All’Angelus dell’Immacolata Concezione, il Papa si sofferma sullo sforzo diffuso di possedere e dominare, sulla fame di denaro, sul desiderio di avere “amici potenti”, sui “falsi modelli luccicanti” che arrivano dai media e da internet: cedano il posto alla docilità nella misericordia del Padre, come fece la Vergine con il suo “sì” all’Arcangelo Gabriele. “Oggi è un bel giorno per decidersi di fare una bella Confessione”, consiglia. “Il Signore perdona tutto”.
Maria ha posto il suo destino in buone mani. Ce lo ricorda la catechesi di Papa Francesco all’Angelus domenicale della Solennità dell’Immacolata Concezione, nell’imminenza dell’apertura della Porta Santa del Giubileo. La provenienza periferica di questa umile e sconosciuta fanciulla diventa il centro di una storia nuova. Quanto siamo disposti, in un’epoca angustiata e cupa, a fare come fece lei di fronte all’Arcangelo Gabriele? Questa la domanda centrale che il Pontefice rivolge.
Desiderio di dominio o affidamento alla misericordia di Dio?
La contemplazione della scena raccontata all’inizio del Vangelo di Luca – che il Papa raccomanda di andare a rileggere, spendendoci un poco di tempo, perché “vi assicuro che vi farà bene” – è accordata ai tempi di oggi. Ancora una serie di domande pone il Successore di Pietro, come aveva fatto nell’omelia della Messa celebrata poco prima in basilica. Ancora una volta, è l’individualismo e ciò che ne consegue, a preoccupare il Papa:
Nel nostro tempo, agitato da guerre e concentrato nello sforzo di possedere e dominare, dove ripongo la mia speranza? Nella forza, nel denaro, negli amici potenti, oppure nella misericordia infinita di Dio? E di fronte ai tanti falsi modelli luccicanti che circolano nei media e in internet, dove cerco io la mia felicità? Dov’è il tesoro del mio cuore? Sta nel fatto che Dio mi ama gratuitamente, che il suo amore sempre mi precede, ed è pronto a perdonarmi quando ritorno pentito a Lui? Oppure mi illudo nel cercare di affermare a tutti i costi il mio io e la mia volontà?
In Maria l’incontro di umano e divino
Umano e divino si congiungono “con una delicatezza meravigliosa” in quella parolina detta da Maria. È “un istante benedetto”, sottolinea il Papa. Da quell’atteggiamento di una donna di Nazaret, sono dipese le sorti dell’intera umanità.
Come nella scena della creazione di Adamo dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina, dove il dito del Padre celeste sfiora quello dell’uomo; così anche qui, l’umano e il divino si incontrano, all’inizio della nostra Redenzione, nell’istante benedetto in cui la Vergine Maria pronuncia il suo “sì”.
Prendersi del tempo per una bella Confessione
Il Papa infine ha dato appuntamento a piazza di Spagna, dove si è recato nel pomeriggio come di consueto in questo giorno di festa, per l’Atto di venerazione a Maria Immacolata che rimanda, lo ricorda, a quel servizio della Parola di Dio che ciascuno è chiamato a rinnovare nel quotidiano. Qui Francesco a braccio aggiunge un consiglio: “Oggi è un bel giorno per decidersi di fare una bella confessione. Se oggi non potete andare, in questa settimana, fino a domenica prossima, aprite il cuore e il Signore perdona tutto, tutto, tutto. E così nelle mani di Maria saremo più felici…”. Perché Maria è affidamento puro, amore incondizionato.
In lei non c’è nulla che faccia resistenza alla sua volontà, nulla che si opponga alla verità e alla carità. Ecco la sua beatitudine, che tutte le generazioni canteranno. Rallegriamoci anche noi perché l’Immacolata ci ha donato Gesù nostra salvezza!
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