, l’Assemblea ha adottato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie (A/RES/45/158).
Negli ultimi anni, conflitti, insicurezza e gli impatti del cambiamento climatico, delle guerre e dei conflitti hanno causato significativi spostamenti forzati, sia internamente che oltre i confini nazionali. Nel 2020, oltre 281 milioni di persone erano migranti internazionali, mentre alla fine del 2021, più di 59 milioni erano sfollati all’interno dei confini nazionali.
Indipendentemente dalle ragioni che spingono le persone a spostarsi, i migranti e gli sfollati sono tra i gruppi più vulnerabili ed emarginati della società. Spesso soggetti ad abusi, sfruttamento e privazioni, hanno limitato accesso ai servizi essenziali, inclusa l’assistenza sanitaria, e devono affrontare attacchi xenofobi e stigma alimentati dalla disinformazione.
A causa della mancanza persistente di percorsi migratori sicuri e regolari, milioni di persone intraprendono viaggi pericolosi ogni anno. Dal 2014, oltre 50.000 migranti hanno perso la vita sulle rotte migratorie globali.
La celebrazione della giornata mondiale del migrante inizia nelle Filippine nel 1997 e viene proclamata globalmente nel 2000 per ricordare il giorno – 18 dicembre 1990 – in cui le Nazioni Unite adottano la Convenzione internazionale sui diritti di tutti i migranti e le loro famiglie. Ma di quali diritti si tratta?
Innanzitutto, il diritto ad essere considerati persone, non clandestini, non invasori, non parassiti della società, non criminali e delinquenti in fieri, non… tutte quelle etichette che annullano la dignità dell’essere umano per farne l’ostaggio di pregiudizi, stereotipi e convincimenti ideologici. E l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, soprattutto nel mondo della politica, è stato molto generoso in esempi di come migranti e rifugiati non interessano per quello che SONO ma per la loro manipolabilità che li trasforma facilmente in ostaggi di interessi di parte.
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